FREUD E LA SECONDA UNIONE DI UNA DONNA

Di seguito una significativa riflessione di Freud sulla migliore soddisfazione  di una seconda unione, da parte della donna, rispetto alla prima.

«Le cause che determinano la scelta oggettuale della donna sono rese abbastanza spesso irriconoscibili a causa dei condizionamenti sociali. Là dove tale scelta può mostrarsi liberamente, spesso risulta attuata in base a un ideale narcisistico, ove l’ideale è quel particolare uomo che la bambina aveva desiderato diventare. Se la bambina è rimasta ferma all’attaccamento al padre, e quindi al complesso edipico, sceglie secondo il tipo paterno. Dato che nel suo volgersi dalla madre al padre l’ostilità del rapporto emotivo ambivalente è rimasta sulla madre, una scelta di tal genere dovrebbe assicurare un matrimonio felice. Ma molto spesso l’esito è tale da minacciare comunque la risoluzione del conflitto di ambivalenza. L’ostilità lasciata indietro segue dappresso l’attaccamento positivo e si estende al nuovo oggetto. Il marito, che dapprima aveva ereditato dal padre, assume col tempo anche l’eredità materna. Pertanto può facilmente accadere che la seconda metà della vita di una donna sia riempita dalla lotta contro il marito, così come la prima, più breve, lo era stata dalla ribellione contro la madre. Dopo che la reazione è stata vissuta a fondo, un secondo matrimonio può facilmente riuscire molto più soddisfacente.»
S. Freud

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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E’ POSSIBILE L’AMICIZIA TRA UOMO E DONNA ?

E’ POSSIBILE L’AMICIZIA TRA UOMO E DONNA ?

Mai domanda è stata così controversa e non riesce a trovare una risposta definitiva.

Studi scientifici, riflessioni e/o pareri di esperti, opinione comune concordono prevalentemente che non sia possibile un tale tipo di amicizia o al massimo diventa possibile se si mantiene ad un livello superficiale e/o limitata nel tempo. S’adduce, come causa principale, l’irrompere, prima o poi, dell’eros nell’amicizia soprattutto da parte maschile. A quest’ultimo riguardo, è opinione comune, che l’uomo amico finisce inesorabilmente col deisderare sessualmente la donna amica e spesso anche affettivamente. La donna riesce invece, maggiormente, a mantenere il proprio amico nella friendzone vale a dire la zona amicale delle relazioni, talvolta con grande disappunto dell’amico innamorato.

Ritengo che ultimamente, in seguito anche alle evoluzioni delle relazioni nel terzo millennio, anche da parte maschile si riesca a mantenere un atteggiamento puramente amicale.

Mai come nell’epoca attuale, nel mondo delle relazioni tutto è possibile, e diversi credenze sulle relazioni vengono man mano smentite, se non del tutto, quantomeno in parte

Di seguito rimando ad una serie di citazioni su tale argomento

Ma amici mai / per chi si cerca come noi / non è possibile. (Antonello Venditti )

Uomini e donne possono essere amici, ed è quello che dobbiamo essere. Parte del problema è che non siamo abbastanza amici. I nostri rapporti sono negoziati, e questa non è amicizia. (Hill Harper)

Dicono che uomini e donne non possono essere amici, ma non è vero. (Ginnifer Goodwin)

Mi piacerebbe aver visto una relazione uomo-donna che non aveva niente a che fare con l’innamoramento. Mi piacerebbe dimostrarlo, anche in TV – anche se non è vero! – che uomini e donne possono essere amici senza alcun tipo di coinvolgimento. (Nana Visitor)

Le donne sono fatte per essere amate, non per essere capite. (Oscar Wilde)

− Nessun uomo può essere amico di una donna che trova attraente. Vuole sempre portarsela a letto. − Allora stai dicendo che un uomo riesce a essere amico solo di una donna che non è attraente? − No, di norma vuole farsi anche quella. (Billy Crystal e Meg Ryan – Harry, ti presento Sally)

Un rapporto d’amicizia che sia fra uomini o fra donne, è sempre un rapporto d’amore. E in una carezza, in un abbraccio, in una stretta di mano a volte c’è più sensualità che nel vero e proprio atto d’amore. (Dacia Maraini)

Tra un uomo e una donna, l’amicizia é soltanto un punto di passaggio per arrivare all’amore. (Jules Renard)

Un’amica è semplicemente una donna che la dà a qualcun altro. (Gianni Monduzzi)

Se tuo marito/tua moglie non è il tuo migliore amico/a hai sbagliato matrimonio. (Santy Giuliano)

Fra uomo e donna non può esserci amicizia. Vi può essere passione, ostilità, adorazione, amore, ma non amicizia. (Oscar Wilde)

L’amicizia fra un uomo e una donna é sempre un poco erotica, anche se inconsciamente. (Jorge Luis Borges)

Una donna può essere amica di un uomo soltanto in questa successione: prima conoscente, poi amante, quindi amica. (Anton Čechov)

L’amicizia tra persone di sesso diverso è una nobile pianta artificiale, ma richiede doti da giardiniere. (Lou Von Salomé)

Scegliti come sposa solo una donna che sceglieresti come amico se fosse un uomo. (Joseph Joubert)

L’amicizia fra uomo e donna ha questo di bello: non dura. (Roberto Gervaso)

Ma che disastro, io mi maledico! Ho scelto te, una donna, per amico. (Lucio Battisti – Una donna per amico)

Quando una donna mi propone: «restiamo buoni amici» a me, tradotto, suona così: “piuttosto che con te, lo farei con un rospo”. (Gianni Monduzzi)

Le donne possono stringere benissimo amicizia con un uomo; ma per poterla conservare – a tal fine deve ben aiutare una piccola antipatia fisica. (Friedrich Nietzsche)

Gli amici sono generalmente dello stesso sesso, perché uomini e donne sono d’accordo solo nelle conclusioni; le loro ragioni sono sempre diverse. (George Santayana)

Dott. Roberto Cavaliere

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LA STORIA DI PINOCCHIA E NARCISO

Tutti conosciamo la storia di Pinocchio, il burattino che voleva diventare un bambino, al quale cresceva il naso ogni volta che diceva una bugia.
Pochissimi conoscono invece la storia di Pinocchia.
Pinocchia era una bambina dal cuore d’oro, graziosa e allegra. Si fidava sempre del prossimo e non diceva mai bugie perché era un’anima pura. Credeva che tutti fossero sinceri come lei e guardava al suo futuro con gioia e speranza.
Un giorno Pinocchia incontrò Narciso, un ragazzo brillante, intelligente e bellissimo dagli occhi verde smeraldo. I due si innamorarono perdutamente e vissero tanti momenti meravigliosi. Ma Narciso iniziò a rivelarsi diverso da come sembrava: fuggiva, poi tornava, spesso senza dare nemmeno spiegazioni; prometteva ma non manteneva mai la parola; diceva bugie ma negava di farlo; dava a lei tutte le colpe senza prendersi mai la propria responsabilità. Però tornava sempre da lei promettendo ancora una volta mari e monti.
Pinocchia lo riaccoglieva sempre con gioia perché credeva nel loro amore ed era convinta che insieme potessero superare ogni ostacolo.
Ma la giovane donna iniziò ad ammalarsi: ogni volta che Narciso diceva una bugia, il cuore di Pinocchia si rimpiccioliva. La ragazza iniziò a desiderare di diventare una bambola per non soffrire più. Una bambola bella e sorridente come quella con cui giocava da piccola.
Il tempo passava ma il comportamento di Narciso non cambiava: altre sparizioni e riapparizioni, altre bugie, altre promesse non mantenute.
Il cuore di Pinocchia diventava sempre più piccolo, finché un giorno si spezzò in minuscoli pezzettini e infine scomparve per sempre.
Pinocchia si trasformò in una bellissima bambola dai lunghi capelli biondi e dagli occhi tristi.
La leggenda dice che di notte essa torni ad essere una fanciulla vera e che vada nei sogni delle donne tristi per ridar loro la speranza e salvare il loro cuore.
(per gentile concessione dell’autrice MaryJo Calì)

Dott. Roberto Cavaliere

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LA POSITIVITA’ DELL’ “AMORE BISOGNO”

Lo studioso C.S. Lewis nel suo libro “I Quattri amori” edito da JacaBook Reprint nell’effettuare la distinzione tra “amore dono” ed “amore bisogno” tende a riabilitare quest’ultimo in contrasto con l’opinione dominante che tende a considerarlo in termini negativi.

Riporto di seguito i passaggi essenziali del libro che ‘riabilitano’ l’ ‘amore bisogno’

“…”amore dono” e “amore bisogno”: appartiene alla prima catogoria il sentimento che spinge un uomo a lavorare, fare progetti, risparmiare per il benessere futuro della sua famiglia che, pure, la morte gli impedirà di condividere o di vedere realizzato; è del secondo tipo, invece, l’amore che spinge un bambino a rifugiarsi nelle braccia della madre quando si sente solo o spaventato. …

… non credo sia giusto negare all’ “amore bisogno” la qualifica di amore…

… bisogna andarci cauti nel definire l’ “amore bisogno” un’espressione di “mero egoismo”: l’uso di questo aggettivo è sempre pericoloso. E’ vero che si può indulgere egoisticamente all’ amore bisogno come a tante altre nostre debolezze, e di certo è riproverevole una pretesa d’amore tirranica e vorace, ma nella nostra esperienza quotidiana non chiamamo certamente egoista il bambino che si rivolge alla madre per essere consolato, o l’adulto che cerca compagnia “per non sentirsi solo”.

Quei bambini o quegli adulti, che piu’ si sforzano di combattere questo istinto, raramente posseggono le doti dell’autentico altruista. So bene che chi prova questo “amore bisogno” può avere dei buoni motivi per cercare di  sopprimerlo o di mortificarlo, ma l’esserne del tutto privi è un marchio che contraddistingue il freddo egoista. Dal momento che il nostro bisogno degli altri è reale (“Non è bene che l’uomo sia solo”), il venir meno nella nostra coscienza, del senso di questo bisogno che si esprime attraverso l’ “amore bisogno”-in altre parole, la convinzione, ingannevole, che sia bene per noi stare da soli-è un brutto sintomo spirituale, proprio cone l’inappetenza è un cattivo sintomo sotto il profilo medico, perchè l’uomo ha veramente bisogno del cibo.”

Dott. Roberto Cavaliere

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LA STELLA MARINA ED IL NARCISISTA

La stella marina è un invertebrato che con le sue molteplici forme affascina  tutti . I colori di una stella marina sono molto sgargianti e variano dal giallo, al verde, al rosa, al rosso e può essere sia omogenea che screziata.
La stella marina passa la maggior parte della sua giornata in cerca di cibo. Può ingoiare piccole prede intere ma può anche rovesciare lo stomaco all’esterno della bocca, farvi aderire animali anche grandicelli e digerirli esternamente. Le sue prede preferite sono piccoli crostacei e molluschi, tra cui ricci e cozze. Con le sue forti zampe, la stella marina, riesce ad aprire il guscio anche delle conchiglie più resistenti e a cibarsene. Non ha nemici fra i predatori ma è vittime dei parassiti. Nonostante la sua bellezza, la stella marina viene definita come uno degli abitanti più voraci dei fondali marini. Sono diffuse in tutti i mari della terra e a tutte le profondità.

Metaforicamente il Narcisista patologico ha le stesse caratteristiche della Stella Marina:

  • Affascina e seduce con i suoi modi di essere e di comportarsi così come fa la Stella Marina con le sue molteplici forme e colori;
  • Va alla ricerca continua di prede per sfamare il proprio narcisismo nello stesso modo in cui ricerca continuamente cibo la Stella Marina
  • Non molla la propria preda finché non la conquista allo stesso modo della Stella Marina che con le sue forti zampe riesce ad aprire le conchiglie più resistenti
  • Entrambi non hanno nemici se non i loro parassiti interni
  • Entrambi sono diffusi dappertutto.
  • Ed altre analogie che v’invito a trovare

Conclusione: Tutto ciò che affascina e seduce può essere vorace come una Stella Marina

Dottor Roberto Cavaliere

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PERCHE’ CONTINUIAMO A PENSARE AGLI UOMINI CHE NON CI HANNO VOLUTO

Capita di non riuscire a superare una storia d’amore, magari anche un semplice flirt che ci ha fatto intravedere la possibilità di una vita diversa al momento della separazione

Buonasera.

Dopo mesi di riflessioni e sedute da una terapeuta, ancora non riesco a comprendere i motivi della mia sofferenza e superarla definitivamente.
quasi due anni fa rivedo un uomo con il quale avevo avuto una storia anni prima. l’intesa è subito perfetta come la ricordavo, il mio sentimento riprende vita, ma lui, immagino impaurito, fugge, e io non lo rivedrò mai più da quel momento. Io ero in piena crisi coniugale, sfociata poi in una separazione. A distanza di quasi due anni, ormai separata e quindi formalmente anche libera di “cercare altro”, io penso ancora a quell’uomo che nn mi ha più voluta, arrivando ad ignorare anche i miei saluti. E io soffro ancora terribilmente. Perché? Esistono davvero amori che restano dentro e che nn fanno più vivere, o è solo perché vivo di un bel ricordo non avendo nessuna alternativa in questo momento? Sono preoccupata al pensiero di vivere x sempre legata a lui da questo filo.

Grazie

Rita (nome di fantasia scelto dalla redazione)

Lei pone questa domanda nella sua email: “Perché? Esistono davvero amori che restano dentro e che nn fanno più vivere, o è solo perché vivo di un bel ricordo non avendo nessuna alternativa in questo momento?”. Le rispondo che la seconda opzione della sua domanda potrebbe essere quella giusta. In amore spesso più che rimanere legati alla persona rimaniamo legati all’idea della relazione che che potremmo avere con quella persona. La invito a riflettere su questo pensiero di Denis de Rougemont

Tristano ama di sentirsi amato, ben più che non ami Isotta la bionda. E Isotta non fa nulla per trattene Tristano presso di sé: le basta un sogno appassionato. Hanno bisogno l’uno dell’altro per bruciare, ma non dell’altro come è in realtà; e non della presenza dell’altro, ma piuttosto della sua assenza!

 

Dott. Roberto Cavaliere

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INNAMORATA DI UN UOMO CHE NON LASCIA LA MOGLIE

Malgrado le promesse raramente gli uomini sposati decidono davvero di separarsi dalla moglie, quanto è legittimo aspettare? Come capire se le nostre attese sono unicamente delle illusioni?

Salve,

Le racconto la mia storia. Sono tre anni che ho una storia con un uomo sposato con una figlia di 4 anni. Io ho 29 anni, lui 42. All’inizio era un “gioco”. Fino a che entrambi ci siamo innamorati e lui ha iniziato a promettere di separarsi dalla moglie, con la quale era comunque già in crisi. Dopo 1 anno e mezzo, una sera va via di casa, ed inizia a fare la vita da separato, fino a che, dopo 3 mesi, ritorna a vivere a casa perchè non riusciva a staccarsi la sera dalla figlia e perchè la moglie lo ricattava dicendogli che sarebbe andata a vivere in un’altra città con la piccola. Da allora ci siamo lasciati, ripresi, ripromessi di tornare insieme. E’ andato finalmente dall’avvocato per una separazione consensuale, ma senza giungere ad una conclusione, per cui l’ho lasciato. Siamo stati 5 mesi senza cercarci, finché un giorno lo cerco di nuovo io. Abbiamo ricominciato con tanto di promesse che avrebbe concluso il suo matrimonio e si sarebbe separato, ma una settimana fa, dopo avermi detto che se ne sarebbe andato gli ho detto che non gli credo più e non credo più nel nostro rapporto. Lui non mi ha più cercata, io idem. Con il fatto peró che lui mi ha salutata dicendo che mi avrebbe cercata perché sarebbe andato via di casa. Ennesima promessa. Ho amato e amo molto quest’uomo. Ho sopportato tutto ció per quello che mi aveva promesso convinta che dopo sarebbe cambiato. Abbiamo fatto molte cose insieme e non da amanti, ma anche alla luce del sole. Io non capisco perché non riesco ad allontanarmi da lui. Pur non cercandolo, spero che mi cerchi per dirmi che finalmente è andato via di casa. In fondo io chiedo solo che vada via di casa per iniziare la nostra storia insieme con tutto ció che ne deriva. Ma nulla. Vorrei uscire dall’utopia di questo amore, ma non so come fare. Vorrei andare avanti. Ma la speranza è sempre in me, ma anche la consapevolezza che quest’uomo non riesca ad affrontare questa separazione per l’amore della figlia ed i ricatti della moglie che, a suo dire, non odia, ma non ama più. Avevo pensato di rivolgermi ad uno psicologo, ma, al momento del dunque ho tentennato credendo che le risposte fossero tutte in me e che la forza di chiudere questo rapporto sia dentro di me.

La ringrazio vivamente

Corinna (nome di fantasia scelto dalla redazione)

Condivido il passaggio finale della sua email quando scrive: “Avevo pensato di rivolgermi ad uno psicologo, ma, al momento del dunque ho tentennato credendo che le risposte fossero tutte in me e la forza di chiudere questo rapporto sia dentro di me.” La risposta è dentro di lei ma spesso la buona volontà e la riflessione autonoma non sono sufficienti a far comprendere le ragioni profonde di una difficoltà a separarsi da un amore senza futuro. Potrebbe essere utile chiedere un aiuto esterno. La invito, anche, a riflettere sul seguente brano di Anthony De Mello:


Noi non proviamo dolore quando perdiamo qualcosa a cui abbiamo concesso la libertà e che non abbiamo mai tentato di possedere. Il dolore è sintomo del fatto che ho condizionato la mia felicità a questa cosa o a questa persona

 

Dott. Roberto Cavaliere

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SE DOPO IL DIVORZIO IL FIGLIO RIPRENDE L’ATTEGGIAMENTO VIOLENTO DEL PADRE

Cosa fare se dopo la fine del matrimonio il figlio comincia a emulare il comportamento aggressivo che aveva il padre? C’è modo di aiutarlo affinché viva le sue relazioni in maniera più equilibrata e serena?

Salve,
ho vissuto con il matrimonio un’esperienza terribile, con mio marito è andata male quasi da subito e con gli anni non ha fatto che peggiorare. Ora ci siamo lasciati e per quel che mi riguarda mi ritengo in pace, non ho voglia di cercare nuove storie e sto bene così. Chi mi preoccupa è mio figlio di 17 anni, ho io la custodia e ogni tanto lo sento litigare con la fidanzata al telefono. I toni sono sempre duri, è sgarbato e prepotente e devo ammettere che questo atteggiamento assomiglia molto a quello di mio marito nei miei confronti. Mi addolora sapere che lo abbiamo danneggiato, vorrei aiutarlo e spiegargli che questo non è modo di costruire un rapporto sereno con una donna, ma non so come fare.

Miriam (nome di fantasia scelto dalla redazione)
Da piccoli non s’impara solo a leggere e scrivere ma anche ad amare ed essere amati. In poche parole in età adulta si ripetono i copioni affettivi che si sono visti recitare ai propri genitori. Probabilmente è ciò che è capitato a suo figlio.  Cosa fare ? Semplicemente faccia osservare a suo figlio che il determinati comportamenti che mette in atto colla fidanzata possono avere analogie col comportamento passato del padre. Se lei ha visto giusto qualche risultato lo raccoglierà.

 

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COME VINCERE L’IMBARAZZO CON IL NUOVO COMPAGNO SE HAI AVUTO UN SOLO PARTNER SESSUALE

Il timore di non sentirsi all’altezza è particolarmente vivo in chi non avendo una grande esperienza sessuale si appresta a vivere l’intimità con un partner nuovo, magari più navigato. Come fare in modo che questo non ci blocchi?

Ciao, questo probabilmente è un problema molto stupido che le altre donne non hanno. Sono separata e con una certa fatica sono riuscita a ricostruirmi una storia, ed è qui che viene il bello. Mio marito è stato l’unico e il solo per me e ora ho paura che questo allontani il mio nuovo compagno perché sono troppo inesperta. Io ero soddisfatta della vita sessuale con il mio ex marito, ma se non fosse abbastanza?

Anna Laura (nome di fantasia scelto dalla redazione)

E’ del tutto naturale che persone che abbiano avuto un solo partner sessuale abbiano timore di non essere all’‘altezza’ in relazioni sessuali successive. Come si vince questo timore ? Accettandolo e osando fare esperienza. Anzi l’avere poca esperienza potrebbe essere uno stimolo in più per chi è più esperto nella coppia.

 

Dott. Roberto Cavaliere

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COME FARE ENTRARE UN NUOVO UOMO NELLA NOSTRA VITA

Dopo la fine di una relazione importante, dalla quale magari sono nati anche dei figli, è difficile ricominciare da capo con un altro uomo. Non si tratta solo di riscoprire l’amore fisico, ma proprio di riabituarsi a condividere i normali momenti di vita

L’ingresso di un nuovo uomo nella propria vita affettiva e relazionale rappresenta comunque un momento di cambiamento. Sono come tutti i cambiamenti è gravido di aspettative e allo stesso tempo di timori. Di là dalle modalità individuali di introdurre un uomo nella propria vita ci sono delle considerazioni generali da effettuare.
In maniera più o meno conscia si chiede al ‘nuovo arrivo’ di soddisfare le aspettative disattese delle precedenti relazioni. Quanto più queste aspettative sono state disattese tanto più si chiede al nuovo uomo di soddisfarle, rischiando di andare incontro a ulteriori e cocenti delusioni.
Quindi la comprensione delle proprie aspettative è una premessa necessaria al come introdurre un uomo nella propria vita.

Se non si ha consapevolezza piena delle proprie aspettative, se queste sono troppo alte, se la loro realizzazione sono delegate in toto alla nuova relazione, si rischia d’introdurre d’impeto il nuovo uomo senza quella gradualità che è necessaria. Gradualità: questa è la modalità per introdurre ogni nuova persona nella propria vita.

Gradualità nell’aprirsi, nel raccontare di sé, nel condividere i vari aspetti della propria vita, nell’affidarsi inteso sia nell’af-fidarsi sia nel fidarsi e via dicendo. Perché come amo dire in terapia: “Le cose buone crescono lentamente, solo le cose cattive crescono in fretta”.

“Chi si dà all’altro come un soldato si dà prigioniero deve prima consegnare tutte le armi. E così privato di ogni difesa, non può fare a meno di chiedersi quando arriverà il colpo”. M. Kundera

 

Dott. Roberto Cavaliere

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