AMARSI COME DECISIONE

“Amare se stessi è l’inizio di un idillio che dura una vita. Oscar Wilde

 

Ci sono diversi modi di cominciare la giornata o la nostra Vita :

Ognuno di noi, ogni giorno attua una decisione ben precisa: dal vestito da indossare, da cosa mangiare, le persone da frequentare, ecc.

Tra le numerose decisioni , dimentichiamo la più importante, quella che dovrebbe avere la priorità assoluta sulle altre : Amarsi.

Decidere di amarci sembra difficile, spesso impossibile, siamo bravi ad amare gli altri a prodigarci per essi, ad essere accondiscendenti, a sorridere, essere bravi , buoni e disponibili . Tutto questo porta a inevitabili delusioni e sofferenze che si ripercuotono sul nostro benessere psicofisico.

Psicofisico perché psiche e soma( corpo), sono un tutt’uno quindi qualsiasi emozione sia positiva che negativa traspare sul viso che può apparire teso, pallido e invecchiato.

Questo riguarda anche il corpo: non a caso si può notare in persone depresse, che camminano assumendo una postura curva, le braccia penzoloni, come se portassero sulle spalle un carico enorme.

Nei periodi bui della vita alcune persone tendono a scegliere inconsciamente colori scuri, prediligendo il grigio , il nero, nel vestire e anche nell’arredare la propria casa. Mentre quando si è in pace con se stessi, quando la serenità fa da compagna ,ecco che si tende ai cambiamenti ,allora via ai colori accesi, alle forme smaglianti.

Perché è così difficile amarsi?

Sicuramente perché , sin da piccoli non ci è stato donato l’amore di cui avevamo bisogno dalle figure significative genitoriali, oppure c’è stato dato in modo sbagliato; Esempio : genitori assenti affettivamente , compensazioni materiali , carenza di abbracci, di carezze etc.

Quindi non avendolo conosciuto questo amore , non essendocene appropriati, da adulti non possiamo dare o darci qualcosa di cui non sappiamo cos’è il significato.

Noi possiamo trasmettere o donare solo ciò che conosciamo bene!

Questo non significa che non possiamo iniziare a “imparare” l’amore per noi stessi e decidere di amarci , prendendoci cura di noi come si farebbe con un bimbo appena nato.

L’importante è la decisione

.Ogni piccola azione quotidiana può essere piena o carente di attenzioni verso noi stessi, basta fermarsi un attimo e rivolgere lo sguardo verso di sé , osservarsi, stare attenti ai piccoli segnali che il corpo ci manda, ma soprattutto ascoltarsi.

Ascoltare i propri bisogni, le proprie paure, le angosce, i limiti. Questo non è essere egoisti, ma prendersi cura di sé.

Il nostro Sé ( la parte saggia , la parte più profonda della nostra anima ) ci invia continuamente segnali sia di ben-essere che di mal-essere e noi ce ne accorgiamo subito, non possiamo mentire alla parte più profonda di noi.

Quando è che noi non ci stiamo amando ? Quando ci dimentichiamo di noi stessi e ci proiettiamo totalmente all’esterno. Posso farvi numerosi esempi del non amore, ma mi limiterò a farvene alcuni: Una relazione sbagliata ,annullarsi per un uomo che ci usa , quando scambiamo l’interesse sessuale per amore, e ci ostiniamo anche di fronte all’evidenza che è come non lo desideriamo idealizzando il partner ad immagine e somiglianza che solo noi abbiamo costruito a nostro piacimento ma realtà purtroppo è un’altra. Accettare violenze psicologiche e fisiche dall’altro perché si spera che poi se dimostriamo di amarlo lui cambierà, o per quieto vivere, per abitudine, o peggio ancora per :”Cosa dirà la gente” (questo ancora domina nei piccoli paesi) Altro es : sul lavoro : subire imposizioni e maltrattamenti da parte del superiore o dei colleghi , non riuscire a dire di no di fronte ad una richiesta esagerata. Accettare passivamente maltrattamenti , soprusi, inganni, da parte dell’altro e come altro intendo partner, amici, colleghi,vicini di casa, ecc .

Non saper dire di NO!

Tutto questo porta inevitabilmente al NON AMORE per noi quindi alla sofferenza psichica ed esistenziale che come sensazione ci accompagna un senso di vuoto, di frustrazione, un malessere generale a cui non sappiamo dare il nome.

Amarsi vuol dire anche non rinnegare la propria personalità ; siamo abituati ad essere come gli altri ci vogliono, a vivere secondo le loro aspettative, i loro desideri , soffocando la nostra vera identità.

Fin da piccoli, per “meritare” l’amore dei nostri genitori imparavamo ad essere i più buoni, i più bravi a scuola , eccellenti nello sport, o imparavamo comportamenti che non sentivamo nostri, spegnendo desideri , sogni e progetti per essere accettati e amati da loro.

Quante volte ci siamo sentiti dire : se non fai il bravo/a la mamma o il papà non ti vuole più bene.

Allora ecco a impegnarci fino allo sfinimento per ottenere l’approvazione . l’attenzione, l’affetto.

Così questi comportamenti acquisiti diventano il bagaglio che ognuno di noi si porta per tutta la vita

ma soffocare la nostra personalità è spegnere la parte più vera di noi con conseguenze che conosciamo benissimo.

Cosa possiamo fare?

Allora: iniziamo la giornata con un sorriso per noi davanti allo specchio;

Guardare oltre l’immagine che lo specchio ci rimanda , cercando di non fermarci all’aspetto esteriore ma guardarsi dentro e decidere che quella giornata dev’essere piena di luce, a prescindere dagli improperi del capo sul lavoro o dei colleghi .

A prescindere da tutto, io decido di amarmi , di essere serena e di affrontare la vita con più ottimismo , venendo incontro ai miei bisogni ; accettando i miei limiti, avendo “ compassione ” per le mie paure ; perdonando i miei errori.

Questo non vuol dire escludere gli altri dalla propria vita ma andare incontro ad essi con la mia gioia di esistere ,con la pienezza del mio essere. Riconoscendo il mio valore posso riconoscere quello degli altri, con l’amore che mi sono data . ( Se dentro abbiamo il vuoto non possiamo dare che vuoto.)

Per ogni piccolo passo che riusciamo a fare per noi stessi premiamoci, per esserci impegnati ,affinché ciò accada e siamo fieri dei piccoli successi .

Se qualche volta si ricade negli stessi errori non accusiamoci, non demoralizzarsi, ma riprendiamo il fiato e andiamo avanti con coraggio.

In ognuno di noi c’è un esserino che reclama amore e attenzione , prendiamolo in braccio, culliamolo e diamogli il nutrimento necessario .

Diamogli tutto ciò di cui ha bisogno.

Sarà una persona completa, appagata e serena che sorriderà alla Vita e la pace della Vita invaderà il suo essere.

Qualunque cosa tu possa fare

Qualunque sogno tu possa sognare

Comincia.

L’audacia reca in sé

Genialità immagine e forza.

Comincia ora. J.W Gohete

 

Rossella Stanca

Antropologa Esistenziale

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

CERCHIAMO DI CAPIRCI, CERCHIAMO DI PIACERCI

Si tratta di due cose non facili ma veramente molto importanti. Chi vi scrive è un medico specialista in malattie allergiche e respiratorie, diplomato in medicina psicosomatica ed in psicografologia nonché counselor rogersiano ma è soprattutto una persona che studia da 25 anni le reazioni del nostro corpo e della nostra psiche a tutto gli eventi che capitano… e che non capitano.
Come molti di voi forse già sapranno, il nostro corpo ci parla. Continuamente.
Se ad esempio la pressione si alza vuol dire che forse siamo arrabbiati per qualcosa o più specificamente, se è la pressione minima che si alza, che probabilmente siamo “compressi” da qualche cosa (che può anche essere un pensiero, una paura, una mancanza , anche una rabbia per qualcosa che appunto non abbiamo fatto).
Se si riacutizza la gastrite o peggio ancora l’ulcera potrebbe darsi che siamo costretti a “sorbirci” una situazione (o una compagnia, o un lavoro) che non ci piace, e cioè, simbolicamente, un “nutrimento” che ci fa male , ci irrita, che intimamente e profondamente vorremmo evitare o magari sostituire con qualche altra “pietanza” più consona ai nostri gusti.
A questo proposito mi capita sempre più spesso di vedere persone che in maniera conscia (quindi con la mente e con la verbalizzazione) oppure in maniera inconscia (quindi con il corpo e con segni e sintomi vari) esprimono il loro disagio ed il loro malessere perché vorrebbero accoppiarsi, incontrare una persona con cui condividere qualcosa.
Vi posso dire che molti sintomi e addirittura molte malattie sono campanelli d’allarme del nostro organismo che chiede qualcosa di più dalla nostra vita , che desidera un attenzione, un affetto, un contatto fisico. In questo caso il sintomo o la malattia esprimono spesso il disappunto, la rabbia perché la cosa desiderata non avviene.
D’altra parte è stato dimostrato che lo scambio affettivo, l’accoppiamento, la convivenza , così come l’attività sessuale fanno bene, riducono l’incidenza di svariate patologie, allungano e migliorano la vita.
Purchè naturalmente questa relazione o questa convivenza non diventino un’inferno!
Come avrete notato abbiamo parlato di diversi gradi di relazione (lo scambio affettivo, l’accoppiamento, la convivenza..la semplice attività sessuale…).
Ed ecco spiegato il mio titolo: cerchiamo di capirlo , cioè cerchiamo di capirci !
Per tante ragioni questo può non essere facile!
Molte volte infatti non è chiaro il tipo di rapporto che si desidera: uno sposo/a, un compagno/a, un amico/a; un amante; una persona con cui avere rapporti occasionali ? Possiamo provare a capirlo , cioè a ritagliarci l’abito su misura, quello adatto per noi e questo ci faciliterà l’incontro con la persona giusta.
Magari ci troviamo in una condizione tale che non possiamo (cioè non vogliamo) sposarci o non possiamo (non vogliamo) avere una convivenza. Non c’è problema .. troveremo un’amicizia piacevole con cui condividere le nostre cose per il momento e poi, eventualmente si vedrà.
E quando l’incontro avviene il corpo e la mente ci potranno aiutare a capire! Ma dobbiamo stare attenti a non sfuggire o se questo succede per lo meno a capire perché accade !
E quindi ancora una volta, cerchiamo di capirci !
Ma cerchiamo anche di piacerci. Se siamo veramente convinti di stare bene come stiamo e di stare bene con noi stessi allora va bene così. Niente di meglio. Se invece no, cerchiamo di capire cos’è che non va ! Dobbiamo forse migliorare il nostro look ? E allora facciamolo. Non stiamo a sentire le pedanterie di qualche falso filosofo castigatore dei costumi. Anche solo un particolare ricercato, un accessorio elegante, un “vestito bello”, una pettinatura diverso, degli occhiali più belli se sono in sintonia con noi stessi potrebbero aiutarci ad incontrare la persona giusta.
Perché non dirci: oggi metto il vestito più bello o meglio, lo ripeto, l’abito più adatto a noi, anche in senso strettamente materiale!
Tutte le cose in cui ci identifichiamo, che riflettono in maniera particolarmente efficace la nostra personalità possono aiutarci e possono catturare l’attenzione degli altri e, in effetti, la ricerca delle cose che sono in sintonia con la nostra energia psico-fisica, ma anche delle attività , delle occupazioni, degli hobby, degli amici a noi più consoni ci aiuterà a ritrovarci in questo senso.
In fondo questa ricerca , rappresenta uno degli scopi della vita!
Se poi sentiamo c’è qualcosa che proprio non va dentro di noi, di più profondo, perché non provare a guardarci dentro… oggi abbiamo a disposizione un ventaglio di professionisti qualificati di cui possiamo avvalerci! Mi sapete dire perché non possiamo farlo. Dobbiamo solo scegliere la persona giusta, magari fidandoci più di un sano passaparola tra i nostri amici e conoscenti e della nostra sana impressione istintiva , piuttosto che di titoli o di targhe fuori al portone.
Tutti ( e dico veramente TUTTI) siamo persone interessanti se: A) stiamo bene con noi stessi B) sappiamo valorizzarci e le due cose di solito vengono di pari passo e si influenzano a vicenda.
Se vogliamo veramente stare meglio cerchiamo di raccogliere questa sfida, ma prendendola senza drammi, quasi come un gioco. Impariamo a gestire al meglio questa dote che abbiamo avuto in sorte dal destino.
Allora cerchiamo di piacerci e di piacere! E stiamo anche attenti falsi amici che vogliono buttarci addosso le loro depressioni e magari farci ingollare l’ennesima pizza inutile per accumulare ancora chili di troppo e anche al nostro “nemico” interno, le nostre resistenze, che ci fanno magari aspirare a mete (leggi anche persone ) irraggiungibili e non ci fanno vedere tutte le persone e le cose valide ed interessanti che abbiamo intorno.
Non importa se siamo alti, bassi, magri o grassi, belli o brutti. Chi vi parla ha senz’altro diversi chili di troppo che regolarmente cerca di smaltire ed ha i suoi problemi psichici e fisici, ma ciò nondimeno non ha mai avuto problemi ad interessare chi poteva interessargli.
E’ la cura che abbiamo di noi che conta ! Dentro e fuori.
E quindi ancora una volta cerchiamo di capirci, cerchiamo di piacerci.

Invito alla psicografologia
Uno dei tanti modi per aiutarci a capire meglio noi stessi e quindi per aiutarci a stare meglio è l’interpretazione della scrittura.
La scrittura libera è uno dei più semplici test proiettivi dell’io oggi esistenti. La sua validità è stata documentata dalle varie Scuole che a livello internazionale hanno studiato ed elaborato le teorie e le tecniche della psico-grafologia.
Saggi e perizie grafologiche vengono oggi utilizzati oltre che come metodo di autenticazione di firme e di scritti a livello legale (essendo la scrittura quasi una sorta di impronta digitale psichica del soggetto), come supporto a perizie psichiatriche per vari scopi, come test valutativo per la selezione del personale e per le assunzioni nelle Aziende e anche come test valutativo dalle agenzie matrimoniali!

Questo sito vi offre la possibilità di un saggio psico-grafologico effettuato secondo i canoni del Metodo Marchesan (Università Internazionale della Nuova Medicina Milano) su alcuni dei caratteri salienti della vostra scrittura.
Per effettuare il saggio potete inviare via fax un saggio della vostra scrittura su foglio A4 senza righe e riempiendo completamente il foglio con un brano a vostro piacere scritto possibilmente senza andare a capo.
Inizieremo dal mese di Aprile 2006!
Il brano dovrà essere scritto in posizione comoda e con penna a scelta del candidato ma di colore nero.
Verranno esaminati ogni mese, naturalmente gratuitamente e senza alcun impegno i primi cinque scritti che perverranno al numero di fax 0815609514.
Le risposte verranno inviate al vostro indirizzo e-mail che indicherete nell’ultimo rigo dello scritto.
Gli scritti a cui non verrà risposto potranno essere inviati nuovamente il mese successivo.

 

Dott. Carlo Masi

Medico – Counsellor

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

 

AMARE SE STESSI PER ESSERE AMATI ANCHE DALL ’ALTRO

PERCHE’ AMARE SE STESSI PER ESSERE AMATI ANCHE DALL ’ALTRO ?

Una possibile risposta a tale domanda la fornisce lo scrittore Oscar Wilde nel libro “Il ritratto di Doran Gray”.

Il protagonista del libro, Dorian Gray, s’innamora, di una ragazza giovane e molto bella che si chiama Cybil e fa l’attrice ed a parere di orian è un’artista molto brava ed è incantato dal suo modo di recitare.

Ma ad un certo punto Dorian si disamora di Cybil.

Succede quando Dorian decide di portare i suoi amici, ricchi, nobili e snob, come lui, al teatro dove recita lei.

“Venite a vedere com’è meravigliosa, la mia amata!”.

Ma lei recita veramente in modo orribile. Lui ci rimane malissimo, va in camerino arrabbiato . “Ma che fai? Ma che figura mi hai fatto fare? Io porto tutti gli amici miei a vederti e tu reciti malissimo?”.

Cybil gli risponde: “Ma io ti amo, da quando amo te, non mi interessa più niente dell’arte, della recitazione. Io amo solo te, l’amore per te è talmente forte che non conta più niente, nemmeno il teatro. Che senso ha recitare bene quando ho conosciuto che cosa significa amare te?”.

E lui… la lascia. La scena è tremenda, perché lui è spietato in camerino, però si sente che pure lui soffre.

Soffre perché non la ama più.

Già lì, nel camerino, da quel momento, non la ama più. Perché non la ama più? Apparentemente perché lei ha recitato male.

In realtà avendola lui idealizzata anche come una brava attrice, non essendo lei più tale, cade l’ideale che lui si era costruito di lei.

Perché lei si è messa troppo nella posizione di oggetto d’amore e non di soggetto che significa non rinunciare alla propria individualità.

In poche parole cosa ha fatto questa donna, Cybil?

Ha amato il prossimo suo più di se stessa.

Il comandamento dice: “Ama il prossimo tuo come te stesso”, no di più. Lei che ha fatto? Ah esisti solo tu, al diavolo la recitazione, al diavolo se stessa.

Amare se stessi significa mantenere la propria individualità, quell’individualità, quel modo di essere che ha contribuito anche a far innamorare l’altro. Rinunciarvi per un amore totale, assoluto, paradossalmente, delude l’altro.

Roberto Cavaliere

LIBRO “LA PRINCIPESSA CHE CREDEVA NELLE FAVOLE”

TRAMA
Questo libro ha una protagonista speciale. Perché Victoria è una principessa, ma anche qualcosa di più. Lei è tutte quelle donne che, dopo aver trovato il proprio principe azzurro, scoprono come non è tutto azzurro quel che somiglia al cielo, e che non cè dolore più grande dell’essere ferite dalla persona amata. Sgomenta, incredula, Vittoria decide di accettare l’invito di uno strano personaggio, lascia tutto e intraprende il viaggio alla scoperta di sé, sul Sentiero della Verità. Lungo il cammino rischia di annegare nel Mare delle Emozioni, è costretta ad attraversare la sconcertante Terra delle Illusioni. A poco a poco impara a distinguere la realtà dai sogni e comprende che una persona può amarne un’altra solo nello stesso modo in cui ama se stessa: con tenerezza e accettazione o con intransigenza e rifiuto. E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata e apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno. Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perché è giusto credere nelle favole. L’importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.
CITAZIONI
Perdona te stessa per non essere stata capace di fare più di quanto era per te il meglio che sei riuscita a fare nelle varie situazioni.

L’amore fa star bene in caso contrario
si tratta di un sentimento ben diverso.
Se soffri più spesso di quando sei felice,
vuol dire che non è amore, ma qualcosa di differente
che ti tiene intrappolata in una sorta di prigione,
e ti impedisce di vedere la porta verso la libertà, spalancata davanti a te.

Il mare e la vita hanno molto in comune.
Rilassati. Lasciati andare.
Abbi fiducia nel fatto che resterai a galla, e ci starai.
Se invece opponi resistenza, pensando che finirai sul fondo, ci andrai davvero.
La scelta spetta solo a te.

Il viaggio è diverso per ognuno:
un sentiero può essere giusto per una persona
e sbagliato per un’altra.
Solo il cuore di ogni singolo essere umano conosce la via.

PRENDERE LE DISTANZE

Un passaggio fondamentale per uscire da una dipendenza e/o problematica affettiva è iniziare a prendere le distanze.

Distanze psicologiche, emotive e fisiche.

Se si è troppo dentro alla dipendenza o problematica non si riesce ad avviare il processo di ‘guarigione’. Sarebbe come l’alcolista che pretende di guarire avendo la bottiglia d’alcol a poca distanza.

Si può partire dalla distanza fisica e temporale dall’altro/a per poi arrivare alla distanza psicologica ed infine a quella emotiva che è la più difficile. Difficile ma non impossibile.

Roberto Cavaliere

le distanze

AMARE PRIMA SE STESSI

«Ma tu mi ami?» chiese Alice.
«No, non ti amo.» rispose il Bianconiglio.
Alice corrugò la fronte e iniziò a sfregarsi nervosamente le mani, come faceva sempre usando si sentiva ferita.
«Ecco, vedi? – disse il Bianconiglio – Ora ti starai chiedendo quale sia la tua colpa, perché non riesci a volerti almeno un po’ di bene, cosa ti renda così imperfetta, frammentata. Proprio per questo non posso amarti. Perché ci saranno dei giorni nei quali sarò stanco, adirato, con la testa tra le nuvole e ti ferirò. Ogni giorno accade di calpestare i sentimenti per noia, sbadataggine, incomprensione. Ma se non ti ami almeno un po’, se non crei una corazza di pura gioia intorno al tuo cuore, i miei deboli dardi si faranno letali e ti distruggeranno.
La prima volta che ti ho incontrata ho fatto un patto con me stesso: mi sarei impedito di amarti fino a che non avessi imparato tu per prima a sentirti preziosa per te stessa. Perciò, Alice no, non ti amo. Non posso farlo.»