PAURA DI SEPARARSI PER TIMORE DEL MARITO AGGRESSIVO

Un marito aggressivo verbalmente, seppure non violento, può paralizzare, come si può fare per superare il timore di questa persona e continuare per la propria strada?

Sono separata di fatto da due anni e ho una bambina di 8 anni. Ho scelto la separazione dopo anni di crisi. Meditata, sofferta. Mio marito non si sarebbe mai separato e infatti è andato su tutte le furie. Premetto che non mi ha mai picchiata e nemmeno la bambina, ma mi ha minacciata e ha da sempre con me un atteggiamento di grande aggressività verbale e subito dopo mi dice che mi ama alla follia.

Premetto anche che sono una donna laureata e indipendente economicamente, realizzata nelle amicizie e dal carattere determinato. Eppure mi ritrovo a pensare che questo suo atteggiamento mi ha letteralmente paralizzato per ben 2 anni. Terrorizzata dai suoi soprusi verbali e soprattutto dalla priorità di mantenere l’armonia per il bene della bambina (tentativo riuscito perchè è molto serena e non ha mai assistito a scenate. Ama suo padre e sta da lui volentieri) ho rinunciato alla separazione legale non tutelandomi economicamente e legalmente.

Per ben due volte l’avvocato prescelto ha mandato la raccomandata con richiesta di separazione consensuale e lui non l’ha ritirata. Dopo mi ha chiamata per insultarmi. Ho paura. Ora ho fatto un terzo tentativo e sono decisa a non tornare indietro. Ma so anche che di nuovo andrò incontro a reazioni aggressive che mi paralizzano. Ho paura che mi faccia male, che per dispetto si rivalga sulla figlia e vivo nel terrore.

Vorrei sapere qul è l’atteggiamento giusto da adottare con un uomo cosi. Un uomo bello, intelligente, istruito, terribilmente narciso e spesso gioco-dipendente. Insomma uno che non riesce a superare il trauma dell’abbandono perchè lo colpisce nel suo io più profondo. Inaccettabile per uno come lui.

Carolina (nome di fantasia scelto dalla redazione)

Per molte persone la separazione rappresenta un trauma insuperabile e sarebbero disposte a qualsiasi cosa pur di non separarsi. Ma non si può rimanere con una persona solo per il terrore delle conseguenze di un suo comportamento. Le consiglio di non indugiare troppo a separarsi perché alimentare troppo la speranza nell’altro può acuire la sua aggressività nel momento in cui prima o poi ci sarà il distacco. Inoltre le consiglio di creare una rete di sostegno intorno a lei di parenti ed amici che possano supportarla nei passaggi più difficili di tale separazione.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

LA PAUSA DI RIFLESSIONE,VANTAGGI E SVANTAGGI PER LA COPPIA IN CRISI

Alcune coppie scelgono di prendersi una pausa di riflessione, ma questa pratica è davvero utile o finisce per non essere poi così risolutiva?

Spesso nelle relazioni, qualsiasi tipo di relazioni, in un momento di crisi della relazione stessa uno dei due chiede una pausa di riflessione o entrambi la concordano insieme. Una prima distinzione è legata appunto se è richiesta solo da uno dei due o da entrambi.
– Se è richiesta da uno solo e l’altro la subisce questo, mette in vantaggio chi la richiede e in svantaggio l’altro che non sa che cosa aspettarsi dalla fine di questa pausa. Quest’ultimo potrebbe viverla come una spada di Damocle che pende sulla sua testa.

– Se è concordata da entrambi, è evidente che rappresenta un vantaggio per entrambi. In coppia bisognerebbe sempre cercare un accordo anche sulla pausa di riflessione.

La condizione più importante per valutare vantaggi e svantaggi di una pausa di riflessione è data dal come si vive questo periodo.

– Se la pausa di riflessione è vissuta in modo attivo, vale a dire che si riflette veramente sulla relazione stessa, sulle sue criticità, su come arrivare a un esito finale, allora è sicuramente un vantaggio averla effettuata. Potrebbe rappresentare un momento di crescita affettiva e relazionale per la coppia.

Se la pausa di riflessione è vissuta in modo passivo, vale a dire è un mero trascorrere del tempo, senza nessun tipo di riflessione, alla fine della stessa ci si ritroverà allo stesso punto di partenza e indubbiamente è stato uno svantaggio compierla. Non solo non ha risolto niente ma potrebbe contribuire ad accentuare le problematiche di coppia che ne sono state all’origine.

Quindi le due variabili dell’accordo della coppia sulla pausa stessa e le modalità di viverla rappresentano lo spartiacque fra vantaggi e svantaggi.

“Mio caro Friedrich, ho dovuto fare l’esperienza che non c’è davvero nulla di più arduo che amarsi. È un lavoro, un lavoro a giornata, Friedrich, a giornata. Com’è vero Dio, non c’è altro termine. Come se non bastasse, i giovani non sono assolutamente preparati a questa difficoltà dell’amore; di questa relazione estrema e complessa, le convenzioni hanno tentato di fare un rapporto facile e leggero, le hanno conferito l’apparenza di essere alla portata di tutti. Non è così.

L’amore è una cosa difficile, più difficile di altre: negli altri conflitti, infatti, la natura stessa incita l’essere a raccogliersi, a concentrarsi con tutte le sue forze, mentre l’esaltazione dell’amore incita ad abbandonarsi completamente…

… Prendere l’amore sul serio, soffrirlo, impararlo come un lavoro: ecco ciò che è necessario ai giovani. La gente ha frainteso il posto dell’amore nella vita: ne ha fatto un gioco e un divertimento, perché scorgono nel gioco e nel divertimento una felicità maggiore che nel lavoro; ma non esiste felicità più grande del lavoro, e l’amore, per il fatto stesso di essere l’estrema felicità, non può essere altro che lavoro.

Chi ama deve cercare di comportarsi come se fosse di fronte a un grande compito: sovente restare solo, rientrare in se stesso, concentrarsi, tenersi in pugno saldamente; deve lavorare deve diventare qualcosa”.

(Da una lettera del poeta Rainer Maria Rilke ad un giovane amico)

 

Dott. Roberto Cavaliere

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HO SCOPERTO CHE MIA MOGLIE E’ INNAMORATA DI UNA DONNA GRAZIE A DEGLI SMS, COSA FACCIO?

Dei messaggi su cellulare possono portare a scoperte importanti, come il fatto che la moglie possa essersi innamorata di un’altra donna…come bisogna agire in questo caso?

Buongiorno, ho 47 anni sono sposato con mia moglie (40) da 10 anni più 5 di fidanzamento e abbiamo una bambina di quasi 3 anni. Scrivo per avere un parere, in quanto mi sto sentendo crollare il mondo addosso in seguito a una scoperta che purtroppo (o per fortuna?) ho fatto. Da diverso tempo (diciamo dalla nascita di mia figlia) avevo notato come un “raffreddamento” da parte di mia moglie.

Inizialmente l’ho attribuito alla nascita della bimba, che obiettivamente porta via tempo ed energie, ma un paio di anni fa casualmente scopro uno scambio di sms con una sua amica, dal contenuto decisamente preoccupante, nel senso che secondo me non erano messaggi fra due normali amiche ma qualcosa di più….Ho provato a parlarne con mia moglie, la quale mi ha detto che questa persona (che peraltro conosco) le piaceva si ma solo “come persona”, senza altre implicazioni di tipo amoroso e che in pratica ero io che mi ero fatto delle fantasie.

Non sono quindi più tornato sull’argomento, anche se il tarlo continuava a restarmi in testa e in più iniziavo a notare certi particolari sui quali non avevo mai dato troppo peso (capelli sempre cortissimi, mai scarpe coi tacchi, quasi mai una gonna, abbigliamento sempre sportivo….) e a collegarli. Parallelamente é venuta anche a mancare quasi completamente l’intimita, e quando ho provato a parlargliene mi ha risposto che i sentimenti con l’andare del tempo si evolvono ed è normale che la passione lasci il posto ad altro (d’accordo ma a tutto c’é un limite!).

Questo fino a qualche giorno fa, quando ho trovato una serie di mail e messaggi che non lasciano spazio a interpretazioni di sorta, in quanto in uno di essi c’é proprio scritto che a lei piacerebbe stare assieme a questa sua amica (sposata pure lei, di 10 anni più grande e con due figli grandi). Da parte dell’altra persona non mi pare che la cosa sia ricambiata, ma questo non cambia la sostanza: secondo me mia moglie ha scoperto un lato nascosto della sua sessualità, ma io con persona così non ci voglio stare!

Lei non si é accorta di questa mia sconvolgente scoperta, e si comporta nel modo di sempre, a parte chiedermi se va tutto bene perché gli sembro ogni tanto come “assente” (e ci credo!) Non so che pesci pigliare, l’ultima cosa che voglio é far del male a mia figlia, ma penso di avere il diritto di stare con una persona “che la pensi come me” (ho scritto così per non scrivere “normale”, dato che penso che la “normalità” sia opinabile).

Massimo (nome di fantasia scelto dalla redazione)

Lei si trova al centro di una tempesta emotiva dovuta alla scoperta di email e messaggi inequivocabili avvenuta qualche giorno fa. In questi casi prima bisogna superare la fase emotiva e poi razionalizzare sul da farsi. Ogni decisione che può prendere in questo momento non sarebbe lucida. Quindi le consiglio di stare fermo. Ci sarà poi tutto il tempo per discuterne con calma con sua moglie, per cercare di capire e soprattutto per lei leggersi dentro e capire che fare.

La saluto con un brano:

“La mia sofferenza nasceva dalla tristezza profonda e disperata causata dalla separazione da un compagno con cui avevo condiviso molti anni della mia vita; ma a farmi stare veramente male era la paura che l’amore non esistesse, che fosse impossibile trovarlo e che, anche se c’era, nascosto chissà dove, avrei potuto non conoscerlo mai.” (Bell Hooks)

 

Dott. Roberto Cavaliere

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LA SEPARAZIONE CON GLI OCCHI DI LUI: COSA PROVANO GLI UOMINI QUANDO SI SEPARANO

La separazione viene vissuta in maniera diversa da uomini e donne, scopriamo come la vivono i nostri partner anche per riuscire a gestire meglio questo momento

La separazione è donna: vale a dire che nella stragrande maggioranza dei casi sono le donne a prendere la decisione di separarsi, a prendere atto delle criticità della relazione, ad avere consapevolezza che non si può più andare avanti. L’uomo prova sentimenti ed emozioni soprattutto se subisce la separazione.

Quindi spesso l’uomo è spettatore passivo in questo processo di separazione e questo non significa che non prova sofferenza. La sua sofferenza può essere di due tipi: attiva e passiva .

– La sofferenza attiva è quella che prevale nella maggioranza degli uomini quando si separano.  Molti uomini diventano come dei bambini che sono abbandonati dalla madre. Non accettano tale separazione che è vissuta al pari di un vero e proprio abbandono. Si agitano, si disperano, negano la separazione stessa. Si può arrivare a mettere in atto veri e propri comportamenti ossessivinei confronti della partner fino ad arrivare anche allo stalking o a brutti episodi di cronaca giudiziaria.

– Taluni soffrono passivamente, non reagiscono, si rinchiudono in una fase depressiva. Non riescono a elaborare il processo del lutto della separazione.

– Ma c’è anche una terza categoria, spesso trasversale alle altre due descritte. Quelli che per non sentire il dolore della disperazione o della depressione attuano la pratica del chiodo scaccia chiodo. Con quali esiti è facile immaginare soprattutto per la partner che subentra immediatamente alla fine di una separazione.

In ogni caso nell’uomo che ci separa c’è una difficoltà a entrare in risonanza con le sue emozioni più profonde. Non vogliono provare, non vogliono sentire per non soffrire.

“La storia di una certa ragazza mi fa ancora male, non trovo quello che cerco e quello che cerco ormai non può più essere lei, lei mi ha mandato a vedere se il gallo aveva fatto l’uovo e quando sono tornato e le ho detto di si mi ha mandato a quel paese e mi ha detto di non farmi più vedere. Per un po’ ci ho provato, ma sai bene che quando l’amore si spegne è più freddo della morte. Il problema è che le due parti in causa non si spengono contemporaneamente e quando sei la parte ancora accesa preferiresti essere morto. È incredibile come le parole possano imitare la saggezza. Se ti ostini a cercare qualcosa corri il rischio di trovarla. Vorrei amare ancora, dare il meglio di me a una ragazza. Il problema è che non so cosa sia il meglio di me, non sono sicuro che ci sia un meglio in me. Quando un aereo perde la rotta basta una manovra per ritrovare le coordinate ma quando un treno deraglia non c’è più molto che si possa fare.

C’era un’idea che mi ronzava in testa, cioè che magari non saremo mai in grado di capire del tutto qualcuno, tanto meno chi più amiamo, ma possiamo comunque amarlo senza riserve. Secondo me amare una persona è forse più facile che capirla ma molto più pericoloso perché l’amore fa sempre male. Si può cercare di capire qualcuno ma non si può cercare di amarlo. L’amore nasce involontario. L’amore può aumentare o diminuire fino a sfumare del tutto ma non si può imporre. A volte ci piacerebbe amare una certa persona, possiamo addirittura dire che quella persona ha tutte le qualità perché ci innamoriamo di lei ma questo non accade. Con uno sforzo più o meno grande ci si abitua a chiunque ma abituarsi non è amare. Non so se le mie idee sono giuste oppure assurde ma tendo a credere che l’amore esiste, che è un’invenzione dell’uomo e che ora è fuori controllo.”

Efraim Medina Reyes

 

Dott. Roberto Cavaliere

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COME GUARIRE DALLA DEPRESSIONE POST DIVORZIO

Il divorzio è un momento molto stressante nella vita di una persona che può facilmente scivolare in una spirale depressiva dalla quale può essere faticoso uscire

La separazione e/o il divorzio, soprattutto se subiti, rappresentano comunque un ’lutto’ talvolta un vero e proprio trauma e mettono a dura prova le capacità personali di affrontare eventi stressati e/o traumatici della propria esistenza. Inoltre la separazione rappresenta la perdita dell’altro e per quanto tale perdita era nell’aria da qualche tempo, l’evento lascia comunque increduli e può intervenire un vissuto di negazione dell’evento stesso.
Ed ecco arrivare primi sentimenti di rabbia, di negazione come già detto, di disperazione agitata, fino a subentrare uno sfondo depressivo. Da premettere che sentimenti di tristezza, di malinconia, di un lieve sfondo depressivo sono comuni in seguito ad una separazione subita. Anzi l’arrivo di tali sentimenti coincide con la presa d’atto che la relazione è finita mentre la rabbia rappresenta comunque un legame.

I sentimenti citati in taluni casi possono sprofondare in una vera e propria depressione. In questi casi il vissuto psicologico della separazione si allea con caratteristiche personali di uno sfondo depressivo preesistente a causa stessa della relazione che è andata a terminare

Aver paura di perdere l’altro è già vivere un po’ la perdita, la separazione, l’abbandono e quindi sentimenti depressivi erano già preesistenti. Nel momento in cui avviene la vera e propria separazione, arriva anche la vera e propria depressione.

Come uscirne?

ACCETTARE –  Accettare che sentimenti di tristezza, malinconia e un lieve velo di depressione fanno parte di quel processo di elaborazione del lutto che accompagna una separazione. Negarli non può altro che far precipitare di più in una depressione che alla fine arriverà.

VIVERE LA DEPRESSIONE – Dare spazio a sentimenti depressivi in una prima fase. Piangere, disperarsi, ritirarsi in se stessi devono trovare spazio e non essere repressi perché del tutto naturali in un processo di superamento della separazione.

CHIEDERE AIUTO – Se la fase depressiva si prolunga nel tempo o è troppo intensa chiedere aiuto sia alla rete familiare sia a uno specialista. I farmaci dovrebbero rappresentare sempre l’ultima spiaggia.

“Il lutto per la perdita di qualcosa che abbiamo amato o ammirato sembra talmente naturale che il profano non esita a dichiararlo ovvio. Per lo psicologo invece il lutto è un grande enigma, uno di quei fenomeni che non si possono spiegare ma ai quali si riconducono altre cose oscure. Noi reputiamo di possedere una certa quantità di capacità di amare che chiamiamo libido la quale agli inizi del nostro sviluppo è rivolta al nostro stesso Io. In seguito, ma in realtà molto presto, la libido si distoglie dall’Io per dirigersi sugli oggetti, che noi in tal modo accogliamo per così dire nel nostro Io. Se gli oggetti sono distrutti o vanno perduti per noi, la nostra capacità di amare (la libido) torna ad essere libera. Può prendersi altri oggetti come sostituti o tornare provvisoriamente all’Io. Ma perché questo distacco della libido dai suoi oggetti debba essere un processo così doloroso resta per noi un mistero sul quale per il momento non siamo in grado di formulare alcuna ipotesi. Noi vediamo unicamente che la libido si aggrappa ai suoi oggetti e non vuole rinunciare a quelli perduti, neppure quando il loro sostituto è già pronto. Questo è dunque il lutto.”

(da Sigmund Freud, Opere. 1915-1917 Volume 8°)

 

Dott. Roberto Cavaliere

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FIGLI DI SEPARATI: COME VIVONO LA NASCITA DI UN FRATELLINO DA UNA NUOVA UNIONE?

I figli di separati possono essere particolarmente sensibili all’arrivo di un nuovo fratellino nato da una nuova unione, cosa possiamo fare per aiutarli?

L’arrivo di un nuovo fratellino comporta tutta una serie di vissuti psicologici che sono gli stessi anche per l’arrivo in una nuova unione da parte della propria madre, risultando, anzi, il più delle volte maggiormente accentuati. Provare gelosia, invasione del proprio territorio, sensazione di minaccia, paura della perdita dell’affetto del proprio genitore sono sentimenti comuni nei figli di primo letto.
Tutti questi sentimenti sono ‘raddoppiati’ in una seconda unione. In quest’ultima il figlio di primo letto avverte già l’aver perso uno dei due genitori e adesso potrebbe temere di perdere l’unico che rimane.
Come aiutarli? Ascolto e rassicurazione. Porsi nei loro confronti in posizione d’ascolto empatico ed emotivo. Chiedere loro che cosa provano, raccogliere le loro sensazioni, le loro emozioni, le loro paure, le loro ansie. In base a quello che si è raccolto con questa forma di ascolto procedere alle rassicurazioni.

Rassicurazioni da intendersi non solo in senso verbale ma anche nei comportamenti. Tenendo conto, allo stesso tempo, che per quanto si voglia rassicurare, il figlio di primo letto avrà sempre un po’ timori e ansie di essere ‘spodestato’ dall’essere il’primo’. Importante è anche l’atteggiamento del genitore ‘acquisito’ che non deve mostrare comportamenti espliciti di una preferenza per il ‘figlio naturale’ a scapito del ‘figlio acquisito’.

Per riflettere: “Le relazioni tra fratelli e sorelle sono il risultato di una grande intimità imposta non scelta. Qui sta il problema. Si può addirittura affermare che i rapporti di fratellanza siano una specie di malattia: una malattia d’amore cronica con i suoi istanti di complicità di benessere condiviso di ricordi comuni ma anche con momenti di crisi rivalità e gelosie. Tutto ha inizio con l’arrivo del secondo vissuto dal primogenito come un vero e proprio cataclisma.”

Marcel Rufo

 

Dott. Roberto Cavaliere

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TRADIMENTO: SE IL MARITO SI INNAMORA DI DUE DONNE DIVERSE

Cosa fare se improvvisamente il tradimento ci fa scoprire che nostro marito non era quello che credevamo?

So gia che nessuno mi capirà e sarò la pazza per tutti. Io e mio marito ci siamo conosciuti a 19 anni, primo uomo per me e prima donna per lui. Fedelissimi entrambi. Dopo sette anni di fidanzamente abbiamo deciso di sposarci e dopo dieci mesi di provare ad avere un figlio che è arrivato subito e dopo altri due anni è arrivato, inaspettatamente, il secondo bambino. I nostri problemi sono arrivati subito dopo la nascita di mia figlia, io madre super attentissima e lui uomo incompreso e trascurato da me.

Dal centro del mio mondo si è visto spodestare da sua figlia. Io invece mi allontanavo da lui perchè era come peter pan ….spendeva soldi in banalità non considerando che ora bisognava sacrificarsi un po’ per i figli e continuava ad uscire con gli amici rientrando tardi, non considerando che nn potevo seguirlo con due bimbi piccoli fino a tardi.

Io lo lasciavo fare perchè pensavo fosse giovane e non volevo togliergli la libertà. Stupidaggini, perché quella è stata la nostra fine. Io correvo continuamente tra il lavoro e la casa e i figli,  visto che il suo lavoro da camionista lo portava sempre fuori e cercavo di coprire tutte le spese extra che avevamo e lui non capiva che invece, forse, doveva smettere di spendere ed essere piu presente.

Nel 2009 ho scoperto così, tra atteggiamenti di distacco e poi con la certezza di sms, un suo tradimeto con una sua collega di 21 anni (12 meno di lui). lo lo invito ad andare via e lui senza nemmeno pensarci, lascia me e I miei due bambini di 7 e 5 anni e mezzo distrutti. Cado in depressione: io mamma super attenta non mi alzavo piu dal letto, non mangiavo e non bevevo più.

 

La vita non aveva piu senso senza di lui. Mi mancava l’aria senza di lui. Dopo due mesi lui mi rivede un giorno tutta bella curata e trasformata e va in tilt, ricominciano sms e telefonate e dopo venti giorni cadiamo l’una tra le braccia dell’altro, presi da una passione travolgente. L’attrazione e la passione tra noi sono sempre state fortissime!

Forse proprio questo ci legava tanto. Torniamo insieme ma dopo quattro mesi mi rendo conto che lui continua anche a vedere l’altra mentre si trova in viaggio, visto che era una collega ed era quattrocento km lontano da noi. La lascia, la riprende ….ed io continuo a perdonare per me e per I bambini.

Tante volte ho provato a fargli le valigie e mandarlo via, a proporgli di vivere separati in casa per i nostri figli, ma lui continuava a dirmi di non riuscire a vivere senza me, che non sarebbe mai stato felice lontano da me perché mi amava ed io lo sentivo che era così. Ma amava anche l’altra e non riusciva a capire.

Ad agosto l’altra scopre che continua a stare con me (credeva invece fossimo separati,  visto che per quattro anni lui aveva vissuto da lei quando era di passaggio dalle sue parti )e finalmente lui in una conversazione telefonica a tre ammette di amare entrambe e di non riuscire a prendere una decisione.

L’altra decide cosi di finire questa relazione (aveva conosciuto un altro) se amava ancora sua moglie. A questo punto lui impazzisce e noi decidiamo di separarci affinché lui comprenda cosa fare del nostro matrimonio. Ma lui sapete cosa fa? Mentre decidiamo il da farsi (in dieci giorni) conosce un’altra (questa volta 10 anni più di lui, 48 anni) ed inizia, pur stando ancora in casa con me, a vederla di nascosto.

Scoperta la seconda amante ho chiamato l’avvocato, l’ho buttato fuori di casa e dopo due mesi eravamo già separati. Il bello è che quando l’ho cacciato l’ha ospitato subito, dal giorno stesso, la sua signora. Ora a distanza di un anno vive con lei ed il figlio di lei che ha 15 anni, lasciando i miei due bimbi distruti dal dolore.

Io sono stata non malissimo, ma di più. Ho lottato tanto per l’uomo che amavo e per cosa? Ho sopportato un inferno di 4anni e per cosa? Ora è un padre presente pochissimo in tutti i sensi, è libero, senza vincoli di famiglia….Peter pan colpisce ancora! Lui non ha lasciato me, ma la vita matrimoniale e familiare che odiava.

Dice che se non avessimo avuto figli non ci saremmo mai lasciati, mi ha detto che non sarebbe mai riuscito a riconquistare la mia fiducia dopo tutto quello che mi ha fatto per cui ha preferito voltare pagina e ripartire con una nuova storia. Impulsivamente ha pensato questo. Con questa donna è totalmente l’opposto di quello che lui realmente è: pulisce casa, rassetta. Io invece lo servivo amorevolmente. ma lui chi è realmente?

Miriam (nome di fantasia scelto dalla redazione)

Lei pone la domanda ma si risponde con una domanda “ma lui chi e’realmente?” .E’ evidente che se si pone quest’ultima domanda lei non conosce suo marito e forse neanche lui conosce se stesso. Il tradimento, spesso, mette la persona tradita di fronte all’evidenza che non conosceva veramente l’altro. A questo punto piuttosto che continuare a focalizzarsi sull’altro, superata la fase del dolore più acuto, ritrovi se stessa.
La invito anche  a riflettere sul seguente brano: “Due persone che significhino qualcosa l’una per l’altra non possono vivere covando un segreto nel cuore. In ciò consiste il tradimento. Tutto il resto non ha poi una grande importanza… riguarda il cor-po e il più delle volte non è che un triste affanno. Amori calcolati, a ore, che si svolgono in luoghi prestabiliti, senza alcuna spontaneità… è così triste e meschino. E dietro tutto cova un ignobile segreto. che infetta la convivenza, come se da qualche parte in quella bella casa, magari sotto il canapè, ci fosse un cadavere in decomposizione.”
Sandor Marai

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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MI HA TRADITA CON UNA DONNA CONOSCIUTA IN CHAT

Il tradimento è difficile da perdonare, quanto tempo ci vuole per riuscire davvero a superarlo?

Insieme da 38 anni, sono stata, fino a che non ha voluto provare cosa vuol dire fare sesso con un’altra, l’unica donna della sua vita. Mio marito è un bell’uomo, ha un bel carattere e sa accattivarsi le persone. Ho scoperto che mi tradiva con un’altra che a dir poco è un caso umano, una persona con problemi fisici che naturalmente le hanno portato a crearsi un mondo suo da fiaba, marito inesistente perchè la tratta come se tutto fosse dovuto. Ha conosciuto mio marito sulle chat, dove lui è solito passare un po’ di tempo per gioco.

Gli ho chiesto come ha fatto ad andarci a letto, visto che lui mi ha sempre detto che se un domani gli fosse capitato di tradirmi, ne sarebbe valsa la pena solo con una bella donna. Mi ha risposto che siccome lui ha sempre aiutato chi gli chiedeva una mano, si è lasciato trascinare e non ne è riuscito più ad uscirne.

Mi ha detto che l’amore per lui è un altra cosa, mentre il rapporto che ha avuto è stato solo a livello di sesso: l’altra con tutte le sue disgrazie era diventata solo una amica da aiutare. Ho conservato le sue conversazioni e rileggerle mi fa stare molto male, sono appena passati 4 mesi e ancora non riesco a vedere quello che è successo con distacco.Cosa fare per stare meglio?

Marzia (nome di fantasia scelto dalla redazione)
Quattro mesi non sono un tempo sufficiente per superare un tradimento. Non ha importanza con chi suo marito ha consumato il tradimento, per quale motivo e per quanto tempo. Non si ponga al momento troppe domande . Lasci fluire il dolore e la rabbia associate a questa scoperta. Solo dopo che avrà superato la fase emotiva si comincerà a chiedere ed a chiedere “Perché ?”

 

Dott. Roberto Cavaliere

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COSA FARE PER TORNARE AD AVERE UNA VITA DI COPPIA SESSUALE SODDISFACENTE

E’ quasi inevitabile che la vita sessuale di una coppia cambi negli anni e si modifichi, ma non bisogna mai perdere passione e intesa, lo psicologo ci consiglia su come fare

Una vita sessuale soddisfacente è la croce e delizia di ogni coppia. La passione tenta di stemperarsi col tempo e inoltre la passione, quella sessuale in particolare, è la prima a risentire delle varie tensioni che col tempo iniziano a gravare sulla vita di coppia. Quindi la stanza da letto diventa il termometro di un disagio di coppia che ha ben altre origini.

Pretendere di ritornare ad avere una vita sessuale soddisfacente intervenendo solo sulla dimensione erotica della coppia, come pretendono di fare certi manuali in tal senso, rischia non solo di non sortire l’effetto desiderato ma addirittura di peggiorare la relazione sessuale stessa.

L’intesa, le fantasie, le seduzioni, le complicità non vanno stimolate solo in stanza da letto, ma devono partire dalla vita quotidiana, anche in una coppia che sta da tanto tempo insieme. Ciò non toglie che stimolare direttamente l’eros attraverso fantasie, giochi e quant’altro in stanza da letto non sia importante ma, ripeto, se non inserito in un tutto il contesto della vita di coppia potrebbe non produrre nessun risultato.

Bisogna riconquistarsi, sedursi, amarsi, desiderarsi in tutti gli altri aspetti della vita di coppia per arrivare all’anello terminale di una vita sessuale soddisfacente. Inoltre recuperare una vita sessuale soddisfacente significa conoscere profondamente l’altro anche nel suo eros. In tal senso è utile comunicare come si vorrebbe vivere la propria sessualità senza timore di non essere capiti o fraintesi. La comunicazione alla pari è alla base di ogni aspetto della vita di coppia.
Potremmo sintetizzare il tutto riflettendo su questo brano:

“… Il sesso perde ogni potere quando diventa esplicito, meccanico, ripetuto, quando diventa un’ossessione meccanicistica. Diventa una noia. Lei ci ha insegnato più di chiunque altro quanto sia sbagliato non mescolarlo all’emozione, all’appetito, al desiderio, alla lussuria, al caso, ai capricci, ai legami personali, a relazioni più profonde che ne cambiano il colore, il sapore, i ritmi, l’intensità. Lei non sa cosa si perde con il suo esame al microscopio dell’attività sessuale, con l’esclusione degli aspetti che sono il carburante che la infiamma. Componenti intellettuali, fantasiose, romantiche, emotive. Questo è quel che conferisce al sesso la sua struttura sorprendente, le sue trasformazioni sottili, i suoi elementi afrodisiaci. Lei sta rimpicciolendo il mondo delle sue sensazioni. Lo sta facendo appassire, morir di fame, ne sta prosciugando il sangue. Se lei nutrisse la sua vita sessuale con tutte le emozioni e le avventure che l’amore inietta nella sessualità sarebbe l’uomo più potente del mondo. La fonte del potere sessuale è la curiosità, la passione. Lei sta lì a guardare questa fiammella morire d’asfissia. Il sesso non prospera nella monotonia. Senza sentimento, invenzioni, stati d’animo, non ci sono sorprese a letto. Il sesso deve essere annaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all’estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino. …….. Ci sono tanti sensi minori, che buttano come tanti affluenti nel fiume del sesso, arricchendolo. Solo il battito unito del sesso e del cuore può creare l’estasi.”

Anais Nin – Il delta di Venere

 

Dott. Roberto Cavaliere

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SE LUI NON RIESCE A PERDONARE IL TRADIMENTO

Non perdonare un tradimento compromette per sempre la relazione. Se il perdono non arriva difficilmente la coppia si riprenderà

Sono una ragazza di 22 anni, fidanzata da 6 anni con un coetaneo. Siamo sempre stati molto innamorati e felici, ci consideravamo una coppia perfetta, con mille progetti e mille speranze per il futuro. Siamo sempre stati molto legati e complici, anche per il fatto che lui mi ha accompagnato nei momenti difficili della mia vita segnata da lutti, primo fra i quali quello di mia madre quando avevo 17 anni.

Qualche mese fa abbiamo deciso di partire insieme per un paese molto lontano da casa per lavoro. Non c’erano problemi tra di noi, eravamo felici, e non era nemmeno la prima volta che convivevamo.. Eppure, dopo un banale litigio, io l’ho tradito con un collega. Non essendoci mai stati segreti tra di noi, gliel’ho subito confessato e siamo stati separati per alcuni giorni.

Dopodiché lui mi ha proposto di andarcene via insieme in un’altra città e interrompere ogni contatto con tutti quelli conosciuti in quei mesi che potevano ricordarci questa brutta storia. Ora siamo in un’altra città e cerchiamo di andare avanti, ma le cose non sono semplici, tra io che lotto con il senso di colpa e lui che passa dei momenti, a volte giorni interi, senza parlarmi, perché ripensa al male che gli ho fatto. Non si fida più di me e io non so cosa fare. Io lo amo e mi sento terribilmente in colpa per aver rovinato e spezzato il bellissimo rapporto che c’era tra di noi.

Vorrei solo tornare indietro e non commettere l’errore che ho fatto. Ho rovinato ogni cosa e non mi do pace. Lui è convinto che la ferita non si chiuderà mai è che non riusciremo a continuare insieme. In alcuni momenti riusciamo ancora ad essere felici insieme, ma poi inevitabilmente ripensiamo a ciò che è successo e il suo approccio nei miei confronti cambia. Cosa devo fare? Riusciremo a superare la cosa e andare avanti?

Carla (nome di fantasia scelto dalla redazione)

Un tradimento e la relativa scoperta rappresenta un prima e dopo nella vita di una coppia. Far finta che non sia successo niente non è possibile, ma non è neanche augurabile. Passata la fase emotiva della scoperta e del relativo dolore e rabbia associati a tale scoperta il tradimento può rappresentare anche un momento di crescita affettiva per la coppia seppur doloroso. Se riuscirete ad approfondire perché è successo ed a ritrovarvi come coppia su basi diverse, non solo supererete tale esperienza ma la coppia ne potrebbe uscire anche più rafforzata.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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