LE DUE TIPOLOGIE DEL SEDUTTORE NARCISISTA: DON GIOVANNI E CASANOVA

Molti conoscono le figure dei grandi seduttori Don Giovanni e Casanova: il primo personaggio letterario e di una famosa opera di Mozart, il secondo realmente esistito nella Venezia del ‘700.

Al di là della vera trasposizione letteraria del primo e della reale vita del secondo, in questa sede le due figure vengono usate, metaforicamente, per delineare due diverse tipologie di seduttore, entambi con caratteristiche narcisistiche.

Il seduttore Don Giovanni ha in pieno le caratteristiche narcisistiche: freddo, calcolatore, del tutto non empatico. E’ esclusivamente concentrato su se stesso, seduce in maniera seriale e contemporaneamente più donne, per accrescere il proprio smisurato ego. Nell’opera teatrale di Mozart Don Giovanni arriva a sedurre una ragazza anche durante il suo matrimonio. Nella fase di seduzione non tende a sprecare troppo tempo ed energie e mette la maschera romantica giusto il tempo necessario per attuare la conquista e la toglie subito dopo. Ai giorni nostri questa figura è ben rappresentata da chi, nei social, sui siti d’incontri ed anche nella vita rele, in maniera immediata approccia a fini esclusivamente sessuali le donne rivelando subito la sua vera natura.

Il seduttore Casanova è altrettanto narcisista ma mostra meno le sue caratteristiche in tal senso e quindi più subdolo e fonte di maggiore sofferenza. E’ sempre concentrato su se stesso ma durante tutta la relazione mostra un apparente interesse anche per la donna. E’ spesso convinto di aver trovato la donna della propria vita e convince l’altra che lo sia veramente attraverso il classico love bombing (bombardamento d’amore in inglese). E’ esperto nelle tecniche di seduzione ed emana un particolare fascino. Vive appieno, quindi la fase passionale, che non si trasforma mai in vero ed autentico amore. Quando si esaurisce la fase passionale abbandona la partner di turno, lasciandola nel più profondo dolore in virtù della fase passionale intensissima che questa aveva vissuto. Se nel Casanova sono presenti tratti istrionici (vale a dire di teatralità) mostra anche dolore per la fine della relazione e della disillusione conseguente sull’aver trovato il grande amore.  Dalla relazione con un Casanova si esce distrutti ed è necessario tempo per riprendersi.

In entrambi i casi è utile riflettere su questo passaggio del libro Diario di un Seduttore di Soren Kierkegaard che delinea alcuni tratti della figura del seduttore Casanova, ma che, talvolta, sono presenti anche nella figura del Don Giovanni

“Talvolta era così spirituale che io, come donna, mi sentivo annientata. Altre volte invece era così selvaggio e appassionato, così pieno di desiderio, che io quasi tremavo davanti a lui. Talvolta mi trattava come un’estranea, talvolta si abbandonava a me completamente: quando lo stringevo tra le mie braccia, tutto cambiava, e io “abbracciavo le nuvole”.
Diario di un Seduttore di Soren Kierkegaard
Essere consapevoli di Abbracciare le Nuvole

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli , e Vietri sul Mare (Sa). Possibilità anche di effettuare consulenze via Skype o telefoniche

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IN AMORE FERMATI CON CHI TI VUOLE SFOGLIARE E NON SPOGLIARE

“- E allora vai

– Avrò paura?

– Sì

– Poca o tanta?

– Tantissima

– A destra o a sinistra?

– Se puoi non schierarti mai, resta al centro. Del tuo cuore.

– E se arriva il lupo?

– Il lupo arriva, ma anche il gatto, il cane, l’orso, le acciughe, il vento, il sole, la neve. Amore mio, arriverà tutto, non posso ometterti niente.

– E se mi perdo?

– Che ti perdi non è un forse, ma una certezza; quindi quando ti perdi chiedi informazioni

– A chi?

– Ecco, a chi. Se dovesse succedere prima di aver imparato a riconoscere tutte le erbe spontanee, i fiori e gli alberi, aspetta, non chiedere a nessuno, chè poi può succedere che scambi ciliege per bacche velenose. Aspetta, impara i prati i boschi e soprattutto i venti, poi, se ancora sarai perduta, saprai da sola a chi rivolgerti

– Ma il tempo è contato

– No, il tempo è contatto, è toccare tutto, provarci almeno, tutte le parti

– Mi risolverò?

– Non sei un rebus, sei un puzzle senza pezzi mancanti. Imparerai a metterli insieme, dal verso e con lo sguardo giusto

– Promettimelo

– Di più, te lo giuro

– Incontrerò l’amore?

– Te lo auguro, ma attenta a chi ti vuole spogliare, fermati piuttosto da chi ti vuole sfogliare. Chè l’amore, per me, assomiglia molto a qualcuno che ti tiene la fronte mentre tu, vomiti i giorni più duri.

– Allora vado?

– Allora vai.”

CIT alice in the womderland

Dott. Roberto Cavaliere

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LA SINDROME DELL’HAREM

Gli harem  erano costituiti, nel passato, dai sovrani dei vari Stati musulmani come ostentazione della loro ricchezza e potenza o della propria personale soddisfazione sessuale, oltre al poter più facilmente scegliere, fra i tanti figli che le tante concubine generavano loro, quello che a loro arbitrio appariva il più dotato e più meritevole alla successione.

Ai nostri giorni, il desiderio di avere un harem da parte maschile prende una forma diversa nella cultura occidentale e si potrebbe  ipotizzare una vera e propria sindrome in tal senso.

Le caratteristiche principali di tale sindrome sono le seguenti:

  • 1) Molteplici relazioni contemporaneamente;
    2) Consapevolezza da parte delle donne che si è all’interno di una rete di relazioni multiple;
    3) Conoscenza, anche personale, delle altri partner del proprio partner maschile;
    4) Presenza di una ‘prescelta’ da parte dell’uomo a cui dedica maggior tempo ed attenzioni;
    5) Esplicitazione di tale ‘harem’, da parte dell’uomo che non ne nasconde affatto l’esistenza.

Chi è affetto da tale sindrome presenta tratti di personalità di tipo narcisistico ed in taluni casi disturbi di personalità.

La donna che fa parte dell’Harem dovrebbe chiedersi il perchè accetta una situazione del genere e provare ad intraprendere un percorso terapeutico che l’aiuti ad “uscire dall’Harem”

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LETTERA SULL’AMORE

Il premio Nobel per la letteratura John Steinbeck nel 1958 scrisse una lettera al figlio primogenito Thom che gli confessa di essersi perdutamente innamorato di una sua compagna di college.
La risposta di Steinbeck è molto significativa ed approfondita sul tema dell’amore e si commenta da sola. A tutt’oggi è ancora valida ed induce non poche riflessioni.

New York 10 novembre 1958
Caro Thom,

Abbiamo ricevuto la tua lettera stamattina. Risponderò dal mio punto di vista e, ovviamente, Elaine dal suo.
Primo, se sei innamorato, è una cosa bella, forse la migliore che possa capitarti. Non permettere che nessuno la sminuisca o la renda meno importante.
Secondo, ci sono molti tipi di amore. C’è quello egoistico, meschino, avaro, che usa l’amore per l’auto affermazione. E’ il tipo terribile e paralizzante. L’altro tipo è la manifestazione di tutto quanto di buono c’è in te: la gentilezza, la considerazione, il rispetto, non solo il rispetto sociale delle buone maniere, ma il rispetto in senso più alto, cioè il riconoscimento dell’altro come unico e prezioso. L’amore del primo tipo ti può rendere malato, piccolo e debole, ma quello del secondo tipo ti può dare una forza, un coraggio, una bontà e persino una saggezza che neanche sapevi di avere.
Dici che non è un’infatuazione da ragazzi. Se provi questo sentimento così profondamente, di sicuro non lo è.
Ma non credo che tu stessi chiedendomi cosa provi. Tu lo sai meglio di chiunque altro. Tu vuoi un aiuto per capire cosa fare, e io posso dirtelo.
Esulta, sii felice e grato.
L’oggetto d’amore è il migliore e il più bello. Cerca di esserne all’altezza.
Se ami qualcuno, non c’è niente di male a dirlo. Solo ricorda che alcune persone sono molto timide e a volte nel parlare bisogna tenere conto di questa timidezza.
Le ragazze sanno e sentono quello che provi, ma di solito amano anche sentirselo dire.
A volte succede che per qualche ragione ciò che tu senti non sia ricambiato, ma questo non rende quello che provi meno buono o prezioso.
Infine, so quello che provi perché lo provo anch’io e sono felice che possa provarlo anche tu.
Saremo lieti di incontrare Susan. Sarà la benvenuta. Ma sarà Elaine a organizzare tutto, perché è il suo territorio e ne sarà contenta. Anche lei conosce l’amore e forse potrà aiutarti più di me.
E non avere paura di perdere. Se è la cosa giusta, accadrà. La cosa più importante è non avere fretta. Le cose belle non scappano via.
Con amore,
Pa.

Dott. Roberto Cavaliere

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INCAPACITA’ D’AMARE

“Non sono sempre stato buono con lei, anzi, di solito ero un figlio di puttana. La amavo tanto e non sapevo cosa fare. Invece di darle ciò che sentivo, di colmarla di quell’amore aspro, me lo inghiottivo. E’ una cosa che non riesco ancora a capire: il suo amore mi arrivava senza problemi, il mio invece non fluiva verso di lei. Credo che il suo amore reprimesse il mio. Lei e il suo amore formavano una sostanza densa in cui il mio amore e io rimanevamo impantanati, allora diventavo una furia e lei non riusciva a capirlo. L’ho trattata male molte volte perché ero disperato ma l’amavo più della mia stessa vita e quando se n’è andata la mia vita si è spenta.
Quando ho saputo che l’avevo perduta per sempre sono impazzito. Prima che sia trascorso un secondo sarai morto centomila volte, dice un versetto del Corano e io ho dovuto viverlo. Non aveva smesso di amarmi ma il suo amore era malato e non sopportava la mia presenza. Ho visto tutto il dolore nei suoi occhi, tutti i miei tradimenti e le mie bugie, io ero la persona che si frapponeva tra lei e me, il rivale impossibile. Allora, quando ormai era troppo tardi, il mio amore è esploso, il suo amore malato non opponeva resistenza e il mio è andato dritto verso di lei ma lei ormai mi aveva chiuso le porte. E ho dovuto tenermi il mio amore e ci sono state gocce di sangue nel mio silenzio. Lei si è allontanata e io sono entrato nella cella frigorifera, il locale meno accogliente di tutti i manicomi, e non ne sono ancora uscito.” Efraim Medina Reyes

In questo significativo brano di un noto poeta è riassunta in maniera magistrale quella che è un incapacità d’amare o quella che tecnicamente viene chiamata philofobia (paura d’amare).

Questa incapacità d’amare potrebbe assume anche la forma di quello che definisco attacco al legame (vai al link)

Ogni altra parola è superfla rispetto alla descrizione del brano.

Per uscirne, il rpimo passaggio terapeutico è prenderne consapevolezza piena.

Il secondo passaggio è averne la volontà ed il desiderio di uscirne

Il terzo passaggio è agire in senso terapeutico, lottando contro le proprie resistenze.

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IL FENOMENO DEL MOSTING: ILLUDERE E SCOMPARIRE

Non era per me…
Già lo sapevo.
Ma ho saputo illudermi
così bene con le bugie
e giocare al gioco
della falsa felicità,
che talvolta mi dimentico
– vedi come sono bambina? –
che stavo giocando
che tu mi amavi.
(Ernestina de Champourcin)

Il fenomeno del MOSTING (per derivazione dal termine inglese “most”, che significa “più”) si verifica quando si scompare dopo aver illuso una persona sui sentimenti provati. Si distingue dal fenomeno del GHOSTING perchè c’è anche la componente “illudere” oltre allo “scomparire”

S’illude l’altra che è la persona che è sempre stata desiderata, quella ideale, che si progetta una vita insieme e quant’altro il tal senso. Le motivazioni che inducono in false dichiarazioni e/o promesse possono essere vere, ma l’esito finale è sempre lo stesso: la scomparsa improvvisa e senza dare notizie e/o giustificazioni. Solitamente chi mette in atto tale comportamento ha tratti narcisistici, istrionici, manipolativi ed anafettivi. L’unica difesa possibile è di non prestare mai troppa fede a «chiarazioni e promesse mirabolanti che avvengono a distanza di poco tempo da una conoscenza o dall’inizio di una relazione.

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L’ATTO DI AMARE HA TRE CONTRARI

Freud denota tre contrari del comportamento dell’amare. Oltre al classico contrario dell’odiare egli ne individua altre due che sottolinea magistralmente nel seguente passaggio ed una di queste conduce al narcisismo

“L’atto di amare non è suscettibile di uno solo, ma di tre contrari.

Oltre all’antitesi amare-odiare, vi è quella amare ed essere amati; e inoltre l’amare e l’odiare presi insieme si contrappongono allo stato dell’indifferenza o della mancanza d’interesse. La seconda di queste tre antitesi, l’amare e l’essere amati, corrisponde propriamente al cangiamento dell’attività in passività, e può anch’essa esser ricondotta a una situazione di base com’è avvenuto nel caso della pulsione di guardare. Questa situazione di base consiste nell’amare sé stessi, ciò che per noi caratterizza il narcisismo. Ora, a seconda che sia sostituito con una persona estranea l’oggetto o il soggetto, si ha la meta attiva dell’amare oppure quella passiva dell’essere amati; di queste due mete l’ultima rimane vicina al narcisismo.”
Sigmund Freud

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IL BALLO DEL NARCISISTA

I testi delle canzoni tendono a rappresentare anche i vissuti psicologici del mal d’amore.

In questa famosa e significativa canzone di Patty Pravo viene rappresentata la relazione col narcisista.

Il testo della canzone si commenta da solo

Tu mi fai girar
Tu mi fai girar
Come fossi una bambola
Poi mi butti giù
Poi mi butti giù
Come fossi una bambola
Non ti accorgi quando piango
Quando sono triste e stanca tu
Pensi solo per te
No ragazzo no
No ragazzo no
Del mio amore non ridere
Non ci gioco più
Quando giochi tu
Sai far male da piangere
Da stasera la mia vita
Nelle mani di un ragazzo no
Non la metterò più
No ragazzo no
Tu non mi metterai
Tra le dieci bambole
Che non ti piacciono più
Oh no, oh no
Tu mi fai girar, tu mi fai girar come fossi una bambola
Poi mi butti giù, poi mi butti giù come fossi una bambola
Non ti accorgi quando piango
Quando sono triste e stanca tu
Pensi solo per te
No ragazzo no
Tu non mi metterai
Tra le dieci bambole
Che non ti piacciono più
Oh no, oh no

Canzone “Tu mi fai girar come una bambola” Patty Pravo

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IL BREADCRUMBING NELLE RELAZIONI

 

Non accettate le briciole. Ci hanno fatto donne, non formiche.
(Marilyn Monroe)

Le briciole non soddisfano, non saziano, non riempiono, non nutrono.
Applicabile a tutto ciò che si desidera.
(la5fettaditorta, Twitter)

Breadcrumbing è un termine inglese che significa “SPARGERE LE BRICIOLE” Il termine viene usato in amore e/o nelle relazioni per definire quel comportamento ambiguo e manipolatorio di “spargere le briciole” appunto, per attirare a sé una persona. Chi lo mette in atto non andrà mai al di là di dare le briciole, ma nel frattempo avrà legata a se quella persona che attirata dalle briciole spera che arriverà il pasto completo successivamente. Quindi: ATTENTI alle BRICIOLE che vi possono essere date in qualsiasi tipo di relazioni. Chi persiste in tale comportamento non vi ama e/o vi vuole bene veramente ma vuole solo soggiogarvi, lasciandovi sempre…”affamati”.

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INNAMORARSI FA PERDERE PESO

È dimostrato che soprattutto durante l’eccitante e idilliaca prima fase della relazione, si verifica un drastico calo dell’appetito e si riduce parecchio il desiderio di dolciumi, di conseguenza si dimagrisce. La spiegazione scientifica arriva da due studi: uno condotto dalla scuola medica di Harvard in collaborazione con l’Endocrine Society di San Diego, l’altro dall’Università di Pisa.

Quando ci s’innamora entrano in gioco principalmente due ormoni, la cui produzione ha una brusca impennata. Il primo è l’oxitocina, che accelera il metabolismo, riduce la fame e rallenta la tensione nervosa. Il secondo è la dopamina, detta anche molecola della felicità perché dà una piacevole sensazione di ebbrezza, predispone all’ottimismo e infonde energia, uno stato di benessere che rende meno desiderabili le gratificazioni derivanti dal cibo.

Dal momento che l’amore difficilmente è platonico, occorre tenere conto anche degli effetti legati dall’attività sessuale. Anzitutto, durante l’orgasmo si scatena la produzione di endorfine, neurotrasmettitori deputati al piacere, in grado di influire positivamente su tutte le manifestazioni ansiogene, compresa la fame nervosa. Poi, è giusto considerare il dispendio energetico che comporta un rapporto sessuale completo. In genere, all’inizio della storia, quando ancora non ci si conosce bene e c’è un naturale pudore, si consumano dalle di 150 alle 200 calorie. In seguito, è auspicabile che gli amplessi diventino più appassionati e disinibiti, arrivando così a bruciare fino a 350 calorie.

Secondo i ricercatori dell’Università di Pisa lo stato di grazia prodotto dall’innamoramento ha una durata che varia dai 18 mesi a un massimo di tre anni. Poi, per prolungare almeno una parte dei benefici ottenuti a livello psicofisico, bisogna seguire una dieta a calorie controllate e ricca di alimenti che stimolano la naturale produzione di oxitocina (cioccolato fondentemelogranobananefragolefichi e vaniglia), di dopamina (semi di zuccasesamo e girasolemandorle, banane, nociavocado, cacao e curcuma) e di endorfine (peperoncino e cioccolato fondente).

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