SENTIRSI SOFFOCARE DALLE TROPPE RESPONSABILITA’ DI UN RAPPORTO
Cosa fare se le responsabilità di un rapporto ci soffocano e non ci sentiamo libere di esprimerci
Gentilissimo dottore ho 32 anni e sono a 5 esami dalla laurea specialistica con la tesi pronta. Eh si la tesi pronta…perchè quando ho iniziato a non riuscire più a studiare ma pressata da mia madre e il mio ragazzo, dicevo che andava tutto bene, ho iniziato la tesi. Ultimamente mi sono rivolta ad una sua collega, ma non capisco a cosa mi sta portando questo percorso….
Non mi sono sbloccata con gli esami, non riesco a parlarne con mia madre e con il mio ragazzo, in realtà le cause forse le stiamo snocciolando! Mia madre mi ha fatto sempre credere che avere successo a scuola fosse tutto, e c’è stato un periodo in cui non potevo uscire perchè se l’esame andava male era colpa di quella uscita, cosìpassavo ore davanti al pc a distrarmi…poi è arrivato anche lui, personalità forte..”se non ti laurei non parliamo di matrimonio”…e io mi sforzavo di non deluderli….ma non ce la facevo proprio...mi illudevo….ma più mi sentivo costretta più scappavo….e anche ora, (sono due mesi che sono in terapia) non riesco a trovare un motivo.
La facoltà che faccio non mi piace…ed ho sempre pensato di non essere capace…di non essere portata…in questo ultimo mese ho partecipato ad un progetto e mi sono sentita viva, lavoravo 13 ore al giorno…ero io a dire “finiamo”….e questo in parte riguarda il titolo che conseguirò.
Vivo da un lato la paura che il mio ragazzo mi lasci accusandomi di avergli mentito…quando in realtà il mio è stato un modo per riuscire o meglio, provare a gestire i miei tempi….o mentivo a lui e a mia madre e respiravo, o soccombevo! La verità è che mi sento insicura come non mai sulle mia capacità e non avere questa laurea equivale ad essere trattata come una mentecatta, mentre in passato a soli 22 anni, mia madre mi ha caricata di non poche responsabilità in un momento molto difficile della nostra vita, (mio padre ha avuto seri problemi di salute).
Io non voglio più responsabilità, tutte le responsabilità…vorrei pensare a me stessa, in cuor mio so che devo terminare….ma da dove trovare la forza? Essere accettata per quello che sono, essere aiutata per una volta e non giudicata. E non voglio neppure dare tante spiegazioni, non ne ho la forza! La ringrazio per l’attenzione
Mary (nome di fantasia scelto dalla redazione)
Le rispondo con il seguente brano che calza per la fase di crisi che lei sta attraversando:
“Quando dico che essere responsabile della situazione significa che mi riconosco quale creatore di ciò che vivo, non intendo insinuare che ho creato deliberatamente una situazione gradevole o sgradevole, ma che bisogna accettare e riconoscere che i nostri pensieri, il nostro sentire, i nostri atteggiamenti o le lezioni che è necessario integrare nella nostra evoluzione, hanno generato le situazioni felici o infelici che ora stiamo vivendo. Arrendersi e prendersela con Dio, con la vita o con gli altri non richiede alcuno sforzo. Rimettersi in piedi assumendosi la responsabilità della propria vita e della propria felicità, spesso ne richiede uno grosso, ma questa è la differenza fra vivere e sopravvivere.”
Claudia Rainville
Psicologo, Psicoterapeuta
Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)
per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!