Sintesi dell’ articolo pubblicato sul mensile “Silhouette Donna” di febbraio 2009 dal titolo “Le insidie per la coppia”scritto dalla giornalista Elena Goretti con la collaborazione del Dott. Roberto Cavaliere
“Chiunque può arrabbiarsi, questo è facile. Ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, e al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile”. Aristotele
Litigare è normale, per tutte le coppie. Che sia per uno screzio passeggero, per un’incomprensione o per stanchezza, tutti gli innamorati prima o poi discutono, anche se è da poco che sono insieme e il loro amore è ancora forte e appassionato. Quindi nessun timore: se vi scontrate non significa necessariamente che “qualcosa” non va nell’armonia di coppia né tanto meno che si è destinati a lasciarsi. Al contrario, significa che c’è passione e voglia di confrontarsi anche sulle diversità. Insomma, se si discute significa che “si tiene” l’uno all’altra.
* Ma per far sì che la lite sia un punto di forza della coppia, il confronto deve avere dei limiti e non sfociare in reazioni esagerate. Non si cresce se in uno scontro ci si ferisce, ci si offende e non ci si rispetta. Insomma, se è vero che litigare è del tutto normale, è anche vero che bisogna saper gestire bene lo scontro, per far sì che non diventi motivo di divisione, ma solo un modo per conoscersi meglio e avere un’occasione in più… per fare la pace.
Litigate così?
Ecco come potete venirvi incontro
Osservate i vostri primi litigi: come si svolgono? Sono un battibecco, uno screzio, oppure una sfuriata momentanea dell’uno e dell’altro? Anche se è poco tempo che state insieme, la “vostra” modalità di litigare emerge subito, evidenziando quelli che possono essere eventuali punti di forza e di debolezza della discussione. Se, infatti, durante lo scontro un partner assume sempre un ruolo di forza, oppure si ripetono sempre gli stessi atteggiamenti e le stesse reazioni è più probabile che il confronto fra i due non si risolva in fretta facendo la pace, ma che rimanga “bloccato”, senza confronto né comunicazione. Controllate subito, allora come si svolgono i vostri litigi per evitare che diventino motivo di distanza e imparare a riconciliarvi in fretta, senza conseguenze.
Sfuriata di uno, silenzio dell’altro
Uno dei due ha alzato la voce durante una discussione? Tranquilli, è normale: magari sente di avere le ragioni per essere più arrabbiato e fa la voce grossa durante la discussione. Ma se una volta le ragioni stanno tutte dalla parte di uno, la volta successiva può essere l’altro quello più offeso. Uno ricopre il ruolo “attivo” e arrabbiato, mentre l’altro quello passivo e dimesso, a seconda di chi sia il soggetto più coinvolto emotivamente. Bisogna però capire bene se esiste un equilibrio nello scambio dei ruoli e se, invece, è uno solo il partner che più spesso si arrabbia. Se, infatti, uno dei due inizia a essere protagonista di qualche sfuriata di troppo, potrebbe essere per sbilanciare il rapporto dalla sua parte e acquisire un ruolo di forza.
Come riconciliarsi
Se un partner è più arrabbiato, la possibilità della riconciliazione è tutta nelle mani di chi in quel momento è più calmo e silenzioso. Basta che quest’ultimo riesca a riportare la questione sulle ragioni che hanno determinato il litigio, per risolvere il tutto in fretta. Chi è più offeso, capisce che l’altro è disponibile a capire le sue ragioni, e abbandona spontaneamente i toni accesi per passare a una discussione più razionale e tranquilla. A quel punto esprime comunque le sue ragioni, ma con lo stato d’animo più aperto ad ascoltare la risposta dell’altro. Anche nel caso in cui è sempre lo stesso partner a fare la voce grossa, basta fargli capire che si è disponibili ad ascoltare e capire le ragioni reali delle sua urla, per fargli abbassare il tono e stimolarlo a esprimersi con maggiore pacatezza.
Sfuriata di entrambi
Anche nei primi litigi vi accalorate entrambi e usate toni molto accesi? Evidentemente siete due caratteri molto forti, quindi per voi è del tutto naturale passare subito allo scontro frontale. Niente di grave, per carità: l’unico problema è che così non arriverete mai a comunicare e a rafforzare il vostro rapporto. Ognuno è talmente impegnato a seguire il filo dei propri pensieri che non ascolta l’altro né riesce a comunicare ciò che prova. Un’unica nota positiva: entrambi tirate fuori la rabbia, senza squilibri o sbilanciamenti.
Come riconciliarsi
Dopo aver litigato aspramente, può capitare che, alla fine, uno dei due se la prenda e preferisca fare un “break”, andando a fare una passeggiata per liberare la mente. Da quel momento entrambi iniziano a ragionare e a pensare con calma alle cose che l’altro voleva comunicare.
* Senza dover arrivare alla fuga, si può provare durante la discussione a dire “basta” con le grida e le accuse e comunicarsi con più calma le ragioni che hanno portato al litigio.
* Se invece ci si accorge che la lontananza aiuta a riflettere, si può decidere insieme di interrompere la lite, con l’impegno di rivedersi e riparlare a mente fredda. Una volta riconciliati, è poi importante parlare degli atteggiamenti assunti nel corso della discussione per far sì che non si ripetano la volta successiva.
Il battibecco
Il “battibecco” è tipico delle coppie appena formate. Questo termine deriva proprio dal beccarsi degli uccelli con piccoli colpi, che non è mai un vero e proprio scontro ma una schermaglia leggera. Magari alla base c’è solo un piccolo dispiacere o un risentimento sottile, che non merita una vera e propria discussione: così ci si punge per dare voce alla propria tensione, senza la volontà di offendere o far dispiacere veramente l’altro. Chi ricorre più spesso al battibecco è il partner più chiuso, che non riesce a tirare fuori chiaramente quello che prova o la ragione del suo nervosismo.
Come riconciliarsi
Se la coppia litiga spesso “beccandosi”, è bene capire subito se alla base c’è solo stress o il fatto che i partner non riescono a comunicarsi serenamente le piccole cose che non vanno. Se il battibecco arriva solo quando si è più stressati basta imparare a dire sinceramente al partner “sono stanco!” e confidare le ragioni delle proprie insoddisfazioni (magari legate al lavoro o a questioni personali).
Se invece il battibecco è il modo a cui si ricorre più spesso per discutere, significa che non si riesce a comunicare sinceramente. In questi casi è consigliabile trovare un po’ di tempo per parlarsi con onestà e chiedersi cosa dà fastidio a entrambi.
5 consigli per gestire bene una lite
- Fare un break. Primo atteggiamento consigliabile. Durante una discussione bisogna provare per un attimo a fermarsi e a guardarsi con gli occhi dell’altro, per capire quale comportamento si sta mostrando in quel momento. Allora ci si accorge se si è troppo aggressivi o troppo dimessi, se la reazione avuta è esagerata rispetto alla discussione, oppure se abbandonando un atteggiamento la lite possa finire e risolversi brevemente. Insomma, fare un “break” e cercare di guardare ai propri difetti è il primo passo per andare incontro alle ragioni dell’altro e trovare un compromesso che porti a galla le ragioni e i torti di ciascuno.
- Ascoltare. Saper ascoltare è il primo passo perché una lite si trasformi in una discussione costruttiva. E’ facile che, invece, durante un litigio si sia più concentrati ad ascoltare se stessi che le ragioni dell’altro e lo scontro diventi un dialogo tra sordi. Invece, quando si presta davvero attenzione a ciò che l’altro cerca di comunicare, il partner percepisce subito che si è disponibili a capire e che quello che sta dicendo è motivo di interesse sincero. E tutti, quando si accorgono di essere seguiti da un interlocutore, si sentono già soddisfatti dell’esito della conversazione.
- Accogliere. Se si ascolta senza capire, è inutile continuare a farlo. Per vivere in maniera positiva un litigio non basta rimanere in silenzio e lasciare che l’altro spieghi le sue ragioni: bisogna poi cercare di capire quello che dice, provare a far proprio il punto di vista dell’altro e riconoscere che dietro al suo discorso c’è un ragionamento condivisibile. L’importante, però, è non avere pregiudizi e non essere tanto presuntuosi da sapere sempre il perché l’altro ci stia dicendo alcune cose.
- Comunicare. Si ascolta, si accolgono le ragioni dell’altro e poi si inizia a dialogare. Una volta capite fino in fondo le motivazioni della rabbia o dell’offesa del partner, bisogna iniziare a “comunicare”. Si cerca di ripetere quello che si è capito e, se corrisponde alle sue intenzioni, si può ribattere affermando la propria opinione. Allora l’altro potrà rispondere e così via, in uno scambio reciproco di ragioni e sentimenti, dove si può crescere e capire meglio le personalità di entrambi.
- Non giudicare: L’ultima cosa da fare durante una lite è giudicare l’altro per quello che dice o per quello che fa. Bisogna sempre mantenersi disponibili e aperti e non far capire al partner che è stato ingabbiato in un giudizio perentorio. Il giudizio è un’accusa, un attacco che provoca immediatamente una difesa. Per evitare il duello e le offese quindi bisogna sempre evitare gli insulti e i giudizi più duri.
La lite nelle diverse età del rapporto
Per ogni stagione di una storia d’amore esiste una ragione per cui litigare. Nei primi mesi dell’innamoramento, ad esempio, non esistono vere e proprie ragioni di scontro. Ogni particolare del partner è meraviglioso e sono pochi i motivi che fanno nascere dubbi o incomprensioni. In questa fase non nascono veri e propri litigi, ma piccoli screzi che generalmente passano in fretta.
* Quando poi si inizia a stare insieme da qualche tempo, si comincia a fare i conti con le abitudini, le preoccupazioni e i nervosismi quotidiani. Iniziano a venire fuori i difetti, i capricci, le fissazioni e i lati più difficili del carattere, che i partner non conoscevano ancora. Il litigio scatta dunque perché nessuno dei due vuole abituarsi a convivere con i difetti dell’altro. Allora si discute, alla ricerca di un compromesso che possa permettere alla coppia di continuare a stare insieme senza lasciare deluso nessuno dei due.
* Con la convivenza o il matrimonio, poi, inizia una nuova fase del rapporto e nascono nuove ragioni di scontro. La coppia si trasforma, magari anche per l’arrivo di un bambino, e diventa una famiglia. In una fase di cambiamento come questa i litigi sono del tutto naturali, ma sono anche preludio di un rapporto più importante e responsabile.
* Con gli anni, la coppia smette di litigare per gelosie o per incomprensioni. I partner si conoscono nel profondo e sanno bene l’affetto che li lega reciprocamente. In questa fase, lo scontro non è mai per ricevere conferme o per conquistare l’attenzione dell’altro, ma perché si è ormai talmente abituati a condividere tutto che si finisce per sfogare con l’altro anche le tensioni e i nervosismi quotidiani. Anche dopo tanti anni, però, il litigio continua a dimostrare che non si può fare a meno l’uno dell’altra e che c’è voglia di condividere ancora ogni emozione all’interno della propria storia d’amore.
pubblicato sul sito il 04 marzo 2009