Esprimere la Rabbia per essere stati lasciati

Esprimere la rabbia per essere stati lasciati può essere un processo delicato, ma ci sono modi costruttivi per farlo:

1. Scrivere: Tenere un diario o scrivere una lettera (che non è necessario inviare) può essere un modo efficace per sfogare le emozioni. Mettere su carta i tuoi pensieri ti aiuta a elaborare ciò che provi.

2. Parlare con qualcuno: Condividere i tuoi sentimenti con un amico fidato o un terapeuta può aiutarti a sentirti compreso e sostenuto.

3. Attività fisica: Fare esercizio fisico, come correre, sollevare pesi o praticare un’arte marziale, può essere un ottimo modo per liberare la tensione accumulata.

4. Arte o Musica: Se hai un lato creativo, dipingere, disegnare, suonare uno strumento o ascoltare musica che rispecchia il tuo stato d’animo può aiutarti a esprimere la tua rabbia.

5. Meditazione e respirazione: Anche se potrebbe sembrare difficile quando sei arrabbiato, pratiche come la meditazione o esercizi di respirazione profonda possono aiutarti a calmarti e riflettere in modo più chiaro.

6. Evitare decisioni impulsive: È importante non agire sulla rabbia facendo cose di cui potresti pentirti, come inviare messaggi pieni di rabbia o fare scelte avventate.

7. Accettazione e Riflessione: Infine, cercare di accettare la situazione e riflettere su ciò che hai imparato dall’esperienza può aiutarti a superare la rabbia e a crescere emotivamente.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

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Disturbo dell’ Adattamento dopo fine relazione

Dopo la fine di una relazione può subentrare un disturbo dell’adattamento. Il disturbo dell’adattamento è una risposta emotiva o comportamentale sproporzionata a un evento stressante o a un cambiamento significativo nella vita, come la fine di una relazione.

Quando una persona sperimenta un disturbo dell’adattamento, può avere difficoltà a gestire lo stress legato alla rottura, portando a sintomi come:

– Ansia e preoccupazione costante.
– Tristezza o depressione persistenti.
– Irritabilità o rabbia.
– Difficoltà a concentrarsi.
– Evitamento di situazioni o persone che ricordano la relazione.
– Cambiamenti nel sonno o nell’appetito.
– Problemi nelle relazioni sociali o lavorative.

Questi sintomi di solito si manifestano entro tre mesi dall’evento scatenante e possono durare fino a sei mesi o più, se non trattati. Tuttavia, con il supporto adeguato, come terapia psicologica o counseling, molte persone riescono a superare il disturbo dell’adattamento e a riprendere il normale corso della loro vita.

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DISFORIA dopo fine di una relazione

Può subentrare una fase disforica dopo la fine di una relazione. La disforia è uno stato emotivo caratterizzato da sentimenti di malessere, insoddisfazione e tristezza intensa. Dopo la fine di una relazione, è comune sperimentare una serie di emozioni negative, tra cui tristezza, ansia, rabbia, senso di vuoto e, in alcuni casi, disforia.

Questa reazione può derivare dalla perdita di una connessione emotiva significativa, dal cambiamento nelle abitudini quotidiane, o dalla difficoltà di adattarsi a una nuova realtà. La disforia può essere più pronunciata se la relazione era lunga o particolarmente importante, o se la fine è avvenuta in modo improvviso o traumatico.

In alcuni casi, la disforia post-rottura può manifestarsi come parte di una depressione più ampia, che richiederebbe un supporto psicologico per essere gestita in modo efficace. Se i sintomi persistono o diventano debilitanti, potrebbe essere utile rivolgersi a un professionista della salute mentale.

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L’ ANGOSCIA ABBANDONICA

L’angoscia abbandonica è una forma intensa di ansia o paura che si manifesta quando una persona teme di essere abbandonata, rifiutata o lasciata sola. Questa paura può essere legata a esperienze passate di abbandono o rifiuto, e spesso si sviluppa durante l’infanzia, ma può persistere nell’età adulta.

Alcune caratteristiche dell’angoscia abbandonica includono:

1. **Paura intensa di essere abbandonati**: Questa paura può essere costante e irrazionale, spesso sproporzionata rispetto alla situazione reale.

2. **Dipendenza emotiva**: Le persone con angoscia abbandonica possono diventare estremamente dipendenti emotivamente dai loro partner o amici, cercando costantemente rassicurazioni.

3. **Comportamenti di controllo o attaccamento**: Per evitare l’abbandono, queste persone possono cercare di controllare il comportamento degli altri o diventare molto attaccate, rendendo difficile per loro mantenere relazioni equilibrate.

4. **Autosabotaggio**: La paura di essere abbandonati può portare a comportamenti che in realtà spingono le persone lontano, creando un ciclo di abbandono.

5. **Bassa autostima**: Le persone che soffrono di angoscia abbandonica spesso hanno una scarsa autostima e possono sentirsi non degne di amore o affetto.

6. **Sensibilità estrema al rifiuto**: Anche piccoli segnali di rifiuto o distacco possono essere percepiti come estremamente dolorosi e amplificati.

L’angoscia abbandonica può avere un impatto significativo sulla qualità della vita e sulle relazioni interpersonali. Spesso è utile cercare l’aiuto di un professionista della salute mentale, come uno psicoterapeuta, per affrontare e gestire questi sentimenti. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT), la terapia dialettico-comportamentale (DBT) e altre forme di psicoterapia possono essere efficaci nel trattare l’angoscia abbandonica.

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RELAZIONE CON UNA PERSONALITÀ DEPRESSA

Le dinamiche affettive, psicologiche e relazionali con una persona depressa possono essere complesse e richiedono una comprensione profonda e un approccio empatico. La depressione non solo colpisce l’individuo affetto, ma influisce anche sulle persone intorno a lui, in particolare su partner, familiari e amici. Ecco una panoramica delle principali dinamiche e delle strategie per gestirle.

✅Dinamiche Affettive

1. **Cambiamenti nell’Esprimere Amore e Affetto**:
– Una persona depressa può avere difficoltà a esprimere amore e affetto come faceva prima. Può sembrare distante, indifferente o non interessata alle relazioni.

2. **Bisogno di Supporto Emotivo**:
– La persona depressa ha un grande bisogno di supporto emotivo. Tuttavia, può essere difficile per loro chiedere aiuto o accettare il supporto offerto.

3. **Affetto Incondizionato**:
– La pazienza e l’affetto incondizionato da parte dei partner e dei familiari possono essere cruciali. È importante far sapere alla persona depressa che è amata e accettata nonostante la malattia.

✅ Dinamiche Psicologiche

1. **Bassa Autostima**:
– La depressione spesso porta a una diminuzione dell’autostima. La persona può sentirsi inutile, senza valore e incapace di fare qualsiasi cosa di buono.

2. **Pensieri Negativi**:
– La depressione è spesso accompagnata da pensieri negativi ricorrenti, che possono riguardare se stessi, il futuro e il mondo in generale.

3. **Anedonia**:
– La perdita di interesse o piacere per le attività che una volta erano gratificanti è un sintomo comune. Questo può includere hobby, lavoro, relazioni e persino attività quotidiane come mangiare e dormire.

4. **Sentimenti di Colpa e Inutilità**:
– Sentimenti eccessivi di colpa e inutilità sono comuni. La persona depressa può sentirsi responsabile per problemi che sono fuori dal suo controllo.D

✅Dinamiche Relazionali

1. **Ritiro Sociale**:
– Le persone depresse possono ritirarsi socialmente, evitando amici e familiari. Questo isolamento può aumentare il senso di solitudine e peggiorare la depressione.

2. **Comunicazione Difficile**:
– La comunicazione può diventare difficile. La persona depressa può avere difficoltà a spiegare come si sente e può diventare irritabile o frustrata facilmente.

3. **Carico Emotivo sui Partner e Familiari**:
– Vivere con una persona depressa può essere emotivamente estenuante. I partner e i familiari possono sentirsi impotenti, frustrati o arrabbiati.

4. **Cambiamenti nei Ruoli Relazionali**:
– I partner e i familiari possono assumere ruoli più di supporto o caregiver, il che può alterare l’equilibrio della relazione.

✅ Strategie di Gestione e Supporto

1. **Educazione sulla Depressione**:
– Informarsi sulla depressione può aiutare a capire meglio i sintomi e i comportamenti della persona affetta. Questo può aumentare la capacità di offrire supporto appropriato.

2. **Ascolto Attivo**:
– Essere disponibili ad ascoltare senza giudicare è fondamentale. Spesso, le persone depresse hanno bisogno di qualcuno che ascolti le loro preoccupazioni e i loro sentimenti.

3. **Incoraggiamento a Cercare Aiuto Professionale**:
– Incoraggiare la persona a cercare aiuto professionale è cruciale. Terapia, consulenza psicologica e, in alcuni casi, farmaci possono essere molto efficaci.

4. **Mantenere le Proprie Attività e Interessi**:
– È importante che i partner e i familiari mantengano le loro attività e interessi per prevenire il burnout e mantenere la propria salute mentale.

5. **Sostegno nelle Attività Quotidiane**:
– Offrire aiuto pratico nelle attività quotidiane può alleviare lo stress per la persona depressa. Questo può includere cucinare, fare la spesa o gestire le faccende domestiche.

6. **Creare un Ambiente Sicuro e di Supporto**:
– Un ambiente domestico sicuro e di supporto può fare una grande differenza. Evitare critiche e mantenere una comunicazione aperta e gentile è essenziale.

7. **Cura di Sé per i Partner e Familiari**:
– È fondamentale che i partner e i familiari prendano cura di sé stessi. Cercare supporto attraverso terapia, gruppi di sostegno o attività rilassanti può aiutare a gestire lo stress.

8. **Pazienza e Comprensione**:
– La depressione è una condizione complessa e il recupero può richiedere tempo. La pazienza e la comprensione sono vitali per sostenere la persona depressa nel lungo termine.

✅ Conclusione

  1. Le relazioni con una persona depressa richiedono un’attenzione speciale, empatia e un forte supporto. Comprendere le dinamiche affettive, psicologiche e relazionali può aiutare a gestire meglio la situazione e a fornire il supporto necessario. Con il giusto approccio e il supporto adeguato, è possibile mantenere relazioni sane e aiutare la persona depressa nel suo percorso di guarigione.

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RELAZIONE TRA UNA PERSONALITÀ NARCISISTA ED UNA PERSONALITÀ BORDERLINE

Le relazioni tra una personalità narcisista e una personalità borderline possono essere particolarmente tumultuose e intense a causa delle dinamiche psicologiche e relazionali complesse che entrambe le condizioni comportano. Ecco una panoramica delle principali dinamiche:

✅ Principali Caratteristiche della Personalità Narcisista

1. **Bisogno di Ammirazione**:
– Ricerca costante di attenzione e lode.
– Senso di superiorità e diritto a trattamenti speciali.

2. **Mancanza di Empatia**:
– Difficoltà a comprendere e rispondere ai sentimenti degli altri.

3. **Senso di Grandiosità**:
– Visione esagerata delle proprie capacità e successi.

4. **Comportamenti Manipolativi**:
– Utilizzo delle persone per raggiungere i propri scopi.

✅ Principali Caratteristiche della Personalità Borderline

1. **Instabilità Emotiva**:
– Fluttuazioni rapide e intense nelle emozioni.
– Sentimenti cronici di vuoto.

2. **Paura dell’Abbandono**:
– Comportamenti estremi per evitare la separazione o il rifiuto.

3. **Relazioni Intense e Instabili**:
– Alternanza tra idealizzazione e svalutazione del partner.

4. **Comportamenti Impulsivi**:
– Impulsività in aree che possono essere dannose (spese, sesso, abuso di sostanze, ecc.).

✅Dinamiche Psicologiche e Relazionali

1. **Attrazione Iniziale**
– **Narcisista**: È attratto dall’intensità emotiva e dall’adorazione iniziale che spesso proviene dal partner borderline.
– **Borderline**: È attratto dalla fiducia, dal fascino e dalla sicurezza esterna del narcisista.

2. **Ciclo di Idealizzazione e Svalutazione**
– **Borderline**: Alterna fasi di idealizzazione e svalutazione del partner. Durante l’idealizzazione, vede il narcisista come perfetto. Durante la svalutazione, può percepirlo come insensibile e crudele.
– **Narcisista**: Gode dell’adorazione durante la fase di idealizzazione, ma può reagire con rabbia o distacco durante la svalutazione, alimentando la ciclicità del conflitto.

3. **Bisogno di Controllo e Manipolazione**
– **Narcisista**: Usa la manipolazione per mantenere il controllo, sfruttando la paura dell’abbandono del partner borderline.
– **Borderline**: Può utilizzare comportamenti drammatici o minacce di auto-danno per mantenere l’attenzione e l’affetto del narcisista.

4. **Conflitti Intensi e Ricorrenti**
– La relazione è caratterizzata da conflitti frequenti e intensi, dovuti alla combinazione di instabilità emotiva (borderline) e mancanza di empatia (narcisista).

5. **Paura dell’Abbandono vs. Bisogno di Ammirazione**
– **Borderline**: Vive in costante ansia di abbandono, cercando rassicurazione.
– **Narcisista**: Cerca costante ammirazione e può distaccarsi emotivamente quando non la riceve, intensificando le paure del partner borderline.

6. **Esaurimento Emotivo**
– Entrambi i partner possono sentirsi emotivamente esauriti. Il borderline a causa delle continue montagne russe emotive, e il narcisista per l’energia richiesta per mantenere il controllo e la manipolazione.

✅ Possibili Terapie e Strategie di Affrontamento

1. **Terapia Individuale**
– **Per il Borderline**: La terapia dialettico-comportamentale (DBT) è particolarmente efficace per gestire l’instabilità emotiva e i comportamenti impulsivi.
– **Per il Narcisista**: La terapia psicodinamica può aiutare a sviluppare empatia e a comprendere i modelli comportamentali distruttivi.

2. **Terapia di Coppia**
– La terapia di coppia può aiutare a migliorare la comunicazione e a gestire i conflitti. Tuttavia, è fondamentale che entrambi i partner siano motivati e impegnati nel processo terapeutico. È raro che si verifichi una reale motivazione da parte di entrambi

3. **Consapevolezza e Autogestione**
– Entrambi i partner devono lavorare sulla consapevolezza dei propri comportamenti e sulle tecniche di autogestione delle emozioni.

4. **Stabilire Confini Sani**
– Imparare a stabilire e rispettare confini chiari e sani nella relazione per prevenire comportamenti manipolativi e abusivi.

5. **Supporto Esterno**
– Cercare il supporto di amici, familiari o gruppi di sostegno può fornire ulteriore supporto emotivo e pratico.

✅Conclusione

Le relazioni tra personalità narcisista e borderline possono essere estremamente difficili e disfunzionali a causa delle dinamiche psicologiche complesse e dei comportamenti tossici che spesso si manifestano. Tuttavia, con il giusto supporto terapeutico e un forte impegno da parte di entrambi i partner, è possibile lavorare verso una relazione più sana e soddisfacente.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di sedute tramite videochiamata.

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TRAUMA DA NARCISISMO

Il “TRAUMA DA NARCISISMO” si riferisce agli effetti psicologici e emotivi che si manifestano in una persona a seguito di una relazione con una personalità narcisista, sia maschile che femminile.
Il narcisismo patologico è un disturbo della personalità caratterizzato da una necessità eccessiva di ammirazione, mancanza di empatia e un senso di superiorità.
Le persone che hanno relazioni strette con narcisisti possono sperimentare vari tipi di traumi psicologici a causa di comportamenti manipolatori, controllanti e abusivi.

✅Caratteristiche del Trauma da Narcisismo

1. **Manipolazione Emotiva**:
– I narcisisti spesso manipolano emotivamente le loro vittime, facendole sentire in colpa, indegne o incapaci.
– **Gaslighting**: Una forma di manipolazione in cui il narcisista fa dubitare la vittima della sua percezione della realtà.

2. **Depressione e Ansia**:
– Le vittime possono sviluppare depressione e ansia a causa del costante stress e della manipolazione emotiva.
– Sentimenti di inadeguatezza e autostima bassa sono comuni.

3. **Confusione e Dubbio su Sé Stessi**:
– La vittima può sentirsi confusa riguardo alla propria identità e ai propri sentimenti, spesso a causa del gaslighting.
– Può iniziare a dubitare delle proprie capacità e decisioni.

4. **Isolamento Sociale**:
– I narcisisti possono isolare le loro vittime dai loro amici e familiari, rendendo la vittima più dipendente dal narcisista.

5. **Stress Post-Traumatico**:
– In alcuni casi, le vittime possono sviluppare sintomi di disturbo da stress post-traumatico (PTSD), come flashback, ipervigilanza e incubi.

6. **Senso di Colpa e Vergogna**:
– Le vittime spesso provano un profondo senso di colpa e vergogna, sentendosi responsabili per il comportamento del narcisista.

✅Sintomi del Trauma da Narcisismo

– **Insicurezza**: Una costante sensazione di insicurezza e bassa autostima.
– **Perdita di Identità**: Sentirsi confusi riguardo a chi si è veramente, dopo essere stati sminuiti e manipolati.
– **Ansia**: Attacchi di panico, preoccupazione costante e difficoltà a rilassarsi.
– **Depressione**: Sentimenti di tristezza persistente, disperazione e perdita di interesse nelle attività quotidiane.
– **Difficoltà nelle Relazioni**: Paura di nuove relazioni e difficoltà a fidarsi degli altri.
– **Disturbo da Stress Post-Traumatico**: Flashback, incubi e ipervigilanza.

✅Trattamento e Recupero

1. **Psicoterapia**:
-Diverse forme di Psicoterapia tra cui La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) possono aiutare a identificare e modificare i pensieri negativi e i modelli di comportamento.
– La terapia di supporto e la consulenza possono aiutare a elaborare le esperienze traumatiche e a costruire la resilienza.

2. **Gruppi di Supporto**:
– Partecipare a gruppi di supporto per vittime di abuso narcisistico può fornire un senso di comunità e comprensione.

3. **Ricostruzione dell’Autostima**:
– Attività e pratiche che aiutano a ricostruire l’autostima e la fiducia in se stessi.

4. **Stabilire Confini**:
– Imparare a stabilire e mantenere confini sani per proteggersi da ulteriori abusi.

5. **Educazione**:
– Comprendere il narcisismo e i suoi effetti può aiutare a riconoscere i segnali di avvertimento e a prevenire future vittimizzazioni.

6. **Autocura**:
– Pratiche di autocura come l’esercizio fisico, la meditazione e il tempo trascorso con amici e familiari possono migliorare il benessere emotivo e fisico.

✅Conclusione

Il trauma da narcisismo è una condizione seria che può avere un impatto significativo sulla salute mentale e sul benessere delle vittime. È importante riconoscere i sintomi e cercare aiuto professionale per affrontare e superare il trauma. Con il giusto supporto e trattamento, le vittime possono recuperare la loro autostima e costruire una vita sana e soddisfacente.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

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LA PAURA DELL’ ABBANDONO

LA PAURA DELL’ ABBANDONO
è una forte preoccupazione di essere lasciati soli o di essere rifiutati da persone significative nella propria vita, come partner, amici o familiari. Questa paura può influenzare profondamente il comportamento e le emozioni di una persona, portando a difficoltà nelle relazioni interpersonali e a vari problemi psicologici.

✅ Cause della Paura dell’Abbandono

1. **Esperienze Infantili**:
– **Traumi dell’Infanzia**: Esperienze traumatiche come l’abbandono da parte di un genitore, la morte di una persona cara, o l’adozione possono contribuire a sviluppare questa paura.
– **Attaccamento Insicuro**: Relazioni instabili o inconsistente affetto da parte dei genitori o dei caregiver possono portare a un attaccamento insicuro, predisponendo la persona alla paura dell’abbandono.

2. **Esperienze Passate**:
– **Relazioni Fallite**: Ripetuti fallimenti nelle relazioni romantiche, amicizie o altre connessioni significative possono rafforzare la paura di essere abbandonati.
– **Rifiuto e Critica**: Esperienze di rifiuto, bullismo o critiche costanti possono aumentare l’ansia di essere rifiutati e abbandonati.

3. **Fattori Psicologici**:
– **Bassa Autostima**: Persone con bassa autostima possono sentirsi indegne di amore e temere costantemente di essere lasciate.
– **Disturbi Psicologici**: Condizioni come il Disturbo Borderline di Personalità, il Disturbo d’Ansia di Separazione e la Depressione possono includere la paura dell’abbandono tra i loro sintomi principali.

✅ Sintomi della Paura dell’Abbandono

La paura dell’abbandono può manifestarsi attraverso una varietà di sintomi emotivi, comportamentali e fisici, tra cui:

1. **Sintomi Emotivi**:
– Ansia e panico alla prospettiva di essere lasciati soli
– Tristezza e depressione
– Rabbia o irritabilità quando si percepisce una minaccia di abbandono

2. **Sintomi Comportamentali**:
– **Comportamenti di Evitamento**: Evitare di avvicinarsi troppo a qualcuno per paura di essere abbandonati
– **Comportamenti di Attaccamento**: Cercare costantemente rassicurazione, essere iperprotettivi o controllanti verso la persona temuta
– **Autolesionismo**: In alcuni casi, la paura dell’abbandono può portare a comportamenti autodistruttivi o autolesionistici

3. **Sintomi Fisici**:
– Palpitazioni
– Sudorazione
– Nausea
– Tremori

✅ Impatti sulle Relazioni

La paura dell’abbandono può avere effetti devastanti sulle relazioni interpersonali, incluse:

1. **Insicurezza Relazionale**: La costante paura di essere lasciati può portare a insicurezza nelle relazioni, rendendo difficile stabilire legami profondi e fiduciosi.

2. **Conflitti Relazionali**: La tendenza a cercare rassicurazione continua o a essere iperprotettivi può causare tensioni e conflitti con partner, amici o familiari.

3. **Ciclo di Abbandono**: Ironia della sorte, i comportamenti derivati dalla paura dell’abbandono possono effettivamente spingere gli altri a allontanarsi, creando un ciclo di abbandono che rafforza ulteriormente la paura.

✅ Trattamento della Paura dell’Abbandono

Affrontare la paura dell’abbandono spesso richiede un approccio terapeutico multidisciplinare, che può includere:

1. **Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT)**: Aiuta a identificare e modificare i pensieri disfunzionali e i comportamenti che alimentano la paura dell’abbandono.

2. **Terapia Dialettico-Comportamentale (DBT)**: Particolarmente utile per chi ha Disturbo Borderline di Personalità, la DBT insegna abilità di regolazione emotiva, tolleranza allo stress e miglioramento delle relazioni interpersonali.

3. **Terapia Psicodinamica**: Esplora le esperienze passate e i conflitti inconsci che possono contribuire alla paura dell’abbandono, aiutando la persona a comprendere e risolvere questi problemi.

4. **Terapia di Gruppo**: Offrire supporto e feedback da parte di altri che affrontano problemi simili può essere molto utile.

5. **Tecniche di Mindfulness e Rilassamento**: Aiutano a gestire l’ansia e a promuovere una maggiore consapevolezza e accettazione del momento presente.

✅Conclusione

La paura dell’abbandono è una condizione complessa che può influenzare profondamente la vita di una persona e le sue relazioni. Tuttavia, con il trattamento appropriato e il supporto adeguato, è possibile affrontare e superare questa paura, migliorando la qualità della vita e la capacità di instaurare relazioni significative e durature.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

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L’ AMO O NON L’ AMO ? L’ ANSIA DA RELAZIONE

L’ ANSIA DA RELAZIONE (o disturbo ossessivo compulsivo da Relazione)
si manifesta con dubbi ossessivi riguardo le relazioni sentimentali e comportamenti compulsivi messi in atto per alleviare l’ansia derivante da tali dubbi. Avere in certi momenti delle incertezze su una relazione e/o sul proprio partner può capitare a chiunque. Ma quando i dubbi e le preoccupazioni diventano eccessivi e creano un significativo disagio personale come l’ansia ed il tutto si riverbera sulla coppia ci troviamo di fronte ad un vero e proprio disturbo che toglie serenità.
I sintomi ossessivi più comuni sono :
“Ma lo amo veramente ?”;
“È la persona giusta per me ?”
La compulsione più comune è la tentazione di separarsi ma raramente la si mette in atto.
Possiamo avere due tipologie di questo disturbo:
➡️Se dubbi e ossessioni riguardano la relazione (“La mia è una relazione soddisfacente? Amo davvero il mio compagno? E il mio compagno ama davvero me?”) è relationship-centered (centrata sulla relazione;
➡️se dubbi e ossessioni riguardano i difetti del partner (“Ma è davvero così bello? Non è poi così intelligente!”) è partner-focused (focalizzata sul partner).
Tale disturbo necessita di una psicoterapia mirata.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta
www.maldamore.it

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa). Possibilità anche di effettuare consulenze via Skype o telefoniche

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

Il Disturbo d’Ansia da Separazione

Il DISTURBO D’ ANSIA DA SEPARAZIONE è previsto dal Manuale Statistico Diagnostico dei disturbi psicologici (DSM-5)
I Criteri diagnostici sono i seguenti:

👉A. Paura o ansia eccessivi e inappropriata rispetto allo stadio di sviluppo che riguarda la separazione da coloro a cui l’individuo è attaccato, come evidenziato da tre (o più) dei seguenti criteri:
➡️1. Ricorrente ed eccessivo disagio quando si prevede o si sperimenta la separazione da casa o dalle principali figure di attaccamento.
➡️2. Persistente ed eccessiva preoccupazione riguardo alla perdita delle figure di attaccamento, o alla possibilità che accada loro qualcosa di dannoso, come malattie, ferite, catastrofi o morte.
➡️3. Persistente ed eccessiva preoccupazione riguardo al fatto che un evento imprevisto comporti separazione dalla principale figura di attaccamento (per es., perdersi, essere rapito/a, aver un incidente, ammalarsi).
➡️4. Persistente riluttanza o rifiuto di uscire di casa per andare a scuola, al lavoro o altrove per paura della separazione.
➡️5. Persistente ed eccessiva paura di, o riluttanza a, stare da soli o senza le principali figure di attaccamento a casa o in altri ambienti.
➡️6. Persistente riluttanza o rifiuto di dormire fuori casa o di andare a dormire senza avere vicino una delle principali figure di attaccamento.
➡️7. Ripetuti incubi che implicano il tema della separazione.
➡️8. Ripetute lamentele di sintomi fisici (per es., mal di testa, dolori di stomaco, nausea, vomito) quando si verifica la separazione dalle principali figure di attaccamento.

👉B. La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti, con una durata di almeno 4 settimane nei bambini e adolescenti, e tipicamente 6 mesi o più negli adulti.

👉C. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

👉D. Il disturbo non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale.

Provate a verificare se presentate almeno 3 dei sintomi del punto A. In caso affermativo potrebbe essere utile approfondire la vostra ansia da separazione

Dott. Roberto Cavaliere

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