INNAMORARSI DI UN PROFESSORE

Per la prima volta in vita mia o paura di quello che mi attende ho ventitue anni e quando mi dicono ma sei giovane! Mi sembra una minaccia, ho il pianto facile ultimamente e sto sempre da sola questo mi dispiace ma poi quando sto con gli altri mi viene voglia di stare dasola. Studio arte e sono molto autocritica, sento il peso di tutto quello che mi spetta, ma soprattutto non posso fare affidamento su nessuno neanche sui miei genitori.
Non sono sempre stata cosi, ma ho avuto una brutta relazione con un nuomo e mi è crollato tutto quello in qui credevo, arte, vita,avventure la mia parola d’ordine era faccio quello che mi pare… ora sono un mollusco o un cane che si lecca le ferite ma forse queste ferite le ho sempre avute.
LUi è il mio professore d’arte, ha 51 anni e sta con una donna da 12 l’anno scorso appena lo vidi me ne innamorai, non esisteva nienete al mondo come lui per una nno ho fatto finta di niente poi quando è finita la scuola ci siamo incontrati per parlare di un lavoro, io ero rassegnata stavo quasi bene, poi lui dopo pranzo mi porta a casa sua a prendere un caffè ma è finita che si è girato e ci siamo abbracciati tremanti, non ci siamo staccati tutta l’estate, siamo stati una settimana in un paese a fare una scultura e lei sospettava,io ho cominciato a soffrire, perchè innamorata sentivo l’impossibilità di questa storia cosi un giorno a fine settembere- ottobre decido di troncare gli accenno il discorso al telefono e lui si agita e forse lei ha notato un suo comportamento strano ed è andata a vedere nel telefonino le chiamate e i messaggi, mi conosce perchè insegna anche lei in accademia,è successo un putiferio, non so cosa è successo in casa loro ma io sono quasi diventata pazza, non ci siamo visti per molto tempo lui ogni tanto mi chiamava ma lei controllava il telefono e io non capivo che stava succedendo, un giorno ci vediamo per fare il punto della situazione e si rompe qualcosa in me, io quel giorno sono morta, lui mi ha detto cosa era successo, che ora lo controlla qualsiasi cosa fa e io mi sono sentita usata e presa in giro mi sentivo come se lui avesse fatto di me una sostituta per tutto quello che in effetti non va più con lei un giocattolo, non ho avuto forze di chiamarlo e vederlo per un bel pezzo ho cominciato a non credere in niente perchè di lui ero cosi sicura che avrei messo la mano sul fuoco…inizialmente pensavo ma sarà che un umo cosi grande si possa innamorare di una piccola come me? eppure io ho sentito che lo era e credo che lo sia
ora è iniziata la scuola e ci rivediamo, a volte andiamo a pranzo in sieme e ci scambiamo tenerezze come prima ma più trattenuti, come fa a voler passare ancora del tepo con me dopo quello che è successo? perchè?
Quello che non mi fa dormire la notte è l’idea di quello che pensa lui, che vuole da me? fa il geloso dice che gli manco che vule vedermi che ha bisogno di me, che lo devo aspettare ha detto che devo essere paziente … Ma si torna a casa sempre dalla mamma, che comportamento è questo? quel giorno maledetto gli chiesi ma che rapporto hai con lei ormai è più lavorativo che amoroso, ci siamo voluti bene a volte ce ne vogliamo ancora ma è stanco… Che vuol dire qusta frase? e che vul dire ti stavo aspettando? per fare che?
Non mi aspetto niente mi fa quasi schifo eppure sono un’altra volta rassegnata, da lontano e in silenzio lo amerò ma voglio capire, e vorrei che qualcuno mi aiutasse in questo, ho cercato di inlustrare al meglio quello che è successo, io provabilmente non ho abbastanza lucidità forse è più semplice di quello che sembra Se queste righe sono state lette ringrazio

—————————————————————-

Gentile Dr. Cavaliere
Le mando questa e-mail perchè mi trovo in um momento particolarmente difficile della mia vita.
La mia storia è molto complessa e in parte anche molto difficile da sostenere.Sono una ragazza di 22 anni e da tempo (circa 5 anni) soffro fortemente per un’amore “forse” non corrisposto,e a breve le farò capire cosa intendo per forse.
Tutto è nato ai tempi di scuola in quanto la persona in questione è un mio ex docente di liceo,tutto cominciò senza un vero e proprio perchè,dentro di me sentivo il nascere di un qualcosa,ma faticavo ad accettarlo,in quanto l’età che ci divide può bastare a far sconvolgere oltre che l’animo la mente.Questi 43 anni di differenza non mi pesano al livello anagrafico,non ho mai badato a questo,o meglio il mio animo mi impedisce di farlo,ma ciò che mi tormenta è il sapere di non poter realizzare in alcun modo una vita al suo fianco.
Il tempo trascorreva e il tormento dentro di me saliva,ripensavo e penso tutt’ora alla sua vita,ai suoi figli anche più grandi di me,al fatto che è rimasto vedovo e che probabilmente è legato ancora a sua moglie,chissà…
Dopo terminati gli studi ebbi finalmente dentro di me quella spinta e quel coraggio che mi permisero di confidargli questo mio peso,tra di noi c’è sempre stato un buon rapporto anche nei periodi scolastici,ma per non rovinare questo rapporto,o per non cadere nella banalità,aspettai il momento giusto per dare voce a me stessa,e cosi fu.Con una lettera ben precisa,e forse non molto poetica affidai nelle sue mani il mio animo.Sapevo bene a cosa sarei andata incontro,in quanto è sempre stato una persona molto corretta e scrupolosa,ma non immaginavo che le cose avrebbero preso questa piega.Dopo qualche giorno ci incontrammo e cosi fu il momento per me di una morte lenta e interiore,ricordo ancora a distanza di qualche anno le sue parole,quelle parole che mi misero davanti ad una realtà ben definita.Con parole molto cordiali mi fece capire che il sentimento che provo è certamente qualcosa di bello,ma che dovrei cercare di vederlo sotto una luce diversa,e che può essere presente nella mia vita solo come una sorta di amico.Senza avere nemmeno la forza di replicare gli diedi la mano e me andai,avrei voluto dirgli mille cose,che ancora non ho detto e che sono chiuse dentro di me.Quanto tempo è passato,ma nonostante tutto continuo a cercarlo,quando mi è possibile gli invio qualche lettera e nei momenti di maggior necessità una telefonata accompagna quei momenti.Ma queste vicinanze sono solo da parte mia,lui non ha mai risposto ad una lettera ne mai ha fatto una telefonata,e questo mi fa capire da un lato che soffro inutilmente.Da un altro lato però,e mi ricollego al “forse” di prima,nei momenti di incontro o quando c’è la possibilità di parlare,sembra interessato,affabile e desideroso di novità.Quando capita ad esempio che ci troviamo in mezzo ad altre persone,e non c’è la possibilità di interlocuire,i suoi occhi cercano sempre di seguirmi,mi osservano i modo costante.E questo è uno dei motivi che non mi fa stare in pace,come poter capire se davvero conto qualcosa per lui,ebbene un tormento che genera tormento.Di tutto questo non è facile parlarne con le persone anche più vicine,perchè si tende sempre a giudicare da un lato esterno,e non riesce a cogliere il fondo del pensiero,si verrebbe cosi presto giudicati.Ma cosa cerchi da lui,cosa mai ti potrebbe dare,ha già vissuto la sua vita,hai tutto alle spalle,e tu invece hai tutto davanti a te,una vita da costruire.Queste quasi certamente sono le parole che mi sentirei dire se cercassi di confidare questo mio stato d’animo,perciò tendo a chiudermi in me stessa.Vivo in un piccolo paese,qui per spostarsi si deve avere per forza la macchina altrimenti non si va da nessuna parte,e da qualche tempo ho iniziato gli studi universitari,ma per me sta diventando davvero complicato gestire gli studi,in quanto la mia concentrazione si sposta,e perciò appena mi reco in città,non riesco a rimanerci più di qualche giorno,e subito faccio il biglietto per tornare a casa,perchè sto male al pensiero di questa lunga distanza che mi divide da ciò che ho dentro.
Ho cercato anche nei periodi di maggior sconforto di rifarmi una vita,di cercare nuovi stimoli ed interessi,ma senza risultati,ho frequentato giovani della mia età,ho avuto un rapporto con un ragazzo finito però male,in quanto per me era solo considerato come una valvola di sfogo,mi dava fastidio sentire le carezze,o quelle strette fatte mentre si camminava,o ancor peggio i baci dati da chi non si ama,non me la sentivo più di mettere in mezzo i sentimenti altrui,e cosi tra le varie litigate e le gironate passate senza dirsi nulla,decidetti di tagliare corto,in quanto capivo bene che sarebbe stato tutto vano.E perciò ho deciso da quel giorno di non cercare più un qualcosa che non faceva parte di me.Questa storia come ho già detto è cosi tumultuosa,che non è facile spiegare tutte le sue sfumature in una mail,perciò cerco di concludere.
Vorrei poter capire fino in fondo l’animo di chi mi porto dentro,ed è davvero cosi sbagliato seguire i propri istinti? quando si cerca solo di far capire a chi si vorrebbe,che non si cerca nulla in cambio,ma solo una maggiore vicinanza.
La ringrazio per l’attenzione
Cordiali saluti

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

INNAMORARSI DI UN SACERDOTE

“Eloisa è devota, la sua intenzione di voler seguire Abelardo perfino all’inferno non significa che Abelardo sia il suo Dio, che tra Dio e Abelardo sceglierebbe Abelardo, ma che non può essere un vero Dio chi cercasse di separarla da Abelardo per un voto monastico” Karl Jaspers 

 

TESTIMONIANZA

tonia Età: 36 Mi sono innamorata perdutamente di un sacerdote, tre anni fa.
Per quanto io abbia cercato di razionalizzare, dimenticare, deridere, ridicolizzare e poi esaltarlo, crogiolarmi nel suo pensiero, rinventarlo come padre ecc, quell’amore non si esaurisce ma continua, cresce ferisce,vive e non se ne può parlare, non riesco a trovare aiuto…
Lui stesso mi ha svergognata cacciandomi, ma nemmeno quell’insulto, quella ferita lacerante sono riusciti a togliermelo di dosso.Ho cercato rifugio nella fede e poi l’ho perduta, l’ho confesato ad altri sacerdoti che mi hanno solo saputo dire “Prega”.
Quando lo vedo tremo come una ragazzina alla vista del suo primo amore,il mio primo e l’ultimo pensiero sono lui, nonostante io veda i suoi difetti,la sua spocchia,l’anti prete per eccelenza,il parroco che non vorrei perchè distante dai problemi di tutti…
Eppure nulla,la mia vita si tinge di fosco,non provo più gioia per niente,lo vedo dove non c’è,lo vorrei dove non può essere. Provare a parlargli è il timore tremendo di un suo nuovo rifiuto, quando mi vede scappa ancora come un topo nonostante siano passati anni da quando mi trattò come una rognosa senza darmi spazio per aprir bocca,per spiegare …
Eppure io desidero solo un suo abbraccio, sogno il suo contatto,vivo per la sua immagine…
E non c’è notte,nessuna notte che io non lo sogni…
E’solo un vago riassunto di un Calvario che dura da troppo, troppo per essere normale…

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

L’ANGOSCIA IN AMORE

ANGOSCIA – A seconda di tale o talaltra circostanza, il soggetto amoroso si sente trascinato dalla paura di un pericolo, di una ferita, di un abbandono, di un improvviso cambiamento – sentimento che egli esprime con la parola angoscia…

Lo psicotico vive nel timore del crollo. Ma “la paura clinica del crollo è la paura d’un crollo che è già stato subito… e vi sono dei momenti in cui un paziente ha bisogno che gli si dica che il crollo la cui paura mina la sua vita è già avvenuto”. Lo stesso avviene, a quanto sembra, per l’angoscia d’amore: essa è la paura di una perdita che è già avvenuta, sin dall’inizio dell’amore, sin dal momento in cui sono stato stregato. Bisognerebbe che qualcuno potesse dirmi: “Non essere più angosciato, tu l’hai già perduto(a)”. (R. Barthes)

 

I
perché non meramente l’occasione
senza speranze di stillare
parole
meglio non è abortire che essere sterili
plumbee dopo che tu vai via le ore
cominceranno sempre troppo presto
uncinando alla cieca
a dragare il letto del desiderio
recuperando le ossa i vecchi amori
orbite un tempo riempite di occhi come i tuoi
forse che tutto è sempre meglio troppo presto che mai
coi volti bruttati dal nero desiderio
nuovamente dicendo in nove giorni mai riemerse l’amato
né in nove mesi
né in nove vite

II
nuovamente dicendo
se non m’insegni non imparerò
nuovamente dicendo ecco vi è un’ultima volta
persino per le ultime volte ultime volte per mendicare
ultime volte per amare
per sapere di non sapere fingere
un’ultima anche per le ultime volte
di dire se non m’ami
non sarò amato se non amo te
non amerò

la zangola di parole stantie nuovamente nel cuore
amore amore amore
tonfo del vecchio pistone a pestare
l’inalterabile
siero di parole

nuovamente atterrito
di non amare
di amare e non te
di essere amato e non da te
di sapere di non sapere fingere
fingere

io e tutti quegli altri che ti ameranno
se ti amano

III
sempre che ti amino

Samuel Beckett

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

DIFFERENZE FRA AMICIZIA ED AMORE

Per delineare le differenze fra un’amicizia ed un amore riporto le riflessioni di Jean de la Bruyère (1645-1696) tratte dal suo libro I caratteri. Seppur scritte nel lontano 1688 sono ancora oggi attuali e significativi.

Dott. Roberto Cavaliere

 

L’amicizia fra persone di sesso diverso può durare, mantenenendosi anche immune da qualsiasi indelicatezza. La donna tuttavia considera sempre l’uomo come un uomo; e analogamente l’uomo considera la donna come una donna. Questa relazione non è né passione, ne pura amicizia: costituisce una categoria a sé.

L’amore nasce improvviso, senza riflessione alcuna, per istinto o fragilità: un bel lineamento ci conquista, ci determina. L’amicizia, invece, si forma a poco a poco, col tempo, con la frequentazione, con un lungo scambio.

Quanta intelligenza, quanta bontà di cuore, quanto attaccamento, quanti servigi e quanta compiacenza , fra amici, per fare in parecchi anni ben meno di quanto ottenga talvolta in un istante un bel viso o una bella mano !

Il tempo, che rafforza le amicizie, indebolisce l’amore.

Finché dura, l’amore si alimenta di se stesso, e talvolta di cose che sembrano doverlo spegnere: capricci, crudezze, lontananza, gelosia. L’amicizia invece ha bisogno d’aiuto: si esaurisce per mancanza di attenzioni, di fiducia e di compiacenza.

E’ più comune vedere un amore estremo che una perfetta amicizia.

Amore e amicizia si escludono vicendevolmente.

Chi ha vissuto un grande amore, trascura l’amicizia; e chi s’è consumato nell’amicizia, non ha fatto ancor nulla per l’amore.

Nulla è più simile a una viva amicizia di quei legami che l’interesse del nostro amore ci fa coltivare.

In amore, per permalosi che si sia, si perdonano più colpe che nell’amicizia.

————————————————————————————-

L’amore è come un roseto selvaggio,
l’amicizia come un agrifoglio.
L’agrifoglio è chiuso quando il roseto fiorisce
ma quale dei due sboccerà più volte?

Il roseto è dolce in primavera,

i suoi boccioli estivi profumano l’aria;

ma aspetta che l’inverno venga ancora

chi loderà la bellezza del rovo?

Allora disprezza il roseto adesso
e copriti con lo splendore dell’agrifoglio,
così quando dicembre avvizzirà le tue ciglia
lui potrà ancora lasciarti una ghirlanda verde.

Emily Bronte

————————————————————————————–

Riflessione di Gibran

Il vostro amico è la vostra esigenza soddisfatta.
E’ il campo che seminate con più amore e che mietete con riconoscenza.
E’ la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché da lui vi recate per la vostra fame, è lui che ricercate per la vostra pace.
Quando l’amico vi apre la sua mente, non abbiate timore di dire “no” nella vostra propria mente, né trattenere il vostro “sì”.
E quando egli tace, il vostro cuore non smette di ascoltare il suo cuore:
Poiché, nell’amicizia, pensieri, desideri, attese, tutto nasce ed è condiviso senza parole, con una gioia priva di plauso.
Se vi separate dall’amico, non rattristatevi;
Poiché ciò che maggiormente amate in lui può meglio risplendere nell’assenza, così come una vetta appare allo scalatore più chiara dalla pianura.
E non vi sia nell’amicizia altro proposito che l’approfondimento dell’animo.
Poiché l’amore che cerca, che non sia lo schiudersi del suo proprio mistero, non è amore ma una rete lanciata a caso: nella quale si afferra solo ciò che è vano.
E sia per l’amico la parte migliore di voi.
Se egli dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche il flusso.
Poiché quale amico è questo vostro che dobbiate cercarlo in un tempo in cui si uccide?
Cercatelo sempre in un tempo in cui si vive.
Poiché a lui tocca colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E nella dolcezza dell’amicizia fate che vi siano il riso e la partecipazione ai piaceri.
Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore scopre il suo mattino e ne è ristorato…

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

L’INFANTICIDIO: IL MITO DI MEDEA

Ché vivi non vedrà mai più quei figli ch’ebbe da me, né dalla nuova sposa avrà mai prole, ché il destino vuole che quella trista donna trista morte trovi pei miei veleni (Medea vv. 803 – 806)

Se una sola uccisione potesse saziare questa mano, non ne avrei perpetrata nessuna. Anche uccidendone due è un numero troppo piccolo per il mio odio. Se qualche creatura si nasconde ancora nel mio grembo, mi frugherò le viscere con la spada e la estrarrò col ferro. (Medea vv 1009-1013).

 

Medea è figlia di Eete, re della Colchide, è uno dei personaggi più celebri e controversi della mitologia greca. Il suo nome in greco significa “astuzie, scaltrezze”, infatti la tradizione la descrive come una maga dotata di poteri addirittura divini.

Quando Giasone arriva in Colchide insieme agli Argonauti alla ricerca del Vello d’oro, lei se ne innamora perdutamente. E pur di aiutarlo a raggiungere il suo scopo giunge ad uccidere il fratello Absirto, spargendone i poveri resti dietro di sé dopo essersi imbarcata sulla nave Argo insieme a Giasone, divenuto suo sposo. Il padre così, trovandosi costretto a raccogliere le membra del figlio, non riesce a raggiungere la spedizione, e gli Argonauti tornano a Corinto con il Vello d’Oro.

Dopo dieci anni, però, Creonte, re della città, vuole dare sua figlia Glauce in sposa a Giasone, dando così a quest’ultimo la possibilità di successione al trono. Giasone accetta, abbandonando così sua moglie Medea.

Vista l’indifferenza di Giasone di fronte alla disperazione della donna, Medea medita una tremenda vendetta. Fingendosi rassegnata, manda in dono un mantello alla giovane Glauce, la quale, non sapendo che il dono è pieno di veleno, lo indossa per poi morirne fra dolori strazianti. Il padre Creonte, corso in aiuto, tocca anch’egli il mantello, e muore.

Ma la vendetta di Medea non finisce qui. Secondo la tragedia di Euripide, per assicurarsi che Giasone non abbia discendenza, uccide i figli avuti con lui e ne divora le carni: il dolore per la perdita porta Giasone al suicidio.

Nel mito di Medea possiamo intravedere come la donna e madre abbandonata dal marito, attraverso l’uccisione del figlio intende spezzare in quest’ultimo quell’attaccamento al marito che non riesce ad attuare lei nella propria psiche. E’ come se il figlio rappresentasse la propria componente infantile, fragile e vulnerabile, che si desidera strappare all’amante che ha abbandonato e che è diventato un nemico, un persecutore.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

INCESTO AFFETTIVO

C’è un tipo d’incesto che è altrettanto dannoso come quello reale: è l’incesto affettivo. Laddove vi è una seduzione, più o meno esplicita, da parte di uno dei genitori nei confronti di uno dei figli, seduzione che poi culmina nella sostituzione del partner di coppia col fliglio/a sedotto, parliamo di incesto affettivo.

In questi casi il genitore incestuoso, a causa della sua fargilità, non è in grado di svolgere appieno il proprio ruolo genitoriale di riferimento ed investe il figlio di un affetto inadeguato, come se fosse l’amante.

Non si arriverà mai a consumare fisicamente l’incesto, ma incosciamente il figlio coinvolto vivrà il legame in maniera estremamente intima. Allo stesso tempo il genitore/partner è irrangiugibile come amante. Ciò comporterà che in età adulta, in una sorta di coazione a ripetere come la chiamano gli psicanalisti, ripeterà il copione affettivo incestuoso cercando partner irrangiungibili.

Questa ripetersi è legato a due aspetti dell’incesto affettivo diversi fra loro:

  • ricerca del partner irrangiungibile al fine di conquistare e possedere ciò che non si è conquistato e posseduto del tutto nell’infanza;
  • ricerca del partner irrangiungibile al fine di non riuscire ad entrare in una relazione di coppia sana e rimanere, in questo modo, amanti inconsci del proprio genitore.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

 

 

TESTIMONIANZA

Salve Dott. Cavaliere, ho letto sul suo sito la pagina a riguardo dell’incesto affettivo e volevo sapere come secondo lei si poteva guarire da questo tipo di trauma.
Premetto che ho preso coscienza di aver vissuto questo da molto poco e l’ho capito molto leggendo i libri di R. Norwood. La mia storia è stata all’insegna dell’abbandono e del cambiamento di casa e di nucleo familiare continuo, prima mia madre mi ha lasciato con mio padre che avevo 2 anni e mezzo e si è risposata con un altro uomo e poi mio padre, quando avevo 10 anni ha fatto uguale. Io sono vissuta fra i nonni paterni e materni e i collegi, con gravi carenze affettive.
Oggi presento esattamente tutti i sintomi che lei ha descritto:
“ricerca del partner irrangiungibile al fine di conquistare e possedere ciò che non si è conquistato e posseduto del tutto nell’infanza;
ricerca del partner irrangiungibile al fine di non riuscire ad entrare in una relazione di coppia sana e rimanere, in questo modo, amanti inconsci del proprio genitore.”
Inoltre una forte aggressività che spesso esplode proprio per allontanare i partner o gli spasimanti indesiderati che puntualmente mi getta nello sconforto perché mi fa rimanere sola. Sono stata in terapia per ben 3 anni e con 3 diversi terapeuti e nessuno di loro mi ha mai detto che avevo di questo tipo di disturbo, anzi continuavano ad interrogarsi sul fatto che mostravo segni di violenza pur non avendola subita fisicamente. Attualmente sto cercando di entrare in terapia presso il centro di salute mentale della mia città, ma i medici sono dubbiosi se farmi partecipare o meno, per il fatto che dicono che dimostro scarsa fiducia nei terapeuti. Purtroppo il fatto che le ho raccontato mi ha molto sfiduciato, ma allo stesso tempo non riesco più ad andare avanti, ho 35 anni e mi sento condannata all’infelicità.
Ultimamente ho ricominciato a parlare con mio padre dopo 8 anni di silenzio, premetto che sono riuscita ad avere per la prima volta un rapporto sessuale con un uomo, solo quando ho deciso di non vederlo più e non sono mai riuscita a raggiungere l’orgasmo senza ricorrere ad immagini mentali di fantasia e la mia vita sessuale è sempre stata molto triste e poco appagante. Allo stesso tempo ho lasciato con enorme dolore anche l’ennesimo fidanzato e pochi giorni fa ho fatto un sogno stranissimo, mio padre che mi induceva a fare sesso orale con lui e io che provavo piacere, ma allo stesso tempo lo allontanavo dicendogli che non era una cosa buona. Ho vissuto in sogno quello che poi ho fatto nella realtà col mio fidanzato. Non so più veramente che fare, può darmi un consiglio? Grazie mille!

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

INCESTO ED AMORI INCESTUOSI

Un padre non è un marito, non può fare della propria figlia sua moglie. Altrimenti si annulla la differenza generazionale con il suo contenuto cronologico, con l’orientamento temporale che essa consente, ossai la distinzione fra il prima e il dopo. La figlia diventa uguale alla madre, l’effetto diventa identico alla cusa che l’ha generato…

…Se il padre esercita il ruolo del ricattatore, al senso di colpa si aggiunge l’umilazione, la ‘debolezza morale’ di aver ceduto al ricatto affettivo o alla paura. Questa sottomissione al più forte può generare dipendenza e relazioni sadomasochistiche.

…L’incesto è il prezzo da pagare per avere l’affetto, amore in nero, pagamento non dichiarato, valuta clandestina e non moneta sonante. La vergogna come seconda pelle, perchè naturalmente la ragazza si sentirà colpevole di un desiderio inconscio: quello di prendere il posto della madre. Ma questo senso di colpa non può in nessun modo discolpare il padre con la scusa della complicità. Il bambino ha diritto all’infanzia dei suoi desideri, ha diritto ai suoi fantasmi, ha anche il diritto di sedurre. L’adulto deve mantenere il suo ruolo, non deve lasciarsi fascinare, deve lasciare al bambino il tempo della tentazione innocente. Innocenza non del desiderio, ma delle sue conseguenze…

…Cosa pensa una bambina, come interpreta l’espressione del volto nel momento dell’orgasmo ? La vergogna di un padre così laido, che fa delle cose che non si possono raccontare, da una di loro è stata tradotta in queste parole: “Mio padre è morto”. Era l’unica soluzione a sua disposizione per sfuggire alla vergogna, esprimeva bene il fatto che per lei suo padre era perso come padre. L’incesto obbliga a un lutto precoce.

C.Cherki-Niklès, M. Dubec – Crimini e Sentimenti – Il Saggiatore

————————————————————————————————————————–

Col termine incesto si indica il rapporto eterosessuale fra persone consanguinee. L’antropologa francese Françoise Héritier nel libro Les deux soeurs et leur mère, anthropologie de l’inceste delinea oltre ad un incesto di primo tipo che si riferisce ai rapporti sessuali tra genitori e figli o tra fratelli e sorelle, ma anche tra due sorelle, o due fratelli, anche un incesto di secondo tipo.
Quello di secondo tipo non avviene nel contatto fisico tra le due persone consanguinee ma tramite una terza persona con la quale queste due persone hanno una relazione sessuale: come succede quando due sorelle o una madre e una figlia hanno rapporti con lo stesso uomo, oppure quando due fratelli o un padre e un figlio hanno rapporti con la stessa donna. Questo tipo di incesto, che si potrebbe definire per procura, è considerato ancora più grave del primo poiché è fondato sull’identità di genere in seno alla consanguineità: madre/figlia, padre/figlio, sorella/sorella, fratello/fratello, zia/nipote femmina etc. E’ l’accumulazione di elementi identici che, ancora oggi in alcuni popoli, viene considerata come portatrice di effetti nefasti dai quali bisogna difendersi.
Nello studio della Héritier ci si rende conto di quanto il tabù dell’incesto sia tuttora importante sul piano sociale, ma aggiungerei che lo è ancora di più sul piano psichico. Non sorprende che la trasgressione del tabù dell’incesto, di primo e di secondo tipo, provochi delle gravi conseguenze psicopatologiche. Desideri incestuosi, a livello inconscio, rappresentano la normalità, durante l’eta del complesso edipico.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

 

TESTIMONIANZE

INCESTO FRA FRATELLO E SORELLA ? mamma disperata Età: 41 Salve. Sono divorziata, ho 2 figli. Maschio di 12,5 anni e femmina di quasi 11. Una domenica tagliando i capelli a mio figlio, lui in vasca, all’improvviso ho visto che lui si masturbava in mia presenza. A quel punto l’ho rimproverato, dicendogli che questo non si fa ne in mia presenza, ne della sorella e ne di qualunque altra persona. In quell’istante, non so come, mi si e’ accesa una lampadina. Sono andata da mia figlia, chiedendole se per caso tra lei e il fratello era mai successo qualche cosa. Lei all’inizio negava. Poi le ho detto che la porto dal dottore, che avrebbe saputo dirmi se si. Cosi mi ha confessato che da anni, quando in casa ci sono visite, o vado un attimo dai miei genitori, o se dormo, che loro si baciano, si toccano le parti intime e che c’e’ stato una prova dipenetrazione. Tutti e due consenzienti. Sono rimasta e sono tutt’ora scioccata. La mia famiglia la vedo distrutta. Non potra’ mai piu’ essere come sempre. Come le altre famiglie “NORMALI”.Adesso ho proibito loro di giocare insieme nella stanza, di uscire insieme. Per evitare altre occasioni nascoste di rapporto. E quando dormo come posso fare?La prego, mi aiuti. In modo che io possa aiutare me stessa, e sopratutto questi due ragazzi.Grazie.

Anche se la riposta piu’ semplice ed immediata a quello che ha scoperto è la ‘proibizione’ da sola non basta. Vanno necessariamente capite le cause ed aiutati i ragazzi e lei ha capire perchè è accaduto. Ritengo che sia necessario che rivolgiate ad una psicologa che vi aiuti a comprendere ed a superare il tutto. Ritornerete ad essere una famiglia ‘normale’ così come lei afferma. Saluti. Dott. Roberto Cavaliere

T’HO FATTO MALE ? bea Età: 20 2anni fa morì mia madre….da quel momento sebbene andavo ancora a scuola presi io in mano la situazione…ho continato gli studi fino al diploma mentre mi prendevo cura dei miei fratelli e sorelle e lavoravo x quanto mi era possibile… a volte ero costretta a prostituirmi…mi costava ma ero felice di farlo xkè sapevo ke lo stavo facendo x loro…ma sebbene io ce l’ha mettevo tutta a mio padre non bastava…mi picchiava se la minestra avevo 1 pelo di più di sale o xkè non avevo più soldi da darli..continuava a dirmi ke ero1incapace come mia madre….1puttana come lei..1gg xò dopo l’ennesima lite andò oltre…io ero x terra e lui senza neank dire 1parola si tolse i pantaloni mentre io lo guardavo immobile….presa dal panico…all’inizio nn reagii poi mi misi a urlare no.. ma xk… ke fai.. smettila t prego….e alla fine smisi….xkè tanto era tutt inutile…e iniziai solo a fare 1pianto di rassegnazione…quella fu solo la prima volta prima di 1serie di volte ke diventano sempre più frequenti…ma sapete quel ke fa più male? quando t prende x il culo.. t guarda fisso negli okki e t dice ma xkè piangi…? ‘t ho fatto male patatina??….skusa piccola ero fuori di me…mentre tu continui a piangere…tengo questo segreto da 2anni…da 2anni vivo con quest persona ke non ritengo più kiamar padre…soffro…e tutta questa sofferenza tutto questo dolore lo tengo dentro di me…più volte avrei voluto denunciarlo…ma non mi sento di togliere ai miei fratelli anke il padre..non ne ho il coraggio…da poco ho scoperto di essere ammalata di leucemia..mi sto facendo morire… xkè sono stanca di vivere…stanca di soffrire… ho 20anni…ma la mia vita è già finita

RELAZIONE INCESTUOSA ? Gentile dottore, sono un ragazzo di 31 anni napoletano laureato in Scienze biologiche. Per diletto ho iniziato a scrivere racconti erotici su un sito amatoriale lasciando una email per i commenti. Mi ha ricontattato una ragazza di 17anni che oltre ai complimenti mi ha detto di essere vergine e mi ha chiesto che ne pensassi a riguardo. Mi ha continuato a contattare e siamo un pò alla volta entrati in simpatia, da fine agosto. Ha iniziato a raccontarmi di comportamenti “libertini” della madre e del padre dinanzi a lei. Poi la madre le ha insegnato la masturbazione toccandola lei e regalandole un vibratore e facendole assistere ai suoi incontri col padre. La cosa purtroppo è degenerata e da mercoledì scorso hanno iniziato una vera “relazione incestuosa” che si protrae ogni giorno quando sono sole. Questa ragazza è molto carina e in passato ha rischiato di essere violentata, da allora la mamma è iperprotettiva con lei ed ha paura che si ripeta in futuro. Lei è ancora vergine, praticano sesso anale e mi ha detto che la madre le dice che la ama e che non vuole che i ragazzi la sporchino, che sarà lei a darle piacere e che saranno insieme per sempre . Avevo inizialmente pensato ad una fantasia di adolescente, ma purtroppo m ha fornito le prove tramite foto nelle email. Le ho detto che questo le distruggerà la vita, se non lo ha già fatto, e che deve finire, ma lei non ci riesce. Si sente in colpa dice che la “troia” (così si è definite) è lei perchè poteva dirle di no. Io cerco di tirarla su di morale dicendo che ha 17 anni e certe voglie e passioni sono normali e che è colpa della mamma che non doveva provarci con lei. Purtroppo è un rapporto epistolare e non so questa ragazza dove viva e come aiutarla. Quando penso a quello che mi ha raccontato sento un magone salirmi  per la gola. Vorrei aiutarla, ma oltre a starle vicino con email non so ed ho paura che “forzando” possa scappare. Lei che ne pensa a riguardo cosa dovrei fare, come comportarmi? Distinti saluti, ———————————————–

Salve, sono d’accordo con lei, non può ‘forzarla’ perchè scapperebbe. Le continui a stare vicino con discrezione conquistando sempre di più la sua fiducia. Prima o poi sara questa ragazza a chiederle un aiuto maggiore. Tutt’al più la inviti a visitare il sito www.maldamore.it o a mettersi in contatto con me via email. Saluti Dott. Roberto Cavaliere

DESIDERO MIO PADRE – STELLA ANNI 36, IMPIEGATA VIVO CON MIA MADRE E MIO PADRE UN FIGLIO DI CINQUE ANNI E VIVO LA SITUAZIONE SOTTO RIPORTATA DA CIRCA OTTO MESI
NON SO DA CHE PARTE COMINCIARE. L’ARGOMENTO MI IMBARAZZA E MI FA VERGOGNARE. MI FA SENTIRE COLPEVOLE MA SE CI PENSO NON SO ESATTAMENTE DI COSA. QUESTI SONO I FATTI. SONO UNA BELLA RAGAZZA (FORSE DOVREI DIRE UNA BELLA DONNA) CON UN PASSATO AMOROSO E SESSUALE DELUDENTE. SONO STATA INGANNATA AFFETTIVAMENTE E MI RITROVO CON UN BAMBINO CHE ADORO. VIVO DI NUOVO DA QUALCHE ANNO IN FAMIGLIA CON MIO PADRE E MIA MADRE. DUE BRAVI GENITORI CHE MI AIUTANO IN TUTTO E PER TUTTO. DA UN PO DI TEMPO A QUESTA PARTE MI SONO ACCORTA CHE MIO PADRE (QUASI 60 ANNI) MI GUARDA IN MODO STRANO. NON PERDE OCCASIONE DI SORPRENDERMI NELLE SITUAZIONI PIU IMBARAZZANTI: QUANDO MI VESTO, O MI SPOGLIO, QUANDO SONO IN BAGNO ECC. DA COME MI GUARDA HO CAPITO SENZA OMBRA DI DUBBIO CHE MI DESIDERA. PASSATO LO SCONCERTO DEL PRIMO MOMENTO HO SCOPERTO UNA COSA CHE MI HA TURBATA PROFONDAMENTE: QUESTO SUO INTERESSAMENTO NON MI DISPIACE ED HO INIZIATO A PROVARE UN INTERESSE SESSUALE VERSO DI LUI DI FORTISSIMA INTENSITA’. MI SOGNO
CON LUI NELLE SITUAZIONI EROTICHE PIU IMBARAZZANTI ANCHE IN QUELLE CHE HO SEMPRE RIFIUTATO AI MIEI VARI PARTNER. IL DESIDERIO E’ FORTISSIMO NON SONO CAPACE DI PENSARE AD ALTRO. CONTINUO A MASTURBARMI MA IL DESIDERIO NON SI PLACA; MI SEMBRA DI IMPAZZIRE. HO PROVATO AD AVERE RAPPORTI SESSUALI CON UN COLLEGA DI LAVORO, UN BEL RAGAZZO CHE HA SEMPRE AVUTO INTERESSE PER ME: UN DISASTRO. DURANTE L’ATTO NON SONO MAI STATA PRESENTE,PENSAVO SEMPRE A MIO PADRE. E COSI’ IN OGNI MOMENTO DEL GIORNO E DELLA NOTTE. MI CHIEDO: SAREBBE COSI’ RIPROVEVOLE UN RAPPORTO CON MIO PADRE BASATO SUL RECIPROCO CONSENSO VISTO CHE SIAMO ADULTI?

GENTILE DOTT. CAVALIERE, PER PRIMA COSA LE VOGLIO PRECISARE CHE NON MI SBAGLIO NEI RIGUARDI DI MIO PADRE. MI DESIDERA FISICAMENTE! LO SO SENZA OMBRA DI DUBBIO. MILLE SITUAZIONI ME LO CONFERMANO. UNA VOLTA SONO ENTRATA IN CAMERA SUA CON UN VESTITO NUOVO PERCHE’ NEL SUO ARMADIO C’E’ UNO SPECCHIO GRANDE. LUI ERA SDRAIATO SUL LETTO. MENTRE PROVAVO IL VESTITO, DALLO SPECCHIO, HO VISTO CHE MI FISSAVA I FIANCHI CON SGUARDO FISSO. QUANDO MI SONO VOLTATA  HA SOLLEVATO LE GAMBE PER NASCONDERE UN’EREZIONE. ERA TUTTO ROSSO IN VISO E NON MI HA GUARDATA NEGLI OCCHI. ALTRI EPISODI ANCORA PIU’ SIGNIFICATIVI SONO SUCCESSI. IN QUANTO ALLE MIE PROVOCAZIONI LEI HA PERFETTAMENTE RAGIONE, ME NE RENDO CONTO MA QUESTE SONO AVVENUTE, ALMENO COSCIENTEMENTE, DOPO CHE MI SONO ACCORTA DELL’INTERESSE DI MIO PADRE PER ME. CHE VALORE HA SE TUTTA QUESTA SITUAZIONE DERIVA DAL PASSATO? IO VIVO NEL PRESENTE E QUESTO DESIDERIO MI FA IMPAZZIRE. NON DESIDERO REPRIMERLO TROVANDONE LE MOTIVAZIONI NEL TEMPO ANDATO, DESIDERO ESAUDIRLO. LA DOMANDA A CUI VORREI FOSSE DATA UNA RISPOSTA E’: CHE MALE FAREMMO, IO E MIO PADRE, SE AVESSIMO RAPPORTI SESSUALI CONSAPEVOLMENTE IN RECIPROCO ACCORDO E CON LA DOVUTA DISCREZIONE? E’ UNA QUESTIONE DI TABU’? NON E’ POSSIBILE CHE COL TEMPO ANCHE QUESTA CONVENZIONE SOCIALE, COME MOLTE ALTRE, VENGA  SUPERATA? FORSE NON FUNZIONERA’ IN QUESTO CASO TUTTO TORNEREBBE COME PRIMA. MA SE FUNZIONASSE CHE MALE FAREMMO? IL FATTO E’ GENTILE DOTTORE, CHE PER QUANTO MI RIGUARDA HO GIA DECISO E NON SO DIRLE ESATTAMENTE COSA VOGLIO DA LEI, FORSE UNA PAROLA DI CONFORTO DI INCORAGGIAMENTO. GRAZIE PER QUALSIASI COSA LEI VOGLIA DIRMI. CORDIALI SALUTI
GENTILE DOTTORE, MI SENTO MEGLIO A PARLARE CON QUALCUNO CHE MI ASCOLTA ANCHE SE LA MIA DETERMINAZIONE NON RECEDE DI UN MILLIMETRO. SE L’ATTO NON SI E’ ANCORA CONSUMATO E’ DOVUTO AL FATTO CHE SIA IO CHE MIO PADRE VORREMMO CHE FOSSE L’ALTRO A FARE IL PASSO DETERMINANTE.
MI PERMETTA UN’OSSERVAZIONE: IO PENSO CHE SE LE COSE NON FUNZIONASSERO LA SITUAZIONE NON SAREBBE MOLTO DIVERSA DA QUELLE DA ME VISSUTE CON ALTRI PARTNER (A PARTE IL SUPERAMENTO DI UN TABU’). IN FATTO DI DELUSIONI AFFETTIVE-SESSUALI SONO UN’ESPERTA DI VALENZA MONDIALE. E POI, ALLA FINE, SE LE COSE AVESSERO UN ESITO NEGATIVO RIMARREBBE SEMPRE L’AFFETTO FILIALE CHE NULLA E NESSUNO CHE OGGI, DOMANI O MAI POTREBBE INTACCARE. MA LA DOMANDA CUI ANELO, VOGLIO, DESIDERO, INVOCO E CHE LEI EVITA ACCURATAMENTE DI DARMI MA CHE INSISTO A RIPROPORLE E’: SE LE COSE FUNZIONASSERO, SE L’AFFETTO AUMENTASSE E IL DESIDERIO SESSUALE TROVASSE IL SUO PIENO APPAGAMENTO COSA CI SAREBBE DI SBAGLIATO, RIPROVEVOLE O CONDANNABILE?

DESIDERO MIA MADRE Dottore, sono molto sollevato che mi abbia potuto già rispondere, la mia è una situazione che mi imbarazza molto parlarne pubblicamente, nella mia vita è un mio segreto molto profondo, ma ho assoluto bisogno di capirmi. Ho letto anche da internet argomenti che trattano del “complesso di edipo”, ma non mi sembra mi riguardino precisamente perchè lì si parla di bambini, io ho 18 anni e non sono più un bambino. Cercherò di essere il più dettagliato possibile. La persona in questione è solo e semplicemente mia mamma, lei si chiama Sandra, ha 42 anni, porta molto bene la sua età, dimostra circa dai 32 ai 34 anni. è una donna sicuramente attraente. é sposata con mio padre, tutti e due lavorano, mia mamma è la responsabile di un negozio d’abbigliamento. Io sono figlio unico. Ho cominciato a provare piacere per lei fin da piccolo, 11 12 anni, ma era una cosa molto controllata da parte mia, avevo si qualche fantasia su di lei e basta finiva lì la cosa. Crescendo ogni tanto pensavo a lei, ma sempre una cosa ben gestita. Negli ultimi 2 o 3 anni è cambiato molto il sentimento che provo per lei, si è fatto decisamente più forte. In questi 3 anni le fantasie aumentavano, il pensiero di lei più come una bella donna che una mamma si è sempre fatta più forte, non è che dimentico in certi momenti che lei sia mia madre, dico solo che in certi momenti persiste il pensiero di lei come una bella donna che mi piace molto. è nato un vero e proprio desiderio nei suoi confonti. Io ho avuto esperienze Dottore, quindi non credo che sia la mancanza di una compagna, ho avuto delle mie ragazze, ora comunque sono single. Vedo in mia mamma come se fosse il tipo di donna che più mi piace, fisicamente soprattutto, ma anche nei modi di fare, il suo carattere, sono intrigato e molto preso da lei. Importante dire che io ho un bellissimo rapporto con mia mamma, e non tanto buono con mio padre. Ad esempio quando lui non è in casa e sono solo con mia madre io sono molto contento. Dottore questo è molto imbarazzante dirlo, ma penso sia un punto fondamentale da dire, io provo un gran piacere quando spio mia mamma, ad esempio quando si cambia i vestiti, oppure in bagno che deve farsi la doccia. Sono persino arrivato ad avere un contatto con le sue cose, intendo dire biancheria intima, calze e scarpe. Ovviamente mia mamma non sa nulla di tutto ciò. Spero di non essere sembrato maleducato, ma non sapevo in che altro modo dirle certe cose per farmi capire. So che tutto ciò non è normale ed è proprio per questo che cerco un aiuto. Ci sono giorni, la gran parte, che la vivo benissimo questa cosa, mi piace e basta. Ma ho momenti invece che mi dico “ma cosa diavolo ciò!?”, e poi quest’intrigo così forte proprio nei riguardi di mia mamma…mi capisco e non mi capisco. Dottore spero di essere stato abbastanza chiaro, ma se così non fosse o ha bisogno di altri dettagli mi faccia sapere, ci tengo davvero. In poche parole sono molto attratto da mia mamma, e aumenta quest’attrazione, non diminuisce affatto.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

SPOSI D’UFFICIO

L’amicizia fra due persone di sesso diverso o non è nulla o è amore. Karr, Alphonse

 

Quando si parla di relazioni segrete che nascono sugli ambienti di lavoro, ci s’immaggina la classica situazione di tradimento, con la relativa appendice di sesso consumato fra le scrivanie.

Ma c’è un fenomeno che, forse, è ancor più diffuso del tradimento in ufficio: è la relazione degli sposi d’ufficio, che si muove al confine del tradimento vero e proprio, senza mai sfociarvi. E’ una relazione simile alla classica «amicizia del cuore », ma a volte talmente forte da diventare quasi un amore platonico, sostituendo nel cuore il parter reale della coppia. In quest’ultimo, conseguentemente, potrebbero insorgere sentimenti di gelosia, più o meno velati con tutte le inveitabili ripercussioni sulla coppia reale e amicale.

Una delle cause principali del nascere di tale relazione è che gli individui passano sempre più tempo al lavoro e sempre meno a casa. La vita professionale tende a prendere il sopravvento su quella privata . E, in misura più o meno inconsapevole, si tende a duplicare sul lavoro le figure di riferimento presenti nella propria vita privata: a cominciare, naturalmente, dal marito o dalla moglie.

Si finisce col condividere tutta una serie di ansie e di emozioni soltanto con la propria o il proprio «sposo d’ufficio», piuttosto che con il proprio partner reale. Gli «sposi d’ufficio» parlano lo stesso linguaggio : capiscono al volo le frustrazioni dell’altro, che vengono dalle noie sul lavoro, dal rapporto con i colleghi, con il capo, e sanno toccare le corde giuste per sollevare l’umore. Così accade che, in più di un’occasione, uno «sposo» sia molto meglio sintonizzato con la vita della sua «metà da ufficio» del suo partner reale.

Allo stesso tempo gli individui coinvolti debbono mantenere un continuo equilibrio nella loro relazione, al fine di non varcare quel terreno di confine che li separa da una vera e propria relazione. Equilibrio che deve essere mantenuto al fine di evitare anche che i rispettivi partner, ma ancor di più i colleghi presenti, vedano non più una semplice amicizia nata sul lavoro, ma il nascere di una coppia. E come tutte le coppie s’immagina una fisicità dell’amore che, invece, non c’è.

Inoltre tale tipo di relazione finisce col porre ancora più distanza con i partner reali peggiorando gli aspetti comunicativi, affettivi ed emotivi che sono deficitari nella coppia istituzionale e che nella relazione nata in ufficio si tende di sanare.

Potrebbe, però, rappresentare, un momento di confronto costruttivo per la coppia reale al fine di riflettere sulle cause, più o meno profonde, della crisi di coppia.

Dott. Roberto Cavaliere

TESTIMONIANZE

Lilith Età: 28 Argomento: Pensavo fosse amore… e invece era una specie di patologia affettiva catalogata sotto il nome di “sposi d’ufficio”. è bizzaro perchè, quanto ho letto stasera, mi da una nuova chiave di lettura sulla storia che ho vissuto, e che in parte sto ancora vivendo. Più di due anni fa conosco sul lavoro un ragazzo della mia stessa età. Simpatico… intelligente… carino. Io convivivevo con il mio fidanzato, lui conviveva con la sua fidanzata… Tutto tranquillo dunque, nessuna implicazione, ognuno nel suo. Nasce quasi immediatamente una simpatia, un’affinità. Molte cose in comune, la stessa ironia, lo stesso punto di vista, un simile trascorso di vita, una bella alchimia lavorativa. Andare a lavoro comincia a diventare un piacere, la linea della matita sugli occhi comincia ad essere più marcata, il rossetto più accentuato.. ma ancora tutto tranquillo. Il nostro rapporto sul lavoro è un gioco, una sorta di escamotage contro la routine delle 8 ore lavorative. Il tempo sembra scorrere più velocemente grazie a questo flirt platonico ed è per questo che non mi sento in colpa verso il mio compagno. Chiusa la porta dell’ufficio si torna a casa e lo sposo d’ufficio non esiste più. Tutto questo va avanti per un anno buono, forse più… Nel frattempo però la mia storia d’amore comincia a vacillare.. e più vacilla la storia più lo sposo d’ufficio comincia ad avere importanza. Da parte mia comincio a convincermi che se provo un’attrazione così forte per un’altra persona è evidente che il mio rapporto è in crisi. Assolutamente e categoricamente però escludo che questo amore platonico possa trasformarsi in qualcos’altro, anche se ,ormai, chiudo la porta dell’ufficio e lo sposo d’ufficio esce con me, entra nella mia casa, nel mio letto… ormai è nella mia testa,nei miei pensieri, ossessivamente. La mia storia intanto va in frantumi per motivazioni che comunque non riguardano la mia infatuazione, o comunque non solo. Diciamo che il mio nuovo innamoramento è solo la pagina finale di una storia giunta al capolinea, senza progettualità e volontà. Ne segue un periodo logorante, una sofferenza indescrivibile che comunque viene sedata e calmata dal mio sposo d’ufficio. Già, perchè una volta diventata single il mio rapporto con lui comincia a spingersi oltre. Il nostro infondo è un rapporto vero e proprio anche se vissuto solo ed esclusivamente a lavoro. Ogni momento è buono per scambiarci confidenze, raccontarci, flirtare, in un climax ascendente che in me scatena un effetto aspettativa dirompente. Mentre lui è ancora fidanzato, ma sembra esserlo a malincuore, io comincio ad affillare le mie armi di seduzione. Sono entrata ufficialmente nella fase conquista. Prima di andare a lavoro mi preparo con accuratezza maniacale.. il lavoro in se non esiste più, esiste lui, quello che accadrà, quello che ci diremo, esiste l’aspettativa, ci baceremo mai? Ecco, il bacio, comincio a bramare e a desiderare un bacio. Niente di più! Mai mi sono posta nella condizione di volere di più. Il suo essere fidanzato per me era una costante invariabile, un dato di fatto ineludibile. E passano i mesi.. il tempo scorre e le evoluzioni del nostro rapporto sono lente ma comunque percettibili. Alla fine, quando non ci speravo più, dopo essermi arrovellata sui perchè e i per come questo uomo che sembrava così preso da me non si facesse avanti, mi decido, affronto l’argomento e come per magia, lo svelamento. Ci piacciamo!! ( ma dai.. dopo 2 anni di flirt) e scatta il BACIO!! Bello, bellissimo, sognatissimo.. l’ebrezza di un traguardo tagliato, mi sembrava d’aver raggiunto l’obiettivo di una vita, che appagamento a ripensarci. Comunque mentre io prendo la tangente del cosa verrà dopo, perchè un bacio non mi basta e ne vorrei altri mille, lui prende il freno a mano e lo tira. Non si può, dice, te per me sei di più di una storia di sesso e via, io comunque sono fidanzato e voglio restarlo, non roviniamo tutto, non facciamoci male. E vabè, aprezzabile mi dico. Ma mi logoro dentro, ovviamente, di quel logorio d’amore amaro e dolciastro allo stesso tempo. Passano i giorni e la freddezza iniziale post bacio va lentamente scemando e torna la complicità, accentuata, e tornano i baci. La situazione si complica perchè comincio a capire che per lui la cosa potrebbe durare così in eterno. Eterno flirt, un bacio ogni 2 mesi, quando si crea la situazione e niente di più. Purtroppo ormai sola da tempo, io comincio a sentire la mancanza e ad avere il desiderio di essere amata. Capisco che se continua a darmi corda io rischio di aspettarlo, rischio di non guardarmi più intorno, rischio di legarmi ad un uomo che è già legato e questo non va bene. Parlo a lui del fatto che preferisco ritornare al vecchio schema, che preferisco che lui cambi atteggiamento e che non si creino più momenti ambigui. é una situazione che potrebbe sfuggirmi di mano ed è l’ultima cosa che voglio. Lui sembra capire, io sembro farmene una ragione e per un pò di mesi torniamo ad essere i soliti sposi d’ufficio a implicazioni zero. Certo mi dispiace aver interrotto, ma comunque, mi dico, ho chiuso io. Il fatto di aver evitato di essere scaricata mi da forza, autostima, determinazione. Non è una grande perdita, magari resta il rammarico per non aver saputo come poteva essere ma comunque il mio orgoglio è salvo. Passano mesi è il nostro rapporto è davvero cambiato, non in negativo, semplicemente non c’è più quella malizia che mi portava a sperare e ad attendere chissà cosa. Ad un tratto però lui torna ad essere più malizioso, più ambiguo e si ricrea la situazione del bacio. Io finisco sempre per cedere, sono debole in questo, soprattutto ancora nella mia vita non si è affacciato nessun altro uomo, e questo mi rende vulnerabile. Capisco che è ricominciato quel loupe da cui avevo cercato di districarmi e non mi piace. Sono felice che lui si sia riavvicinato, mi dico, magari gli piaccio sul serio, ma sono troppo disincantata per crederci davvero. Decido, cosciamente o meno, di andare fino in fondo, di pigiare l’accelleratore, di tentare di diventare l’amante. Indosso la maschera della femme fatale, della donna che si fa pochi problemi e creo la situazione, basta baci, non si scherza più. Ed è così che finiamo a letto. Bello, bellissimo, non lo nego. Ma ecco che scatta il cortocircuito. Il sesso è qualcosa di troppo intimo per essere rimosso, per poterlo continuare a guardare, a trattare come prima. Io non riesco.. lui si.. lui è come prima, o comunque poco differente per i miei gusti. Io voglio un uomo che mi desideri ormai, un uomo che dopo aver passato una meravigliosa notte con me ne voglia passare altre cento… Ho bisogno di questo per sentirmi donna. A posteriori credo di aver proprio voluto farci l’amore per provare a vedere di smuovere la situazione, statica, per creare un punto di non ritorno, per svincolarmi totalmente o per incastrarmi totalmente, insomma, per togliermi dal centro dell’incrocio e prendere una strada. Come è andata a finire? Che io ovviamente gli ho fatto subito notare questa cosa, volevo una sua reazione… e proprio nell’acme della discussione è arrivata lei, la fidanzata, la sua vera donna. Ed è così che lui non solo ha tirato il freno a mano, ma ha messo una potente retromarcia ed è fuggito a gambe levate. colto quasi sul fatto si è come risvegliato da un abbaglio. Ha capito che stava giocando ad un gioco pericoloso, che poteva perdere quacosa a cui non ha mai pensato di rinunciare, e in men che non si dica mi ha gettato dalla torre senza troppo parafrasare. Ed ecco l’epilogo. Il guaio è che continuiamo tutt’ora a vederci ma il nostro rapporto si è totalmente guastato, cambiato, ribaltato. A volte ho l’impressione che mi tenga distante, che tema chissà che cosa, come se davvero fossi riuscita a minare un suo equilibrio. è bizzarro perchè di fatto questa non è una storia d’amore finita ma comunque ha le stesse dinamiche della fine di una vera storia. Io ci sto male, non malissimo, ma ne soffro. Mi manca quel nostro rapporto, quell’eterno flirt che mi dava la spinta per affrontare quelle noiose ore di lavoro, mi mancano le sue attenzionmi costanti, i suoi gesti di tenerezza e mi manca soprattutto il pensiero del “potrebbe essere”. Analizzando il tutto, anche se è ancora presto per un analisi lucida, mi rendo conto che infondo per lui io sono sempre stata una semplice sposa d’ufficio.. quella di cui parla il dott. Cavaliere. Poteva essere così per chissà quanto tempo. Per lui ero una semplice compensazione di qualche mancanza di coppia, un gioco divertente, spontaneo e disisimpegnato. Per me no, io l’ho presa diversamente… Certo non posso dire di essermi innamorata, certamente mi sono fissata oserei dire, ma in maniera strana, come non mi era mai capitato. La parte romantica di me, quella che è rimasta dopo le troppe delusioi, ancora mi sussura che infondo qualcosa c’era, qualcosa c’è, ma è una voce flebile e bugiarda. Mi accorgo che la nostra pseudo storia è una semplice tipologia “sposi d’ufficio”.. e questo mi intristisce anche se almeno mi fa aentire meno folle…

Rosy Età: 26 Salve, nonostante la mia giovane età avrei cosi tante cose da dire..sono vittima di una dipendenza d amore, nonostante i miei tormenti i dolori le amarezze subite da lui..nn riesco a nn chiamarlo,facendomi più male.La nostra è una storia iniziata 4 anni fà, una favola, anche se x molto tempo disturbata dalla sua inutile possessività, tra liti e amore abbiamo fatto tantiprogetti tra cui il matrimonio, che dovrebbe essere vicino, ma in realtà èlontanissimo dall’entusiasmo con cui ne parlavo, fino a sei mesi fà. Abbiamo iniziato a litigare anche senza alcun valido motivo, a farci male adirci cose che in realtà nn pensavamo, e io ho avvertito da subito ogni suominimo cambiamento, distacco, purtroppo anche il mio fisico ne iniziò arisentire, ho perso 10 kg nel giro di niente, sn dventata fragile siapsicologicamente che fisicamente..solo perchè il mio istinto mi diceva chequalcosa nn andava, lui aveva sempre cercato sicurezza in me, mi vedeva forte epoco innamorata, a volte soffriva per niente. In realtà ero solo una ragazzatranquilla e finalmente sicura di avere accanto una persona degna del mioamore..tutto questo però è stato distrutto nonostante lui abbia continuato afare progetti con me, comprare casa, mobili, prestiti, cercando di farmifelice. Contemporaneamente alle nostre ultime liti ha tradito la mia fiducia,ho scoperto che da circa 2 mesi quasi giornalmente si sentiva con una sua collega, la chiamava più volte e nn capisco perchè la chiamava pure di notte,mentre io invece sentivo che qualcosa nn andava e soffrivo già senza sapere chic fosse dietro.Non è stato lui spontaneamente a raccontarmelo, soffrivo ma sentivo che dovevoscoprire cos è che gli aveva dato quella sicurezza, cos è he lo allontanava dame. Dietro questa scoperta c è da dire che tutti i suoi colleghi con cui tra laltro uscivamo sanno tutto di noi, delle nostre liti, del nostro matrimonio, tutti compresa lei, l unica collega mai vista.Quella sera che l ho scoperto stavo malissimo, e ho sbagliato tanto a nn lasciarlo, forse si sarebbe reso conto maggiormente della umiliazione e dolore che mi ha dato. Per non perderlo ho creduto che con lui vicino, avrei superato questo tradimento, che lui chiama “TRADIMENTO PLATONICO” dice di non esserci mai stato a letto con lei, ma semplicemente si trovava bene a parlare perchè lo capiva..mentre io nn lo capivo più. Sostiene di nn aver mai pensato di distruggere ciò che insieme abbiamo costruito. Purtroppo l ho scoperto da due mesi, e non ho pace, la notte mi sveglio penso e ripenso, e non ho più fiducia in lui perchè ho sofferto molto e sto ancora soffrendo. Ora lo assillo, lo controllo..sono malata di lui, tanto che gli dico sempre ciò che penso anche in modo brusco..gli dico che nn sono felice, che vorrei di più. Premetto che dopo questa situazione lui ha acellerato pure i tempi sugli ultimi preparativi, come a darmi dimostrazione di nn avere dubbi su ciò che vuole. Ora siamo litigati potrebbe essere l ultima lite, quella che cala un velo ietoso al nostro amore, ai ns progetti, dopo i miei ultimi assillamenti dice di nn poterne più, che io ormai vivo di fantasmi, e che nn possiamo vivere cosi. Io lo sò, nn sono felice penso troppo a quello che sò, e a ciò che si può costruire sopra in questi casi, e mi complico la vita. Il matrimonio e ormai vicinissimo, e ho paura, paura di nn riuscire a superare questa delusione, questa ormai credo perdita di lui e, soprattutto ho paura per la mia salute perchè tutta questa situazione, mi chiude l appettito, tanto da nn venirmi fame e nn riuscire pur volendo farlo per me stessa a non ingoiare. Scrivere queste righe mi ha aiutato molto, e spero di ricevere tanti consigli per nn sentirmi sola, perchè di lui c è da dire pure che è riuscito ad allontanarmi dal mondo intero, facendomi sentire al centro del mondo solo con lui vicino.

 

DISCUSSIONE TRATTA DAL FORUM

MARIKA Ci conosciamo da un anno in quanto colleghi ed entrambi siamo sposati. E’ cominciata come amicizia e confidenza e ci siamo resi conto di stare bene insieme, nonostante nessuno dei due abbia mai voluto veramente far iniziare una vera e propria relazione. Al momento che ci siamo avvicinati di più e che poteva succedere qualcosa ci siamo spaventati ed allontanati. Ma la lontananza è comunque difficile da gestire: abbiamo voluto convincerci di poter salvare l’amicizia, ma di fatto la paura di avvicinarsi nuovamente rende i nostri rapporti freddi, formali ed insignificanti, lasciando al contempo una dipendenza l’uno dall’altra che non fa superare la questione. Penso che un taglio netto sia la soluzione più valida, ma mi chiedo se sia giusto chiudere senza affrontarsi, se un chiarimento possa facilitare l’elaborazione del lutto oppure invece se analizzare la situazione e darsi le risposte da soli sia preferibile, risparmiando così altre inutili aspettative

Forse ho usato il termine sbagliato. Intendevo dire che quando abbiamo provato ad allontanarci ci siamo resi conto di stare entrambi male come nel caso di una vera e propria storia ed il problema sta nel togliersi definitivamente dalla testa l’intera faccenda. Preciso che ci vediamo tutti i giorni per lavoro e che ci prendiamo a volte anche giorni di ferie e cene per stare insieme.

Non credo assolutamente che sia facile dal momento che non riesco a superare questa vicenda. Non facciamo neanche sotterfugi, semmai è il contrario…proprio in virtù dei nostri matrimoni non vogliamo affrontare una situazione che comunque torna sempre fuori. Mi domando se sia sempre la cosa giusta salvaguardare un matrimonio solo perché si è fatto una scelta qualche tempo fa e che si basa su affetto e quotidianità, sacrificando tutta la complicità e l’affinità che si può provare per un’altra persona, nonostante ci si opponga con tutte le forze. In alcuni momenti difficili ho sentito più la sua vicinanza (e questa sensazione cresce sempre di più) che quella del mio compagno, dal quale non sento più di condividere una progettualità. Ma non voglio neanche essere la causa di rottura del suo matrimonio, per cui in quest’anno ho sempre lottato contro i miei ed i suoi sentimenti per ridimensionare tutto ed ora mi sento stanca e vorrei non pensare a lui e vorrei recuperare col mio compagno. Ma non ci riesco. Testa e cuore non vanno di pari passo. Naturlmente non mi aiuta vederlo tutti i giorni al lavoro. Mi sento immobilizzata…devo razionalizzare una sensazione che non sento.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

AMORI… VIOLENTI

“Ma la cosa terribile era che io mi attribuivo un pieno e indiscutibile diritto sul corpo di lei, come se si fosse trattato del mio proprio corpo, e allo stesso tempo sentivo che io non ero in grado di dominare quel corpo, che esso non era mio, e che lei invece poteva disporre di esso come le pareva meglio, e nella fattispecie poteva disporne diversamente da come volevo io.” Sonata a Kreutzer , L. Tolstoj)

 

TESTIMONIANZE

VIOLENZE VINFELICE Età: 31 LA MIA STORIA INIZIA A 5 ANNI QUANDO IL MIO ZIO MI HA VIOLENTATA NON SO QUANTE VOLTE SONO STATA USATA DA LUI, LA COSA CHE RICORDO BENE COME SI è SUCESSO IERI, SONO CRESCIUTA CON QUELLA COSA DENTRO DI ME SENZA SFOGARMI CON NESSUNO, A VOLTE AVEVO UNA VOGLIA DI MORIRE A VOLTE DI FUGGIRE ANDARMENE LONTANO,PIANGEVO, DOPO C’ERA IL MIO PAPA’ CHE NON CI LASCIAVA DIVERTIRCI, ERA TROPPO RIGIDO,PER OGNI COSA CHE NON ANDAVA BENE MI PICCHIAVA, PARECCHIE VOLTE HO VISTO CHE PICCHIAVA ANCHE A MIA MADRE A 15 ANNI SONO SCAPPATA DI CASA,NON CE LA FACEVO PIU,PERO NON RISCITA A STARE LONTANO SONOTORNATA A 16 ANNI,IN 3 DIVERSE VOLTE SENTIVO CHE QUALCUNO VENIVA AL LETTO MIO E MI METTEVANO LE MANI ADDOSSO QUANDO DORMIVO E L’ULTIMA VOLTA HO SCOPERTO CHE ERAMIO PADRE,NON MI FIDAVO DI NESSUNO,HO DETTO TUTTO A MIA MADRE QUANDO AVEVOCOMPIUTO 17 ANNI, A 22 ANNI HO AVUTO UNA BELLISIMA BAMBINA LEI MI CAMBIO’ LA MIAVITA, PERO CONTINUAVA DENTRO DI ME LA TRISTEZA,PERO NON è ANDATA BENE CON ILPADRE DE MIA FIGLIA CI SIAMO SEPARATI, UN’ALTRA SOFERENZA PER ME, A 24 ANNI HO IMMIGRATO A ITALIA DOVE HO CONOSCIUTO UN UOMO COL CUI HO AVUTO UN’ALTRA BAMBINA HO PORTATO QUI L’ALTRA BAMBINA,CON LUI MI SONO SPOSATA,PERO IO CHE NON ERO D’ACCORDO COL TRADIMENTO HO TRADITO A MIO MARITO,PERO NON HO DEI RIMORSI PERCHE IN FONDO è QUELLO CHE MERITANO GLI UOMINI AL MENO PER ME è COSI,MA MI SENTO SEMPRE SOLA TRISTE,SENTO CHE LA STORIA CHE HO VISUTO DA PICCOLA NON MI LASCIA ESSERE FELICE ADESSO VORREI SEPARARMI DI MIO MARITO DOPO CHE CI SIAMO PICHIATI PARECCHI VOLTE E QUELLO CHE MI DISPIACE DI PIU è CHE LE MI BAMBINE ADORETE HANNO VISTO TUTE QUESTE SCENATE CHE HO VISUTO IO DA PICCOLA.VI PREGOAIUTATEMI COSA SECONDO VOI DOVRO FARE?SONO DISPERATA,TRISTE E SOLA NESSUNO SA COME MI SENTO NE COSA SI PROVA PER UN UOMO QUANDO TI SUCEDONO QUESTE COSE.ASPETTO I VOSTRI CONSIGLI.GRAZIE

ODIO ESSERE DONNA– Odio essere donna.nemmeno l’amore del mio ragazzo mi fa amare di essere donna.odio il mio corpo femminile,son stata stuprata da bambina e anche da grande.la prima volta son stati un gruppo di 5 ragazzi,la seconda il mio ex che si e’ vendicato che l’avevo lasciato.in entrambi i casi ho sofferto fisicamente e psicologicamente,non amo nulla della femminilita’ e odio soprattutto la maternita’,per me e’ un’invasione del mio corpo e non ne voglio sapere di soffrire per avere un figlio,sto senza e sento sempre di odiarlo anche se non c’e’,odio pure il mio corpo appunto e mi stringo sempre i genitali e mi infilo le dita che mi vorrei strappare l’utero.son due anni e mezzo che il mio corpo e’ intorpidito senza sensibilita’ normale e piacevole dalla testa ai piedi,gli esami neurologici son negativi,tutti,compresa la biopsia delle piccole fibre nervose,son due anni e mezzo che son cosi’ e son diventata frigida in tutto il corpo oltre che intorpidita.ho il disturbo di conversione sicuramente?

Volevo aggiungere che io ho un odio folle per la femminilita’ e per la maternita’,solo l’idea di essere incinta mi fa ribrezzo e non voglio saperne di avere un bambino, quando il disturbo disestesico e’ cominciato mia suocera insisteva affinche’ le dessi dei nipoti e mi dava della degenerata perche’ non voglio fare figli,io mi son scompensata e ho odiato il mio corpo,me ne volevo liberare,pensavo che mi volevano usare e che se ne fregavano se io stavo male come un cane per farlo nascere,basta che lo facevo nascere,e io non ne voglio sapere invece di stare male e di soffrire neanche per un figlio,allora ho odiato talmente tanto il mio corpo che mi son strinta forte i genitali esterni,mi son infilata dentro le dita per tentare di strapparmi l’utero,pensavo che se facevo un figlio capitato per caso e soffrivo poi lo torturavo e lo uccidevo,ero fuori di me per la rabbia,ho provato le stesse sensazioni di quando sono stata stuprata,5 ore dopo avevo gia’ i disturbi sensoriali, e’ un disturbo di conversione?ora ho sempre un senso di ribrezzo per i neonati,per le donne incinta,per il mio corpo sempre mi strapperei l’utero con le mie mani,la notte sogno che mi obbligano a fare un figlio e io sto male ma poi mi vendico,lo sevizio poi lo uccido e lo sbatto davanti alla porta di casa di mia suocera,ma tenga conto che io non uccido neanche un insetto,cmq un mio eventuale figlio lo odierei fin dal primo giorno del concepimento,io non accettero’ mai di essere donna e come e’ strutturato il corpo della donna,lo disprezzo,ma almeno posso lo stesso guarire dalla conversione se e’ conversione?

Un’ultima cosa,son molto molto aggressiva a parole,non farei male a una mosca ma ho scatti di rabbia fortissimi a parole, c’entra con gli stupri subiti?

VIOLENZE E TRADIMENTI

Ho 43 anni; sono stata fidanzata 5 anni e sposata 15.

Ho sempre avuto il sospetto di essere tradita,ma sono riuscita ad averne le prove quando la lei di turno ,dopo essere stata lasciata,si è vendicata di lui dicendomelo;mi è crollato il mondo addosso. Sono stata malissimo,ho perso molti chili,ero annientata. lui per interesse (l’ho capito dopo) ha finto di voler ricominciare da capo con me;è durata 2 mesi; poi ha ripreso a trattarmi come prima,facendomi sentire una nullità e portandomi spesso all’idea del suicidio. Sono stata trattenuta dall’idea dei miei due figli,e di quello che ne sarebbe stato di loro. Quando mi ha messo le mani addosso davanti ai bambini, prendendomi per il collo ,strangolarmi, è stato mio figlio di 12 anni ad intervenire. Sono scappata di casa e sono andata dai carabinieri che mi hanno indirizzata al pronto soccorso. Ho poi fatto una denuncia. La sera sono tornata a casa terrorizzata e ho vissuto per quasi un anno l’incubo più totale. Ho dormito tutto questo tempo nella camera dei bambini mettendo un materasso contro la porta per impedirgli di entrare. Ho chiesto la separazione e ormai è andato via da quasi 2 anni.

Quando leggo le testimonianze che dicono di voler dare una possibilità al traditore sto male: a me mio marito ha tolto tutto, la gioia,la fiducia negli uomini. Sto male perché sento il bisogno di amare, di condividere con qualcuno la vita. Invece sono sola, e mi pento di non aver chiesto la separazione prima e di avergli permesso di condizionarmi la vita in questo modo; mi fa male leggere di ragazze ventenni che già sono tradite e pensano che le cose potranno migliorare. E’ ora il momento di decidere,non a quaranta o cinquant’anni. L’uomo o la donna che merita di essere amato è quello (a) che ti rispetta tanto da non tradirti anche se ne ha l’occasione.

MI HA DANNATO L’ANIMA

Fatima Età: 42 Caro dottore le faccio un breve accenno sulla mia adolescenza per poi giungere al nocciolo di questa mia esposizione. Sono nata in una famiglia come tante.. mia madre è una maestra ora in pensionee mio padre un dirigente di grandi aziende tutti e due ora hanno 75 anni. Mio padre è sempre stato un uomo molto poco presente sia fisicamente che come padre; lui partiva il lunedì e tornava il venerdì. Ho un fratello 6 anni maggiore di me al quale ero molto legata ma che per sua scelta è andato a studiare in un importante collegio all’età di 13 anni. Io sono rimasta sola con mia madre e poi sia papà che mio fratello tornavano per il fine settimana. Mia madre una donna di grande personalità e abbastanza severa a sentire lei per sopperire all’assenza di mio padre. Quando avevo 12 anni circa io ho assistito involontariamente ad una conversazione telefonica tra mio padre e la sua “fidanzata” e quando lui se n’è accorto voleva comprare il mio silenzio con qualcosa che io avevo sempre desiderato: un motorino! che io nonho accettato.Ad un certo punto mio padre era diventato un pò “latitante” ed i suoi impegni “lavorativi” a volte non gli permettevano di tornare a casa neanche per ilfine settimana. Fino a quel momento io avevo mantenuto il silenzio su ciò cheavevo ascoltato in quella telefonata. Un giorno mentre stavamo mangiando miofratello mia madre ed io, raccontai della famosa telefonata! avevo paura che sequalcuno non avesse fatto qualcosa lui non sarebbe più tornato. Fui accusata diaver inventato tutto.. ma al ritorno di mio padre mia madre lo affrontò dicendoglio ciò che io le avevo raccontato. Mio fratello ed io ascoltavamodalla stanza adiacente e le parole di mio padre furno che avevo inventato tuttoe che ero malata e che dovevano farmi curare! Mia madre lo “torchiò” e lui alla fine lo ammise. Iniziarono anni e anni di incubi… liti, insulti, grida ed io mi sentivo sempre più sola, triste, colpevole e schifata. Mio fratello era salvo perchè quando lui tornava nessuno doveva accennare a nulla! Lui doveva stare tranquillo perchè doveva studiare. Mia madre, dalla persona forteche era, divenne una persona ancora più dura anche se piangera e alternavamomenti di disperazione e di rabbia. Lei non si confidava con nessuna delle sueamiche ma con me! Mi raccontava di mio padre.. di ciò che faceva, foto trovatenella sua valigetta ecc..Ero il suo sfogo! ma io avevo sempre 12 anni! Da bambina lei non è che micoccolasse molto e i momenti che io ricordo non sono belli. Pensi che quandoavevo circa 6 anni lei sgridandomi mi diceva che avevo la faccia da \”p…\” e nei momenti peggiori arrivava anche a sputarmi! Ho iniziato a non andarebenissimo a scuola ed un anno mi hanno bocciato, anche se poi ho conseguito il diploma magistrale. Conobbi un ragazzo 6 anni più grande di me, io avevo 14anni ero molto legata a lui anche se a causa dell\’età non ci vedevamo quasimai, ma quando mia madre lo seppe mi rese la vita ancor più impossibile. Luiveniva da una famiglia povera e questo i miei non lo potevano sopportare..furono anni di pianti, di privazioni ecc.. poi arrivò il momento che sviluppai,ma durò ben poco perchè le mie mestruazioni improvvisamente si bloccarono.Diagnosi: amenorrea psicogena! cure, ospedali, riceche, ricoveri ma il miocorpo era fermo! e loo è tutt\’ora! Per disperazione acconsentì dopo anni dilotta a non vedermi più con Franco. Iniziai a lavorare in una emittente e lì conobbi Pietro io 18 anni e lui 35 sposato e con un bimbo. Ci siamo innamoratie siamo stati insieme per ben 3 anni.. ed io lo facevo alla luce del sole econfessandolo anche ai miei genitori che non potettero far nulla avevoraggiunto il mio 18° anno di età e quando loro dicevano qualcosa io rispondevo che se mio padre si era potuto portare a letto una di 25 anni più piccola ed essendo lui sposato perchè mai io non avrei potuto? Quando Pietro decise di lasciare la sua famiglia io glielo impedì perchè nonvolevo che suo figlio e sua moglie soffrissero per colpa mia. Così dopo un pòconobbi Maurizio che dopo tre mesi divenne mio marito! Avevo 21 anni e lui 30.Assitente di volo! Un vero disastro 6 mesi di incubo! Lui aveva un harem d idonne! e dopo 6 mesi l’ho trovato a casa con una brasiliana.. senza dire una parola ho voltato le spalle e me ne sono andata. Separazione. I miei genitori mi hanno spedito a Parma donve sostanzialmente era la base lavorativa di mio padre.. con la scusa che avrei iniziato a lavorare nella sua stessa azienda.Passarono mesi ma non accadde nulla. Mi ritrovai sola, in una città che non erala mia, con il cuore infranto e tanta tristezza. Un giorno mi giunge latelefonata di un ex amico del mio ex marito che aveva una sua azienda echiedendomi come stavo, io gli sono scoppiata a piangere. Mi propose di tornarea casa dei miei e lui mi avrebbe garantito un posto di lavoro. Il mio primolavoro. In 3 secondi svuotai la casa dove mi avevano parcheggiata i miei e tornai a casa con la loro disapprovazione.Iniziai a lavorare con lui. Lui aveva una ex moglie con 2 figli e una compagnacon un\’altra figlia. Un rapporto in cui non c\’era più amore e in cui le siinnamorò di me confessando a me e a lui che quando facevano l\’amore leipensava a me. Io cercai di dissuaderla dicendole che lei stava scambiando unbel sentimento tra due amiche in amore. Lei che era più grande di me di 15 annidisse che non era così e che lasciala lui per tornare da sua madre in un\’altracittà. Lui era una persona violenta che picchiava tutti.. sia lei, i figli, idipendenti ma allo stesso tempo lo adoravano tutti. Reno, una grandepersonalità, un incantatore di serpenti al quale nessuno sapeva dire di no.Reno aveva subito violenza da un uomo adulto quando era un bimbo, nato da unpadre alcolizzato. Un uomo nato dal nulla senza istruzione si era costruito unimpero e buona cultura. Chiunque non sapeva della sua violenza lo invidiava ele donne lo desideravano. Un carisma impressionante. dopo un annetto.. sololui.. sola io ci innamorammo. Nonostante io sapessi della sua violenza andai avivere con lui ed i suoi figli che mi adoravano vennero a loro volta. Una famiglia incredibile eravamo! Il figlio più grande aveva 6 anni più di me eReno 20. Seguirono momenti di grande amore ma sempre conditi con violenza,pugni, schiaffi, calci ma io mi resi conto che lui non era cattivo e quando finiva la sua violenza stava più male di me che ero costantemente livida. No ivivevamo una sorta di simbiosi! Ci capivamo prima ancora di parlarci ed ioarrivai a sentire il suo stato d\’animo anche in lontananza. Lo percepivo. Loamavo da morire e tutt\’oggi sento che è stata la persona più importante dellamia vita e che mi ha amato come nessuno. Riuscì a portarlo da uno psicanalistaa roma. . ma dopo un lungo periodo di psicanalisi in cui andavamo tutti e 2,Reno aggredì anche il nostro dottore che non volle più vederlo, invitandolo adandare da uno psichiatra. Il nostro psicologo cominciò a lavorare sodo su di mee mi spiegò che un omone del genere avrebbe anche potuto uccidermi! Una mattinaa Reno prese il solito attacco e ci capitai io vicino a lui.. mi prese per icapelli e dopo calci e pugni mi gettò sul letto e cominciò a stringere la miagola fino a farmi uscire la bava dalla bocca e scoppiare tutti i capillaridelle mie orbite.. anche quella volta riuscii a mantenere la calma. Fermai ilmio respiro.. cercai di controllare i battiti del cuore.. sentivo che se non loavessi fatto sarei morta. Quando lui si riebbe.. e vide ciò che aveva fatto dime voleva morire ed io quadi mi sentii in colpa.. Reno era quello che accarezzava i mio viso mentre io piangevo perchè non potevoavere figli, lui mi aiutava a sognare il \”mio Bambino\” e che mi portava ingiro per farmi curare la mia amenorrea.. consolava i miei stati d\’animo e micoccolava tutta la notte.. ma era anche la persona violenta che non controllavai suoi stati emotivi. Mi costrinse ad imparare a controllare i miei stati, aschiaffi faceva scendere la mia febbre, mi insegnò a dire sempre ciò chepensavo, a pensare che il mondo è contro, ad individuare, a sentire, apercepire. Eravamo una sola persona. Il mio psicologo lavorò sodo.. Una mattinami sono svegliata e sono fuggita da casa tornando dai miei genitori cheovviamente non sapevano nulla! Erano passati quasi 4 anni. Ho vissuto 4 anni inun altro mondo.. Lui conosce la mia anima e tutt\’ora se ci incontriamo evelocemente gli racconto qualcosa della mia vita, lui mi dice ciò che sarà dime! e poi puntualmente è così..C\’è voluto un pò di tempo affinche io mi riprendessi! ovviamente trovai unaltro lavoro ma l\’incubo non era finito perchè lui passava tutto il tempo instrada davanti al mio ufficio ed io non potevo più uscire da sola perchè luistava ulteriormente impazzendo senza di me. Cadde in depressione. Mesi e mesi aletto senza parlare, senza muoversi ed i figli mi imploravano di tornare acasa! Ho lottato contro me stessa ma non sono mai più tornata. Il problema erache la mia anima era \”dannata\”! Parlavo come lui, pensavo come lui, mimuovevo come lui e lui mi disse che ormai io ero lui e che non avrei mai piùpotuto stare con un altro uomo perchè nessuno mi avrebbe mai capita. Intantolavoravo e cercavo la mia serenità.. difficile ma io provavo a vivere ognigiorno superando crisi nervose, tossi nervose, ecc..Sul posto di lavori conobbi Battista, di 2 anni più grandi di me, vedovo, conun bimbo di 4 anni. Iniziò a starmi dietro con dolcezza. Dopo qualche mese cifidanzammo fino a quando lui chiese di sposarmi e che si sarebbe trasferitonella mia città con suo figlio. Il fantasma di Reno era sempre lì in agguatoed io lo combattevo di giorno e soprattutto di notte nei ricorrenti incubi cheavevo. Ci sposammo.Sembrava una persona dolce, affettuosa ma presto si rivelòuna persona cattiva anche con suo figlio che io amavo come fosse mio. Michiamava mamma anche se io ci tenevo a parlargli della sua mamma e gli avevomessa una sua foto in cameretta. Tutte le sere dicevamo una preghierina allagiovane mamma morta. Lasciai il mio lavoro per fare la \”mamma\”. Mio marito non c’era mai lavorava fuori e stava con noi solo nel weekend. Noi ci eravamo integrati perfettamente e le persone stentavano a credere con non fosse miofiglio. Quello è stato il periodo più bello della mia vita. Avevo un marito conil quale avevo un discreto rapporto, un figlio, la mia famiglia al piano disotto, gli amici tutto ciò che si può desiderare, fino a quella maledetta sera.Battista voleva un figlio ed anche a me sarebbe piaciuto molto, ma la miaamenorrea e l\’ipertiroidismo che nel frattempo era sopraggiunto… non potevoero sotto Tapazole per impedire che la mia forte tireodite peggiorasse. Suamoglie era morta a 21 anni con un ipertiroidismo mal curato e incinta di 4mesi! e cosa più importante volevo che suo figlio acquisisse più sicurezzaaffettiva non mi sembrava il caso catapultargli un altro bambino visto che eramolto geloso di me e che se anche accarezzavo un altro bimbo lui piangeva,vomitava e stava male! Quella sera lui tornò a casa, mi mise seduta e mi disse:\”domani mio figlio ed io ce ne andiamo perchè ho messo incinta un\’altra donnae tu non puoi più vedere il bambino perchè lui ti ama talmente tanto che non siaffezzionerebbe mai a quella che sarà la sua vera mamma\”. Dormì l\’ultimavolta con quello che consideravo \”mio figlio\” spiegandogli con calma e amoreciò che stava accadendo.. aveva 8 anni e lui pianse e dormì tutta la notteattaccato a me nel lettone e implorandomi di non farlo portare via dal padre emi chiedeva perchè gli altri bambini che hanno i genitori separati stanno conle mamme e lui doveva andare via da me! Dottore un dolore straziante maiprovato prima.. mi stavano strappando un pezzo di me e vedere quel \”ragnetto\”disperato mi faceva impazzire.. non potevo far nulla. Nulla. La mattina se l\’èportato via senza un briciolo di tatto, trascinandolo per un braccio mentre ilbambino si gettava a terra e gridava \”mamma ti prego non farmi portare via\”..Mamma.. ma io non ero la sua mamma e la legge dice questo! 3 mesi non hoparlato e trascorrevo le mie giornate seduta sulla poltrona a casa di mia madreimmobile.. ogni voce di bambino mi faceva correre alla finestra.. ma non era ilmio bambino. Lui ormai aveva un\’altra \”mamma\”! Stavo morendo dentro pianpiano. Raccolsi tutte le mie energie e uscii da casa un pomeriggio.. andai afare un colloquio di lavoro e mi venne proposto di andare a lavorare inun\’altra citta a 180 km. dalla mia. Accettai senza il volere dei mieigenitori. Lasciai tutto. Amici, genitori, benessere, villa.. tutto. E\’ statadura. Ero sola e l\’unica cosa che mi teneva in piedi erano i filmati del\”mio\” bambino. Prendevo la macchina nelle pause pranzo e correvo nella miacittà per vederlo uscire da scuola e salire in macchina della sua \”nuovamamma\”… che dolore… la lontananza non lenisce! Il lavoro non mi piaceva emi licenziai, ma continuai a stare qui. Piangevo tutti i giorni. Mi mancava.Era morta una parte di me. Da allora è stato un pellegrinaggio di lavori, diamori, ma il bimbo era sempre presente. Ora sono passati 11 anni. Io non l\’homai più visto, mai incontrato, ora avrebbe 18 anni e mi manca ancora come ilprimo giorno.. Il bimbo stette male anche lui, gli misero insegnante disostegno, urlava chiamandomi, crisi nervose e naturalmente un peggioramentoscolastico. Ora lo immagino un bellissimo ragazzo, intelligente, con unasorella o forse di più e che magari neanche ricorderà il mio volto! Da quelgiorno nn sono stata mai più felice veramente. Ho avute altre storie. Quasitutte con uomini separati e con figli.. ai quali ho voluto molto bene e che hoaccolto nella mia vita amorevolmente ma ovviamente non con la stessa intensitàdel \”mio bambino\”. Poi è arrivato Giovanni. 4 anni è durata la nostra storia!lui aveva 8 anni più di me. Senza figli. Uno scapolo incallito che non ha fattoaltro che dirmi bugie e farmi mancare quelle poche certezze che mi eranorimaste nella mia vita. All\’ennesima menzogna, l\’ho smascherato e l\’hopicchiato! Ci siamo lasciati da un anno dopo 4 di lascia e prendi. Io avreivoluto avere un rapporto normale, magari di convivenza, provando anche a fareun figlio, lui a 50 anni voleva continuare a fare il \”fico\”. Ora lui haun\’altra donna da un anno e non smette di mandarmi messaggi d\’amore.. tutti igiorni! Mi lascio con lui ed ero a pezzi.. già indebolita di mio! incontroDavid e conviviamo. Lui 2 figli. Nel frattempo io ho acquisita una personalitàforte, dicono, una determinazione mescolato ad una dolcezza di donna. Lepersone quando mi conoscono si appoggiano a me, mi chidono consigli, sono ilpunto di riferimento.. ma io mi sento tanto sola. I figli di david (6 e 11anni) mi adorano. Dopo un mese trascorso con noi nella mia casa, non voglio nopiù tornare dalla loro madre che è una persona fredda e che non gli fa sentirel\’amore che sicuramente ha per loro. Inizia un altro dramma. Carabinieri,denunce tra genitori ed io che cerco di placare il tutto. Parto per andare in calabria dalla sua ex moglie e instauro con lei un bel rapporto. Tra i due èguerra ma nel mezzo ci sono io che placo gli animi. A Novembre dello scorsoanno facciamo la fecondazione artificiale. Resto incinta ma lo perdo! Lavoravoin uno studio notarile da un notaio donna della mia età. Io sono una belladonna, posso dire, e questa notaio entra in spudorata competizione con me. Iocerco di vestirmi in maniera sempre più semplice per non far sentire lei indifficoltà visto che indossava i suoi vestiti per non meno di una settimana.Una persona sciatta e sporca.. sempre volgare e pronta a urlare comeun\’aquila.. Cerco di instaurare con lei un rapporto amichevole.. invano! Io però sono il frutto che Reno ha costruito.. una che dice quello che pensa.. equesto non piace a nessuno. Il lavoro mi piaceva molto e soprattutto per questasua ostilità nei miei confronti sono diventata bravissima proprio per non farmidire nulla! ma questo non è servito! urla, parolacce davanti ai clienti ed ungirno ho reagito alla sua alzata di mani..dicendole: \”notaio se mi alza lemani di nuovo io la faccio scendere dal balcone senza aprire la finestra\”.LICENZIATA! Era quello che voleva.. dopo 4 anni è riuscita a licenziarmi. Il 3febbraio ho perso il bambino, il 13 febbraio ho perso il lavoro e 4 marzo David se n’è andato di casa perchè ha conosciuta una donna che ha messo a lavorarenella sua attività dandole talmente tanti soldi che ha dovuto licenziare tuttii 3 dipendenti che aveva. Premetto che io non ho problemi economici e quindi non peso alle persone che ho accanto. Ora da marzo sono sola. Sto male perchè sento tanto il desiderio di avere accanto una persona che mi ama veramente esemplicemente, ma ormai sono convinta e sicura che non la troverò mai! Forse Reno mi ha dannata l’anima ed io sono imprigionata dentro me stessa.. Vivo sola nella mia casa con un giardino, 2 cani e un gatto e a volte resto in questo mondo proprio per loro.

NON HO UN ALTRA VITA PER CAMBIARE

Età: 35 Non fraintenda questa missiva.. nel 2000 ho lottato contro la parte negativa di un uomo influente che mi frequentava come amica intima.. scoperta la sua vita reale (brutta gente scelta come amicizie e giri analoghi..) ho cercato di fargli ritrovare un attimo di spiritualita’ e di buonsenso. io sono una persona lontana da certe cose,ancora legata ai valori della famiglia e delle cose “giuste”.. l’ho visto sciogliersi in pianto mano a mano che insistevo, poi pero’,mentre pensavo di avercela quasi fatta, si sono intromessi ” gli amici suoi” per impedire che lo portassi via da loro(naturale,un uomo influente a loro fa comodo,specialmente quando lo comandano e ricattano a bacchetta!).. io sola da una parte con le mie idee di buonismo, loro dall\’altra… lui ha scelto di sottostare al loro gioco.mi sono trovata picchiata piu’ volte(2 da lui medesimo) macchina distrutta da minorenni del suo giro,guai con la giustizia.. Lui ha protetto loro, ed io sono caduta nel baratro. perche’ non sono riuscita ad aiutare lui,perche’ sono cadute le mie convinzioni sul bene che sconfigge il male,sulla giustizia che trionfa,sulle chiacchere che chi fa del male poi ha indietro il suo tornaconto negativo. prima che scoprissi la sua parte \”brutta\”,era una persona dipotere,parlava sempre sul vago,ma lasciava chiaramente intendere di voler restare con me e con mio figlio che allora era piccolino. urlava ” ma perche\’bisogna fare del maLE!!\” QUANDO VEDEVA SCENE DI VIOLENZA IN TV… con tuttoquello che e\’ accaduto, ho perso completamente l\’interesse alla mia vita,alle mie cose personali,agli interessi personali.. curo abbastanza il mio aspetto ma anche gli uomini che sono arrivati dopo non hanno avuto il minimo significato. ogni comparazione e\’ fatta con l\’uomo che urlava\”perche\’bisogna fare del male… quando le cose si sanno in due e\’ gia\’troppo…pensavo mi prendessi in considerazione…..\” Ho perso interesse allavita..vado avanti e vivo in funzione di mio figlio.non ho piu\’ fatto progettidi carriera perche\’ ritengo che la mia vita sia finita quando non sonoriuscita nel mio compito.ho perso la fede in Dio..Con lui sono morti i mieisogni perche\’ il tipo di persona che era li rappresentava tutti. ho bisogno diaiuto,per ritrovare un mio motivo di esistere,sono diplomata,ma una personaqualunque fra tamnte. non cerco aiuto qui perche\’ ho paura che si rivalgano sul bambino (che ha solo me…).non rie3sco a capire PERCHE\’.perche\’ di tutto.nessuno riesce a darmi una risposta che non siano cazzate.la vita di ognigiorno,il tran tran quotidiano,sono spaventosamente vuoti di significato. mi sento,anzi sono scialba ed inutile qualunque cosa faccia. mi sento potenziale al minimo. non voglio piu\’ legami..forse vorrei dimenticare tutto e tornare indietro qualche anno dove ancora avevo speranze. non provo piu\’ amore per un uomo.sono incontri di sesso,anche con tenerezza ma passeggeri. non riesco o meglio non mi metto in condizione di legarmi anche se avrei bisogno di un aiuto concreto in termini materiali.. ho amato quell\’uomo piu\’ della mia vita,spero abbiate capito come e quanto mi sia messa in gioco su scontri forti..homesso tutte le energie che avevo per aiutare lui,al di fuori dei miei limiti,fino a bruciarmi completamente corpo ed anima. COSA DEVO FARE, E\’POSSIBILE PER QUANTO CONTINUARE A VIVERE E LOTTARE IN QUESTA MANIERA?HO ATTIMI CHE CORRO PER REALIZZARE QUALCOSA DI IMPORTANTE,POI MI GUARDO ALLO SPECCHIO EVEDO UNA DONNA CHE LOTTA CONTRO I MULINI A VENTO. NELLA VITA REALE QUESTE COSE NON LE CONFIDO A NESSUNO, MI VESTO E FINGO LA SERENITA\’ ANCHE FRA GLI AMICI EDI PARENTI. HO PAURA DI LASCIARM ANDARE,DEVO PENSARE A MIO FIGLIO,E\’ TUTTOQUELLO CHE HO E PER LUI SONO SUA MADRE(il papa\’ l\’ha abbandonato alla nascita).non riesco piu\’ neanche ad affrontare i problemi finanziari,lascio correre troppe cose e non tollero neanche piu’ lavori malpagati o padroni checercano di sottometterti o umiliarti. COSA HO? cosa faccio? non ho un’altra vita,ho solo questa e non si puo’ cambiare nemmeno quando e’ rovinata per sempre…..

La mia situazione presente non e’ difficile, e’ terrificante. Solo per aver scoperto la vera vita di quell’uomo mi sono trovata addosso una montagna di criminali. non si dimentica quando vieni picchiata a sangue, quando minacciano di farti portar via tuo figlio se parli e neppure quando tentano di farti passare per pazza per non essere credibile. non dimentico l’auto distrutta a sassate da un minorenne amico del mio “amore”…………… come puo’ dirmi di dimenticare, se per mangiare ho dovuto cercare un posto da cameriera lontano 70 km da casa?se ancora oggi devo sopportare gli strascichiin sede penale? mi hanno ridotto alla credibilita\’ di un topo di fogna, e nonposso fare niente.lui e\’ rimasto dalla loro parte e ancora oggi l\’hano fatta franca.L\’uomo che amavo non esiste piu\’.e\’ un\’altra persona,completamentenegativa. prima parlava d\’amore,ora solo di droga e orge. Su una cosa hatorto:avrei bisogno di un cambiamento drastico, non piccoli cambiamenti.. manon accadono i miracoli.quando perdi tanto,hai perso e basta. e non si potra\’mai recuperare alla pari. il passato E’ IL PRESENTE, NON SI PUO\’ LASCIARE ALLESPALLE. Quando si perde la fede in Dio non si recupera,e neppure l\’amore perla vita prorpia. Ho fatto un errore,ma sa quale? pensare alla vita di qualcunaltro.questo e\’ stato l\’errore. se non avessi avuto doti di altruismo osentimenti di Amore cosi\’ grandi,ora starei bene. alla faccia di chi dice chebisogna fare del bene.Non accetto \”l\’accanimento del destino\” come lo chiamaLei..La chiami deficienza,piuttosto, perche\’ se fossi stata piu\’ furba nonavrei pensato ad aiutare quell\’uomo im modo gratuito e usando pure le forze che non avevo. Cosi\’ invece ho anche appreso di non avere un granche\’ come famigliari,perche\’ davanti a problemi enormi non hanno saputo capire e stare al mio fianco.per paura,e per non avere grane da \”quelli\”.io ho fattosemplicemente la fine del topo.come ringraziamento per avere sentimenti umani.Ancora oggi e\’ piu\’ il tempo che resto chiusa in casa(al sicuro che iltempo che passo fuori. non esco dal circondario se non accompagnata daqualcuno(per essere piu\’ al sicuro in caso di altre minacce o botte o attacchivari).E non mi dica di andarmene,perche\’ mio figlio ha qui il suo piccolo mondo e la sua famiglia.Dove dovrei andare?a fare cosa? un’altracosa,dottore.. ora ho un carattere piu\’ nervoso(l\’opposto di 5 anni fa primache cominciasse tutto),a volte bestemmio(prima ero credente),non provo messun sentimento per un uomo(prima amvo piu\’ della mia vita).Nulla,non c\’e\’ piu\’nulla! Nadia ha finito la sua vita 5 anni fa.sono morte con lei le speranze edi suoi sogni. Vorrei averne,ma non riesco. Vorrei amare ancora in quellamaniera totale,ma ho un cuore freddo,duro,inesistente.mortoanch\’esso.Aggredisco le persone non ho piu\’ tolleranza(lo sto facendo anchecon Lei,dall\’inizio di questa mail.Il 90% di quello che vedo e sento dire sono cazzate di persone che chiaccherano senza avere provato.I piccoli cambiamentiche dovrei fare,avranno un risultato consistente fra 50 anni circa. non lesembra un po\’ troppo?sono gia\’ vecchia ora. desideravo un altro bambino. conlui che ne sentiva la mancanza. anche quel sogno e\’ morto,percghe\’ con tuttii problemi che mi hanno creato non posso piu\’ permettermi di rischiare…Nonho relazioni fisse e solide,amici fidati si, ma rapporti di coppia no. ognitanto un incontro a sfondo sessuale. mi lascio andare completamente in questifrangenti,senza inibizioni. poi il patner passa nella lista degli inutili equindi non li tengo in considerazione sulle cose importanti. Succede anchequesto,ora.. e\’ tutto un caos,un nulla, un niente sommato a uno zero. tuttovuoto,tutto senza importanza. Glie l\’ho detto, sto attenta solo ai bisogni dimio figlio. Le responsabilita\’ verso la mia esistenza sono fatica sprecatavisto che non c\’e\’ piu\’ niente da recuperare,che senso ha sprecare energiaper cose inutili? sono le 04,13 del mattino. Lei sara\’ a dormire,riposandosi per la giornata che sara\’ a venire.. pper lei e\’ piu\’ facile,perche\’ non hagrossi problemi. Si superano i lutti e le disgrazie perche\’ il cervello none\’ fatto per farci soffrire..io sono qui a scrivere, perche\’,magari, qualcosa salta fuori o forse perche\’ ho ancora una buona dose speranza viscerale,,,anche se so immotivata…forse ho anche sbagliato indirizzo,perche\’ e\’ lamia anima che e\’ volata via,non la mia mente che continua ad urlare\”perche\’!!!. bacio le mani e grazie per l\’attenzione (n.b.: ho cancellato delle parti che possono violare la privacy altrui).

Le testimonianze e le consulenze pubblicate sono pervenute con modalità anonima per cui non è possibile risalire al mittente o controllarne la veridicità. Inoltre testimonianze e consulenze, per motivi di privacy, sono state private di ogni riferimento dettagliato a situazioni e persone per cui ognuna di esse non è riconducibile a nessuna storia personale in particolare. Ad ulteriore tutela della privacy, chiunque in una delle testimonianze e consulenze pubblicate ravvedesse dei chiari riferimenti ad una sua vicenda personale, può richiederne la cancellazione contattando il Dott. Roberto Cavaliere.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

AMORI… STRANIERI

TESTIMONIANZE

rc83 Età: 23 Ho avuto una storia di quasi un anno con un ragazzo libico….e sono solo una decina di giorni che, quello che pensavo fosse l’amore della mia vita è finito…ho 23 anni e lui è stato il mio primo effettivo ragazzo( in passato frequentavo altre persone, ma non sono mai stata la loro ragazza).Mi sentivo ricambiata in tutto…..nonostante alcune volte mi sentivo messa da parte per i suoi amici, nonostante alcune volte avevo l’impressione che di me non gliene fregasse niente, stavo con lui perchè ero sicura del suo amore,del suo affetto: glielo leggevo negli occhi…mi parlava sempre di un futuro insieme, e sembrava essere sicur che saremmo stati insieme per sempre….poi la fine…..non ha ottenuto un permesso di soggiorno per lavoro…..quindi partirà, ritornerà nel suo paese per sempre!!!!mi sono sentita morire, non potevo immaginare il mio futuro, già pianificato, senza di lui….abbiamo deciso di restare amici, ma poi sono caduta nella disperazione più assoluta quando mi ha detto che finiva anche perchè non mi amava: sono la persona più importante della sua vita, mi vuole bene più di se stesso ma non mi ama….sono sprofondata…tutte le mie certezze sono svanite all’improvviso…mi sono sentita vuota, sola, abbandonata…ho vissuto un anno solo per lui…ho pensato solo a lui…e ora mi ritrovo sola, con me stessa e le mie paure….paura di restare sola per sempre, paura di ricadere nel tunnel di due anni fa, inseguito ad un lutto in famiglia, paura che lui possa stare con un altra……ho paura e tanta rabbia..ho paura di nonn farcela…voglio solo essere felice.

Bella Età: 32 Tutto è cominciato una sera poco prima dello scorso Natale. Volevo partire in missione e ho incontrato lui che nei luoghi della missione è nato.Non era bellissimi come i suoi connazionali, ma aveva un viso dolce, ammantato però da un velo di maliconia.S embrava la mia maliconia, l’ho riconosciuta, lui l’ha riconosciuta e abbiamo iniziato a conoscerci. Il suo cuore era uguale al mio: stesse ferite,stesse speranze. Poi l’amore, le promesse, il viaggio nella sua terra,la sensazione che nonsarebbe finito mai. E invece oggi è finito tutto; un’ora fa con una telefonata. Lui non torna questa settimana,deve girare ancora: io per una volta avevo bisogno di lui, avevo bisogno che mi dicesse ci sono. Ma non ha potuto, perchè io ci sono sempre stata per tutti e due: quando ha tentato di smettere di bere, quando ha perso il lavoro,quando gli amici lo hanno tradito. Ma ora non ha potuto esserci, perchè non c’ero io. Un mio recente lutto in famiglia, i miei problemi sul lavo,quelli di salute: no,la roccia che ero si è pian piano sgretolata e lui se n’è andato.Torna a fine mese: ma io a fine mese non ne ho bisogno, ne avrei avuto bisogno oggi. O forse volevo solo la dimostraizione che mi amava davvero. Non l’ha fatto gli ho vomitato addosso tutta la mia delusione, il mio dolore: e ora sono qui che non provo niente nessun dolore. Volevo sposarlo,ero pronta,sono cresciuta in questi mesi,con lui e per lui. Avevo preso il distacco dalla mia famiglia (sano) perchè sentivo che la mia famiglia era lui.E invece ora devo fare conti che non è così.Mi sto rendendo conto sola ora che nella morte di un amore sento anche la mortedi una dipendenza; sento che per essere amata non devo per forza darequalcosa,perchè posso essere amata per quallo che sono.Sento dolore e pace,paura e rinascita,sento il bisogno di lui: ma di quel luiche io avevo voluto vedere.I suoi sogni le sue parole erano diventate le mie azioni,ma lui non ha maiagito per mettere in pratica sogni e parole.o sempre fatto tutto io e nel momento in cui mi sono messa ferma,tutto èfinito.Vorrei poter non sentire il dolore,vorrei potermi svegliare ad agosto del2009,solo con la gioia nel cuore,ma so che ci devo passare: dal pianto dallasolitudine,dai ricordi…I ricordi: è strano ma la mia cinematografia dell’anima ora proietta soloquelli belli,quelli che mi hanno fatto arrivare fino a qui.Ma la vita non è un film e ora la mia anima deve fare i conti con questo. Devo uccidere la Bella che è in me e che voleva salvare la bestia: la Bestia deve prima di tutto salvarsi da se,deve prima di tutto amare davvero Bella pertrasformarsi in principe. Quanto tutto è iniziato era davvero come una favola e io da brava bambina mi ci sono buttata,perchè ai bimbi piaccione le favole. Ma quando ti svegli al mattino e senti che Bella è morta e c’è solo una donna la favola non ti basta più. Resta però l’amaro in bocca: come quando scopri che Babbo Natale non esiste,ma in fondo ci speri ancora. Si, lo confesso ,un po’ ci spero che la favola finisca bene, ma la donna mi dice che la vita ha bisogno di solida terra e non di polvere, nemmeno se è polvere distelle.Vorrei gridare al mondo intero il mio dolore…

Paola Età: 36 Gentile dottore, mi ritrovo in una situazione per la quale non so che decisione prendere e per questo mi rivolgo a lei in cerca di aiuto. ho conosciuto un uomo (un anno piu’ giovane di me), straniero (turco emusulmano), gia’ al terzo matrimonio e con una figlia di un anno.Il suo matrimonio e’ in crisi ma continuano a vivere sotto lo stesso tetto per il bene della figlia. Sara’ vero? non so … ci conosciamo da poco tempo (2 settimane) e non ho ancora molta confidenza. Ma il mio feeling a volte mi fa pensare e mi fa venire dei dubbi .Nonostante mi piaccia , e penso lo sia altrettanto per lui, mi sento confusa ;in altre parole , mi accorgo che la situazione non chiara di per se , mi puo’portare ad avere parecchie sofferenze in futuro (ma c’e’ futuro per questa storia? puo’ diventare una vera storia) e vorrei prevenirle ora magari rinunciando a questa storia. Ho sofferto parecchio e non vorrei ricadere in storie che mi facciano soffrire ancora. Perche’ ogni volta ho paura ? Il problema e’ che al mio ritorno ho scoperto di essere incinta.Mi sembrava che il mondo mi fosse caduto addosso; l’ho chiamato di nuovo per avere un aiuto ; ho abortito e mi e’ stato vicino anche se abbiamo passato una settimana bruttissima con forti tensioni. Ritengo che alla fine lui abbia semplicemente fatto il suo dovere. Ora triste , confusa , non forte mi ritrovo a ricevere le sue telefonate dove mi dice che non vuole rompere la relazione. Io cedo , voglio vederlo ma poi me ne pento ma non riesco a liberarmene; mi dico che ora ho bisogno di lui e lui se ne approffitta … non gli basta ancora il male che mi ha fatto ? il rapporto tra e’ pieno di forti emozioni : rido ,piango, sono felice , sono depressa …. tutto questo nel giro di 2 ore. Poi svanisce, poi ritorna … in che casino sono finita non so come affrontare la situazione e … sono stanca… . Cordiali saluti. Paola

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it