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LE RELAZIONI DEI BIPOLARI

I bipolari hanno una serie di relazioni tormentate, e spesso non riescono a chiuderne nessuna ma a continuare a tenerle in essere nel tempo. Sono persone che hanno difficoltà con la perdita, che tendono a non terminare mai le relazioni, a non chiuderle ma a scomparire. Non riescono ad avere un confronto costruttivo sulla relazione, non riescono a affrontare il dolore della separazione.
Quindi come già detto scompaiono.
Le relazioni con un bipolare sono complicate, complesse, dolorose. Il bipolare non ha vie di mezzo, transizioni. Una delle caratteristiche di questo tipo di persone è la noia: si annoiano spesso e facilmente della routine e delle cose. Bisogna essere poliedrici per intrattenere una persona bipolare per lungo tempo. Il bipolare si sente sempre incompreso perché l’incomprensione comincia da se stesso, lui non si capisce. Il bipolare è triste o allegro ma non sa perché; ti ama o non ti ama e non sa perché; è annoiato o meno ma non sa il perché. Il bipolare non si conosce.
Dal punto di vista relazionale per aiutare un bipolare bisogna, stimolare il contatto perché essi tendono ad isolarsi, mentre bisogna stabilire dei legami che li aiutino come andare a ballare, avere abbracci, baci, rapporti sessuali soddisfacenti, comprare un cane. Si parla di contatto perché hanno difficoltà a stabilire il contatto con altri esseri umani, un ottimo consiglio è che si comprino un cane. E’ anche importante favorire relazioni e contatti con le persone, anche come aiuto prestato alle persone perchè il bipolare si deve occupare di altro che non sia se stesso e comincia automaticamente a migliorare. Tutto questo implica un lavoro personale che la persona deve essere disposta ad affrontare. Deve voler dedicarsi a questo lavoro terapeutico. Molti però preferiscono non ritenersi responsabili in prima persona della loro situazione, preferiscono sapere che la loro malattia è organica e che non c’è nulla da fare. La bipolarità non necessariamente è una infelicità. Paradossalmente i bipolari possono essere bravi terapeuti perché sono molto empatici molto comprensivi rispetto a ciò che succede agli altri. Grandi terapeuti del secolo passato come Freud e Jung erano bipolari .

Dottor Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

L’ATTACCO AL LEGAME

L’attacco al legame è una modalità che viene messa in atto all’interno di una relazione da parte di uno dei due partner.
Se uno dei due partner presenta forti tratti di ambivalenza affettiva (come i borderline o i bipolari) oscilla costantemente fra il ‘ti amo’ ed il ‘ti odio’, fra idealizzazione e svalutazione dell’altro e della relazione. Inoltre tale partner ha una profonda paura di legarsi perchè ha paura di soffrire se la relazione dovesse finire.
Ed ecco che periodicamente attacca il legame per non legarsi troppo, per evitare di amare, per non soffrire, sortendo gli effetti opposti a quelli prefissi. Infatti più ‘attacca’ e più si lega, più soffre, più aumenta la sua paura della separazione. Tutto questo si riverbera sull’altro partner che subisce l’attacco in maniera speculare. Diventa necessario prendere atto di tale modalità relazionale al fine di poterla superare.

Il seguente brano parla in maniera molto eloquente dell’attacco al legame

“Non sono sempre stato buono con lei, anzi, di solito ero un figlio di puttana. La amavo tanto e non sapevo cosa fare. Invece di darle ciò che sentivo, di colmarla di quell’amore aspro, me lo inghiottivo. E’ una cosa che non riesco ancora a capire: il suo amore mi arrivava senza problemi, il mio invece non fluiva verso di lei. Credo che il suo amore reprimesse il mio. Lei e il suo amore formavano una sostanza densa in cui il mio amore e io rimanevamo impantanati, allora diventavo una furia e lei non riusciva a capirlo. L’ho trattata male molte volte perché ero disperato ma l’amavo più della mia stessa vita e quando se n’è andata la mia vita si è spenta.
Quando ho saputo che l’avevo perduta per sempre sono impazzito. Prima che sia trascorso un secondo sarai morto centomila volte, dice un versetto del Corano e io ho dovuto viverlo. Non aveva smesso di amarmi ma il suo amore era malato e non sopportava la mia presenza. Ho visto tutto il dolore nei suoi occhi, tutti i miei tradimenti e le mie bugie, io ero la persona che si frapponeva tra lei e me, il rivale impossibile. Allora, quando ormai era troppo tardi, il mio amore è esploso, il suo amore malato non opponeva resistenza e il mio è andato dritto verso di lei ma lei ormai mi aveva chiuso le porte. E ho dovuto tenermi il mio amore e ci sono state gocce di sangue nel mio silenzio. Lei si è allontanata e io sono entrato nella cella frigorifera, il locale meno accogliente di tutti i manicomi, e non ne sono ancora uscito.” Efraim Medina Reyes

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

 

AMORE O UMORE ?

Quante relazioni, sopratutto quelle con soggetti bipolari, borderline o ambivalenti affettivi, sono caratterizzati dal tono dell’umore piuttosto che dal sentimento dell’amore.
In soggetti bipolari, ciclotimici o anche apparentemente normali il sentimento dell’amore segue l’umore piuttosto che prescindere da quest’ultimo.
Se l’umore è su ecco che l’amore diventa vivo, s’accende, si esalta da solo.
Se l’umore è giù precipita anche l’amore, quasi scompare ed addirittura nelle fasi maggiormente depressive si arriva a pensare anche alla separazione.
Di riflesso anche l’umore della persona che è soggetta agli sbalzi d’umore ne risente. Il suo sentimento d’amore rimane costante ma il suo umore segue l’umore dell’altro in perfetta replica.
Purtroppo, come tutto quello che è ambivalente o che oscilla, questi alti e bassi dell’umore legano ancora più l’alto in un legame d’attaccamento di tipo quasi patologico che rende difficile una naturale e legittima presa di distanza ed un eventuale separazione.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

Psicologo e Psicoterapeuta in Milano, Roma, Napoli e Salerno

Per info e contatti 320 8573502