TEST-ESERCIZIO SUL SENTIRSI “VITTIMA” NELLE RELAZIONI
Quasi ogni ego ha perlomeno un elemento di quello che possiamo chiamare «identità di vittima». Alcune persone hanno di sé un’immagine di vittima così forte che diviene il centro del loro ego. Risentimento e lamentela formano una parte essenziale del loro senso del sé. Anche se le vostre lamentele sono totalmente giustificate, avete costruito per voi stessi un’identità che è proprio come una prigione.
(Eckhart Tolle)
All’interno di una relazione disfunzionale e/o di dipendenza affettiva per arrivare a quelle patologiche, tutti si sentono in qualche modo vittima.
Diventa importante comprendere e distinguere in quali aspetti si si sente vittima dell’altro e in quali altri aspetti si sente vittima di se stessi.
Provate a comprenderlo e distinguerlo nel seguente esercizio
MI SENTO VITTIMA DELL’ALTRO/A PERCHE’ :
- Mi Umilia
- Mi Controlla
- Mi Svaluta
- Mi Ossessiona
- Non si prende cura di me
- Mi Tradisce
- Mi lascia Sola
- Mi Abbandona
- Non mi Ascolta
- Mi Giudica
- Mi Critica
- Mi Manipola
- Mi colpevolizza
- Non mi Perdona niente
Adesso prova ad aggiungere almeno altre tre caratteristiche che ritieni ti possano far pensare che sei vittima dell’altro
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MI SENTO VITTIMA DI ME STESSO/A PERCHE’ :
- Mi Lamento
- Mi Giudico sempre negativamente
- Non ho Fiducia in me Stessa/o
- Ho difficoltà ad affermarmi nei confronti dell’altro/a
- Mi aspetto di essere Aiutata/o ed Approvata/o
- Mi Colpevolizzo
- Non mi Perdono niente
- Accetto di Rimanere Sola/o
- Ho desiderio di Vendetta
- Vorrei essere io Carnefice
- Tendo a sopportare tutto
Adesso prova ad aggiungere almeno altre tre caratteristiche che ritieni ti possano far pensare che sei vittima di te stesso/a
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Come in tutti le situazioni e/o relazioni la verità tende a stare nel mezzo. Vale a dire che si sono atteggiamenti e comportamenti dell’altro/a che oggettivamente tendono a rendere vittime. Ma allo stesso tempo ci sono anche personali atteggiamenti e comportamenti che fanno sentire vittime
Su quelli altrui non si può intervenire, su quelli personali è possibile ed è doverso fare qualcosa.
Prendete spunto dall’esercizio per intervenire su quegli aspetti e atteggiamenti individuati come personali e suscettibili, dunque, d’intervento.
Non incolpare nessuno,
non lamentarti mai di nessuno, di niente,
perché in fondo
Tu hai fatto quello che volevi nella vita.
Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo
proviene delle ceneri del suo errore.
Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte,
affrontala con valore e accettala.
In un modo o in un altro
è il risultato delle tue azioni e la prova
che Tu sempre devi vincere.
Non amareggiarti del tuo fallimento
né attribuirlo agli altri.
Accettati adesso
o continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare
e che nessuno è così terribile per cedere.
(Pablo Neruda)
Psicologo, Psicoterapeuta
Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)
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