ALLA FINE SI GUARISCE DALLA FINE DI UN AMORE

E’ il volto tuo che ho disegnato
chino per terra io l’ho dipinto:
ho usato il nero per i tuoi occhi
e bianca sabbia per la tua pelle
Quando la pioggia l’avrà lavato
e i tuoi colori confuso,
e quando il vento sarà passato
sarò alla fine guarito.

E’ il volto tuo che ho disegnato,
mi son seduto ed ho aspettato:
ho usato il nero per i capelli
e rossa sabbia per la tua bocca.
Verrà la pioggia e lo laverà,
confonderà i tuoi colori,
e quando il vento sarà passato
sarò alla fine guarito.

Colori di Angelo Branduardi

Questa canzone di Angelo Branduardi è una metafora di come dovrebbe essere un percorso di guarigione dalla fine di un amore.
All’inizio bisogna dar spazio ai ricordi, al dolore, alla rabbia non tentare di rimuoverli. Più si dà spazio a tali sentimenti come Branduardi riporta nella canzone e prima arriverà il tempo ad attenuare man mano tutto fino ad una graduale scomparsa, per quanto doloroso possa essere veder cancellare tutto, e si potrà dire di essere guariti.

Roberto Cavaliere 

IL CERVELLO HA LE RISORSE PER SUPERARE IL MAL D’AMORE

Uno studio pubblicato sulla rivista Review of general psychology e condotto dagli studiosi della Saint Louis university che hanno esaminato la letteratura scientifica sull’argomento focalizzando l’attenzione proprio sui processi che portano alla rottura di una relazione e all’inizio di un’altra, ha portato alla conclusione che esista un meccanismo nel cervello di ciascuno di noi ci aiuta a reagire e a tirarci fuori dai momenti bui e dalle situazioni tumultuose.

«Ciò suggerisce che ci si riprende. Il dolore andrà via col tempo e ci sarà una luce alla fine del tunnel» – spiega Brian Boutwell autore dello studio. I motivi che portano alla fine di una relazione, secondo gli studiosi, possono essere svariati e soprattutto diversi tra uomini e donne.

Per l’uomo generalmente sono da attribuire prevalentemente e un’infedeltà fisica della propria partner, mentre per le donne ad un’infedeltà sentimentale, emotiva, anche se ci sono dei casi in cui le ragioni possono essere comuni ad entrambi i sessi.

«Ad esempio a volte uomini e donne interrompono una relazione per la stessa ragione, perché nessuno dei due tollera la crudeltà da parte del partner» – aggiunge Boutwell. Ma quando si fa la scelta di lasciarsi alle spalle un rapporto ciò che accade è simile a una disintossicazione dalla droga, che non a casa per capire meglio alcuni meccanismi hanno studiato proprio le scansioni cerebrali di chi faceva uso di cocaina e di chi ha smesso. Si attivano altre aree del cervello rispetto a quando si è nel pieno di una storia d’amore e sono proprio queste nuove aree che ci predispongono, con il tempo, ad aprire il cuore ad un nuovo partner.

«Inizialmente – dice ancora Boutwell – a prevalere potrebbe essere il vecchio partner e il tentativo di riconquistare il suo affetto, tuttavia se il meccanismo si mette in funzione il cervello degli individui agisce per correggere certe emozioni e comportamenti, aprendo la strada per essere attratti da nuovi compagni e dare vita nuove relazioni».

PERCHE’ SOFFRIAMO PER LA FINE DI UN AMORE SECONDO LA SCIENZA

La psicologa Helen Fisher si è concentrata sullo studio della sofferenza che tutti i cuori spezzati hanno conosciuto.

In una delle sue ultime ricerche ha sottoposto a uno scan celebrale 15 ventenni che si erano appena separati dalla persona amata, con cui avevano intessuto una relazione di almeno 21 mesi.

La risonanza magnetica funzionale può individuare anche i più piccoli cambiamenti del cervello; dove c’è un rinforzo dell’attività cerebrale, lì c’è maggior bisogno di glucosio e ossigeno e, quindi, di un maggior apporto di sangue.

I risultati dei test hanno rilavato che l’attività più intensa era localizzata nell’area tegmentale ventrale del cervello o VTA. È la zona in cui si concentrano le sensazioni legate all’innamoramento, all’orgasmo, addirittura quelle del cocainomane che si è appena fatto una dose. Nella VTA viene anche rilasciata la dopamina, il neurotrasmettitore responsabile della sensazione di benessere.

Questa zona del cervello viene letteralmente sconvolta quando subiamo un trauma amoroso, un fenomeno che la dottoressa Fisher chiama “frustration attraction”.

L’ipotesi fatta dal suo team è questa: l’amore romantico crea una forte dipendenza, evidente nelle regioni del VTA. Le persone innamorate si comportano come se fossero sotto l’effetto di stupefacenti, motivo per cui l’innamoramento è così irrazionale e difficile da controllare.

Quando un amore finisce dobbiamo dire addio anche alla nostra dipendenza e la cosa più importante, secondo la psicologa, è non avere più niente a che fare con questa persona per non far reagire il nostro sistema dopaminergico.

Ma il VTA non è l’unica zona del cervello in cui si colloca il dolore per la perdita di un amore.

I ricercatori hanno notato come anche nel lobo dell’insula sia stata riscontrata un’attività più intensa del “normale”. Qui si collocano la tristezza e il dolore fisico. La Fisher sostiene, infatti che: «Le emozioni, in questa zona, si interpongono come se il dolore avesse una collocazione fisica. Secondo alcuni è la base stessa dei nostri sentimenti». Perdere il proprio amore è, insomma, doloroso come avere le ossa rotte o un fortissimo mal di denti.

L’unico modo per far passare il mal d’amore è quello di compensare la mancanza di dopamina in altri modi. Ad esempio, facendo sport come l’aerobica, che riduce i dolori fisici e aumenta i livelli di serotonina.

TEST SULLA CONDOTTA ALIMENTARE

Comportamento alimentare – Test sulla condotta alimentare di Garner e Garfinkel – EATING ATTITUDE TEST (DM Garner, PE Garfinkel, 1979)

Fai una crocetta sul numero corrispondente alla definizione che meglio descrive la tua condizione. La maggior parte delle domande ha come oggetto il cibo o il mangiare, anche se ci sono delle domande di altro tipo. Compila la scheda con cura rispondendo con sincerità a tutte le domande.

Inizio modulo

Frase n°1 : 
Sono terrorizzato dall’ idea di essere sovrappeso.
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°2
Evito di mangiare quando sono affamato.
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°3:
Sono costantemente preoccupato per il cibo
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°4:
Quando sento che, durante il pasto, potrei non riuscire a fermarmi, continuo a mangiare fino ad abbuffarmi
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°5:
Taglio il cibo in pezzi molto piccoli 
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°6:
Conosco sempre il contenuto calorico di quello che mangio
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°7:
Evito soprattutto i cibi ad alto contenuto di carboidrati (ad esempio, pane, patate, riso, ecc.) 
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°8
Penso che gli altri vorrebbero che io mangiassi di più.
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°9:
Vomito dopo aver mangiato.
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°10:
Mi sento estremamente in colpa dopo aver mangiato
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°11
Sono ossessionato dal desiderio di essere più magro 
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°12:
Quando faccio esercizio fisico, penso a quante calorie sto consumando
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°13: 
Gli altri pensano che io sia troppo magro
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°14:
Sono ossessionato dal pensiero del grasso che è nel mio corpo.
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°15: 
Impiego più tempo degli altri a consumare i miei pasti 
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°16:
Evito i cibi che contengono zucchero
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°17: 
Mangio cibi dietetici
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°18:
Sento che il cibo controlla la mia vita 
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°19:
Riesco a controllarmi per ciò che riguarda il cibo 
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°20:
Sento che gli altri vorrebbero costringermi a mangiare
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°21:
Dedico sempre troppo tempo e troppi pensieri al cibo
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°22:
Mi sento a disagio, agitato, quando ho mangiato dei dolci
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°23:
Cerco di stare a dieta 
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°24:
Mi piace sentire che il mio stomaco è vuoto
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°25:
Dopo aver mangiato sento l’ impulso di vomitare
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

Frase n°25:
Mi piace assaggiare cibi nuovi ed elaborati
Mai
Raramente
Talvolta
Spesso
Molto Spesso
Sempre

per le prime 25 domande devi assegnare i seguenti punteggi alle risposte:

Sempre = 3 punti
Di solito = 2 punti
Spesso = 1 punto
Talvolta = 0 punti
Raramente = 0 punti
Mai = 0 punti

Per l’ultima domanda invece, (domanda 26) devi assegnare i seguenti punteggi alle risposte:

Sempre = 0 punti
Di solito = 0 punti
Spesso = 0 punti
Talvolta = 1 punto
Raramente = 2 punti
Mai = 3 punti

Il punteggio totale del test si ottiene sommando i punteggi ottenuti nelle singole domande.

Recentemente al test sono state aggiunte le seguenti Domande comportamentali:

Metta un cerchio sul numero che le sembra più appropriato di ognuna delle seguenti domande.

1= Mai.

2 = Da una volta a parecchie volte al mese

3 = Una volta alla settimana.

4 = Da 2 a sei volta la settimana.

5 = Una volta al giorno

6 = Più di una volta al giorno.

Durante qualsiasi periodo di tre mesi del passato quale è stata la più alta frequenza di questi comportamenti:

1) Ha avuto mai delle abbuffate?

1  2  3  4  5  6

2) Si è indotta il vomito per controllare il suo peso o le sue forme corporee?

1  2  3  4  5  6

3) Ha usato lassativiper controllare il suo peso o le sue forme corporee?

1  2  3  4  5  6

4) E’ stata curata per un disturbo dell’alimentazione?

1  2  3  4  5  6

5) Ha pensato o tentato di suicidarsi?

1  2  3  4  5  6

 

Negli ultimi 3 mesi ha avuto uno dei seguenti comportamenti?

1) Ha avuto mai delle abbuffate?

1  2  3  4  5  6

2) Si è indotta il vomito per controllare il suo peso o le sue forme corporee?

1  2  3  4  5  6

3) Ha usato lassativiper controllare il suo peso o le sue forme corporee?

1  2  3  4  5  6

4) E’ stata curata per un disturbo dell’alimentazione?

1  2  3  4  5  6

5) Ha pensato o tentato di suicidarsi?

1  2  3  4  5  6

I criteri da usarsi per decidere se necessiti di ulteriori approfondimenti o terapie sono i seguenti (nel senso che almeno uno deve essere presente):

1. Un punteggio uguale o superiore a 20 nell’EAT-26

2. Almeno una risposta affermativa ad almeno una delle cinque domande comportamentali

3. Un indice di massa corporea (BMI) inferiore a 18

4. Il fatto che tu abbia la sensazione di avere un qualche problema col cibo e richieda quindi spontaneamente una consulenza specialistica

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

TEST SULLA DIPENDENZA DA INTERNET

Il test è tratto da YOUNG S. Kimberly, Presi nella rete. Intossicazione e dipendenza da Internet, Calderoni edagricole, Bologna, 2000, pp. 18 -20

“Per determinare il livello della vostra dipendenza rispondete alle seguenti domande dando un punteggio alle vostre risposte in base a questa scala: 
• 1 = mai 
• 2 = raramente 
• 3 = ogni tanto 
• 4 = spesso 
• 5 = sempre 

1. Quante volte vi siete accorti di essere rimasti on line più a lungo di quanto intendevate? 
2. Vi capita di trascurare le faccende domestiche per passare più tempo on line? 
3. Vi capita di preferire l’eccitazione offerta da Internet all’intimità con il vostro partner? 
4. Vi capita di stabilire nuovi rapporti con altri utenti on line? 
5. Accade che le persone attorno a voi si lamentino per la quantità di tempo che passate on line? 
6. Accade che i vostri studi risentano negativamente della quantità di tempo che passate on line? 
7. Vi capita di controllare la vostra e.mail prima di fare qualche altra cosa importante? 
8. La vostra resa sul lavoro o la vostra produttività sono influenzate negativamente da Internet? 
9. Vi capita di stare sulla difensiva o di minimizzare quando qualcuno vi chiede cosa fate on line? 
10. Quante volte vi ritrovate a scacciare pensieri negativi sulla vostra vita con il pensiero consolatorio di Internet? 
11. Vi capita di scoprirvi a pregustare il momento in cui andrete nuovamente on line? 
12. Vi succede di temere che la vita senza Internet sarebbe noiosa, vuota e senza gioia? 
13. Vi capita di scattare, alzare la voce o rispondere male se qualcuno vi disturba mentre siete collegati? 
14. Perdete ore di sonno perché restate alzati fino a tardi davanti al computer? 
15. Vi capita di concentrarvi col pensiero su Internet quando non siete al computer, o di fantasticare di essere collegati? 
16. Vi capita di scoprirvi a dire “ancora qualche minuto e spengo”quando siete on line? 
17. Avete già tentato di ridurre la quantità di tempo che passate on line senza riuscirvi? 
18. Cercate di nascondere quanto tempo passate on line? 
19. Vi capita di scegliere di passare più tempo on line anziché uscire con gli altri? 
20. Vi capita di sentirvi depressi, irritabili o nervosi quando non siete collegati, mentre state benissimo quando siete nuovamente davanti al computer? 

Dopo aver risposto a tutte le domande, fate la somma delle cifre assegnate ad ogni risposta per il vostro punteggio. Più alto è il punteggio, maggiore è il livello di dipendenza e più numerosi i problemi causati dall’abuso di Internet. Questa scala vi aiuterà a misurare il vostro punteggio: 

20 – 39 punti: siete utenti ‘normali’ A volte vi può capitare di navigare in rete un po’ troppo a lungo, ma avete il controllo della situazione 

40 – 69 punti: avete già diversi problemi a causa di Internet. Dovreste soffermarvi a riflettere sull’impatto di questa tecnologia nella vostra vita. 

70 – 100 punti: il vostro abuso di Internet sta causando problemi notevoli nella vostra vita. È opportuno che li affrontiate adesso”

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

TEST SULL’ANSIA

Ansia – Scala di autovalutazione dell’ ansia di Zung – SELF-RATING ANXIETY STATE (WWK Zung, 1971)

Leggi attentamente ciascuna delle 20 frasi elencate qui sotto: in che misura ciascuna di esse descrive come ti sei sentito nel corso di quest’ ultima settimana? Ti sei sentito così “quasi mai o raramente”, “qualche volta”, “spesso”, “quasi sempre”? Per ogni frase fai una crocetta nella colonna che ti sembra la più appropriata a descrivere come ti sei sentito.

Domanda: Quasi mai o raramente Qualche
volta
Spesso Quasi sempre
1) Mi sento più nervoso ed ansioso del solito
2) Mi sento impaurito senza alcun motivo
3) Mi spavento facilmente o sono preso dal panico
4) Mi sento a pezzi e mi sembra di stare per crollare
5) Mi sembra che tutto vada bene e che non capiterà niente di male
6) Mi tremano le braccia e le gambe
7) Sono tormentato dal mal di testa e dai dolori al collo e alla schiena
8) Mi sento debole e mi stanco facilmente
9) MI sento calmo e posso stare seduto facilmente
10) Sento che il mio cuore batte veloce
11) Soffro di vertigini
12) Mi sembra di stare per svenire
13) Respiro con difficoltà
14) Ho sensazioni di intorpidimento e di formicolio alle dita delle mani e dei piedi
15) Soffro di mal di stomaco o di indigestione
16) Ho bisogno di urinare spesso
17) Le mie mani sono in genere asciutte e calde
18) La mia faccia diventa facilmente calda e arrossata
19) Mi addormento facilmente e mi sveglio riposato
20) Ho degli incubi

ATTRIBUISCI I SEGUENTI PUNTEGGI

1 per quasi mai – 2 per qualche volta – 3 per spesso – 4 per quasi sempre e calcola il punteggio totale
RISULTATI:

• Punteggio compreso tra 20 e 31: livello d’ansia basso

• Punteggio compreso tra 32 e 43: livello d’ansia medio – basso

• Punteggio compreso tra 44 e 55: livello d’ansia medio

• Punteggio compreso tra 56 e 67: livello d’ansia medio – alto

• Punteggio compreso tra 68 e 80: livello d’ansia alto

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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SCALA DI VALUTAZIONE DELLE OSSESSIONI E COMPULSIONI

La Scala di Valutazione Ossessivo Compulsiva  Yale Brown Yale-Brown Obsessive Compulsive Scale (Y-BOCS) è utilizzata, in ambito clinico, per quantificare la severità di un Disturbo Ossessivo Compulsivo. In questa sede và utilizzata quando si è in presenza di veri e propri sintomi ossessivi e compulsivi nei confronti di una persona.

Per un corretto utilizzo della scala segnare la risposta più vicina la proprio vissuto , scegliendo un solo numero per domanda. Il punteggio raggiunto dovrebbe riflettere l’effetto di tutti i sintomi ossessivi e compulsivi.

Scala di Valutazione delle Ossessioni

– Argomento – – Grado di Severità –

1. Tempo dedicato alle Ossessioni 0 ore al giorno 0-1 ore al giorno 1-3 ore al giorno 3-8 ore al giorno 8 o più ore al giorno
Punteggio 0 1 2 3 4
2. Interferenza dalle Ossessioni Nessuna Leggera Definita ma gestibile Impedimento sostanziale Inabilitante
Punteggio 0 1 2 3 4
3. Angoscia e pena dalle Ossessioni Nessuna Poca Moderata
ma gestibile
Severa Quasi costante, inabilitante
Punteggio 0 1 2 3 4
4. Resistenza 
alle Ossessioni
Resisto sempre Resisto molto Oppongo una qualche resistenza Spesso cedo Cedo completamente
Punteggio 0 1 2 3 4
5. Controllo sulle Ossessioni Controllo completo Controllo notevole Un qualche controllo Poco controllo Nessun
controllo
Punteggio 0 1 2 3 4

Scala di Valutazione delle Compulsioni

– Argomento – – Grado di severità –

1. Tempo dedicato alle Compulsioni 0 ore al giorno 0-1 ore al giorno 1-3 ore al giorno 3-8 ore al giorno 8 o più ore al giorno
Punteggio 0 1 2 3 4
2. Interferenza dalle compulsioni Nessuna Leggera Definita ma gestibile Impedimento sostanziale Inabilitante
Punteggio 0 1 2 3 4
3. Angoscia e pena dalle Compulsioni Nessuna Poca Moderata ma gestibile Severa Quasi costante,
Inabilitante
Punteggio 0 1 2 3 4
4. Resistenza alle Compulsioni Resisto sempre Resisto molto Oppongo una certa resistenza Spesso cedo Cedo completamente
Punteggio 0 1 2 3 4
5. Controllo sulle Compulsioni Controllo completo Controllo notevole Un certo controllo Poco controllo Nessun
controllo
Punteggio 0 1 2 3 4

 

 

Sommando i vari punteggi ottenuti per ciascuna domanda si ottiene il punteggio totale nella Scala di Valutazione Yale Brown e da esso, attraverso la tabella sottostante ricavate il grado di severità  sia delle ossessioni che delle compulsioni.

 

 

 Punteggio    Grado di Severità  
0-7 DOC Assente
8-15 DOC Leggero
16-23 DOC Moderato
24-31 DOC Severo
32-40 DOC Estremo

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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QUESTIONARIO SULLE DIPENDENZE AFFETTIVE E RELAZIONALI

Quanto più scandagliamo la nostra anima, ci caliamo nel pozzo dell’inconscio e rovistiamo nei cassetti in cui sono chiusi i nostri segreti inconfessabili, tanto più detestiamo noi stessi e gli altri, e ci sentiamo immersi in una depravata precarietà. Non possiamo liberarci, uccidendo noi stessi e gli altri. Solo la compassione ci salva. Solo spezzando questa solitaria intimità, perversa e alienante, ci si può aggrappare a un’altra intimità, comprendere, amare con tenera passione. Michele Lauria, L’Amante Assente

 

Il questionario riportato di seguito ha il solo scopo di verificare la conoscenza di taluni concetti teorici sulle dipendenze affettive riportate in vari articoli del sito.

1 ) Chi per primo ha usato il temine ‘amoredipendenti’:

  1. Freud
  2. Jung
  3. Fenichel
  4. Norwood

 

2) La dipendenza affettiva è considerata :

  1. patologia (secondo il DSM IV);
  2. disturbo autonomo (secondo Giddens);
  3. non ha nessun riconoscimento scientifico.

 

3) Quale di questi sintomi e necessariamente presente nella dipendenza affettiva:

  1. paura dell’abbandono;
  2. narcisismo;
  3. autoritarismo.

 

4)  Le dipendenze affettive e relazionali originano prevalentemente:

  1. nell’infanzia;
  2. nell’adolescenza:
  3. in età adulta.

 

5) La ‘Teoria dell’Attaccamento’ nasce ad opera di :

  1. Fenichel
  2. Bowlby
  3. Ainsworth

 

6) Nella ‘Teoria dell’Attaccamento’ quando fasi vengono individuate per lo sviluppo della relazione d’attaccamento:

  1. due
  2. tre
  3. quattro
  4. cinque

 

7) Il disegno sperimentale della Strange Situation di Mary Ainsworth in che fascia d’età è stato effettuato:

  1. dai 12 ai 18 mesi
  2. dai 18 ai 24 mesi
  3. dai 24 ai 30 mesi
  4. dai 30 ai 36 mesi

8) Quanti pattern d’attaccamento individua la Ainsworth:

  1. tre
  2. quattro
  3. cinque

9) Quale dei seguenti pattern d’attaccamento caratterizza la dipendenza affettiva:

  1. attaccamento evitante
  2. attaccamento ansioso-resistente
  3. attaccamento disorganizzato-disorientato

10) Quale fra le seguenti terapie è maggiormente indicata per le dipendenze affettive e relazionali:

  1. psicoterapia individuale unitamente a gruppo d’auto-aiuto:
  2. psicoterapia di gruppo
  3. psicoterapia individuale
  4. psicoterapia di coppia

 

 

 

RISPOSTE ESATTE

 

1) 3 – 2) 2 – 3) 1 – 4) 1 – 5) 2 – 6) 3 – 7) 1 – 8) 2 – 9) 2 – 10) 1

 

LA COPPIA ED IL GIOCO DELL’OCA

Un uomo e una donna sedevano presso una finestra che si apriva sulla primavera. Sedevano vicini l’uno all’altra. E la donna disse: “Ti amo. Sei bello, e ricco, e indossi sempre begli abiti”.

E l’uomo disse: “Ti amo. Sei un pensiero meraviglioso, sei una cosa troppo preziosa per tenerla nella mano, sei una canzone nei miei sogni”.

Ma la donna distolse il volto, incollerita, e disse: “Lasciami, te ne prego. Non sono un pensiero, e non sono una cosa che passa nei tuoi sogni. Sono una donna. Voglio che mi desideri come moglie, come madre dei bimbi che un giorno avremo”.

E si separarono.

E l’uomo disse: “Ecco che un altro sogno si dissolve in nebbia”.

E la donna disse: “Che farsene di un uomo che mi trasforma in nebbia e sogno?” (Gibran)

 

Scopo di questo ‘Gioco dell’Oca’ applicato al singolo o alla coppia è quello di fornire una lettura diversa, attraverso il gioco, di determinari eventi.

A livello individuale o di coppia, si scrivono o si raccontano verbalmente 10 eventi significativi della propria vita individuale o di coppia.

Attraverso l’uso delle carte del gioco dell’oca viene attribuito un simbolo ad ognuno dei 10 Eventi.

Il gioco può essere effettuato anche a ritroso, vale a dire si gioca effettivamente al gioco dell’oca ed ogni qualvolta col lancio del dado si capita su un simbolo lo si collega ad un determinato evento personale e di coppia vissuto.

I Simboli sono: oche,prigione,pozzo,hotel, Ponte, labirinto e morte.

OCHE Elementi vissuti dinamici e positivi

PRIGIONE Stagnazione, impossibilità di andare avanti. Luogo o evento difficile da superare. Oppure luogo dove si è protetti dai pericoli esterni. Può rappresentare periodo di solitudine e conoscenza interiore.

POZZO Discesa senza fondo, abisso della disperazione, Ma può diventare occasione di crescita per attingere nuova acqua.

HOTEL Oasi di riposo. Una vacanza magnifica. riflessione recupero delle forze.

PONTE È un elemento di collegamento, permette di superare un ostacolo. Può avere un prezzo da pagare

LABIRINTO Luogo sconosciuto: si deve esplorare a proprio rischio. Non si trova la “strada giusta”. Tuttavia se non si cade nel panico, si trova il coraggio di fare nuove scelte e scoprire l’inatteso.

MORTE E’ la fine definitiva di qualcosa ; brutta o bella. La morte è strettamente legata alla vita : si presenta per lasciare spazio alla nascita di cose nuove.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

TEST SULL’ARTE DELLA SEDUZIONE

“Attraverso lo specchio prismatico della seduzione si perviene a un alto spazio di rifrazione. Essa consiste non nell’apparenza semplice, non nell’assenza pura, ma nell’eclissi di una presenza. La sua unica strategia è esser là e non esser là, e assicurare così una sorta di ammiccamento intermittente, dispositivo ipnotico che cristallizza l’attenzione al di là di ogni effetto di senso. Qui l’assenza seduce la presenza.” J. Baudrillard.

 

Scegliete, fra le alternative alle varie domande o situazioni, quella che più s’avvicina al vostro modo di sentire o di essere.

1) Dovete incontrarvi con una persona che vi interessa :

  • a) Sono solito arrivare con un leggero ritardo e me ne scuso
  • b) Sono sempre puntuale
  • c) Non sono sempre puntuale

2) Nella conversazione con l’altro, in quale delle seguenti condizioni vi ponete ?

  • a) Mi pongo in una condizione di ascolto attivo, possibilmente empatica.
  • b) Tendo a condurre la conversazione.
  • c) Ho un ascolto passivo.

3) In situazioni particolarmente misteriose cosa provate?

  • a) Tale tipo di situazioni mi provocano un turbinio d’emozioni
  • b) Riesco sempre a mantenermi lucido
  • c) Inizialmente ne sono molto coinvolto ma poi riprendo il controllo di me stesso.

4) “Essere morti è non poter sedurre o essere sedotti” afferma il filosofo Jean Baudrillard. Concordi con tale affermazione ?

  • a) Non concordo affatto. Ci vuole ben altro per sentirsi morti.
  • b) Concordo appieno con tale affermazione
  • c) Concordo sul principio, nei fatti le cose vanno diversamente.

5) Nel pensare al vostro prossimo incontro galante:

  • a) Cerco di essere concreto e lo pianifico nei dettagli.
  • b) Lo vedo già realizzato in base ai miei desideri di seduzione .
  • c ) Non pongo limiti al mio desiderio di seduzione ma cerco di pianificare ciò che lo può perseguire.

6) Nel raccontare un incontro :

  • a) Mi limito a descrivere i fatti e non parlo delle emozioni provate
  • b) Parlo soprattutto delle emozioni provate
  • c) Riesco a descrivere sia fatti che emozioni.

7) Ritenete che il tipo di abbigliamento sia un elemento essenziale nella seduzione ?

  • a) Per niente. La seduzione gioca su altre componenti.
  • b) Abbastanza, anche se non è indispensabile
  • c) E’ essenziale, in una società dell’immagine non si può prescindere dall’aspetto esteriore e quindi dall’abbigliamento.

8) Quando siete al cinema vi capita di:

  • a) Essere molto coinvolto dalla trama del film o v’immedesimate nel protagonista principale.
  • b) Pur coinvolti dal film riuscite a mantenere un certo distacco.
  • c) Visionate il film con attenzione ma, tranne qualche scena, non ne siete coinvolti.

9) “ Fa che tema e speri insieme; e tutte le volte […] gli venga una speranza più certa e una paura minore.” Cosa pensate di tale affermazione ? :

  • a) Ritengo che sia profondamente vera.
  • b) Far alternare timore e speranza nell’altro, ritengo servi a poco.
  • c) Dipende dalle situazioni in cui ci si trova.

10) Nell’incontro con una persona tendete a privilegiare il comportamento verbale o quello non verbale, sia vostro che dell’altro ?

  • a) Privilegio il comportamento verbale d’entrambi.
  • b) Non saprei, privilegio a seconda delle circostanze.
  • c) Attribuisco molta importanza al comportamento non verbale mio e dell’altro.

11) Di fronte ad un invito a cena che desideri, come ti comporti ?

  • a) Accetto subito.
  • b) Accetto dopo un breve indugio.
  • c) Affermo di non ricordare se ho altri impegni e che potrò confermarlo solo dopo tale riscontro.

12) Quale di questi comportamenti è un segnale di seduzione ?

  • a) Toccare i capelli
  • b) Stringere a sé le braccia
  • c) Entrare ed uscire il piede dalla scarpa

13) Quale genere di pittura preferite:

  • a) Realismo
  • b) Impressionismo
  • c) Pittura del ‘600

14) Quando incontri una persona per te potenzialmente interessante per la prima volta, dove si rivolge il tuo sguardo ?:

  • a) Alla bocca
  • b) All’intero corpo
  • c) Agli occhi

15) Qual è il colore che preferite ?

  • a) Rosso
  • b) Blu
  • c) Nero

 

I RISULTATI

 

Scegliete una risposta per ciascuna domanda e calcolate il numero di A , B e C che avete totalizzato. Poi consultate i profili

 

DOMANDA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
A A A B C C C C B A C C B C B B
B C B C A B A A A C B A C A C C
C B C A B A B B C B A B A B A A

Profilo corrispondete in base al punteggio

 

Maggioranza di A (Ottima presenza dell’arte della seduzione)

Siete in perfetta sintonia con l’arte della seduzione. Avete compreso che sedurre ed essere sedotti è un gioco alchemico che si spinge ben al di là dei luoghi comuni sulla seduzione. Infatti per voi seduzione non significa solo aspetto esteriore (bellezza, abbigliamento e quant’altro) ma è soprattutto ascolto, attesa, indugio, comportamento non verbale, emozionalità. Attenti, però, a non cercare di essere troppo seduttivi, si rischia di ottenere l’effetto opposto in quanto si perde la propria autenticità. Ed essere autentici è forse la migliore arma di seduzione che possiamo avere.

 

Maggioranza di B (Buona presenza dell’arte della seduzione)

Riuscite a essere ben equilibrati nella vostra arte della seduzione e tale equilibrio vi permette di cogliere il meglio da voi stessi e dagli altri. Questo non toglie che, a volte, secondo le circostanze, dovete farvi guidare anche da una maggiore seduzione nei vostri confronti e nei confronti dell’altro. Talvolta è necessario, soprattutto nei primi approcci, essere ‘seduttori’.

 

Maggioranza di C (Difficoltà nell’arte della seduzione)

L’arte della seduzione non è il vostro forte. Se tale mancanza è dovuta a timidezza, bassa autostima o ad un atteggiamento razionale e riflessivo, necessita di ben altro approfondimento. Ma non essere seduttivi non è un aspetto obbligatoriamente negativo. Talvolta la mancanza di aspetti seduttori si sposa con l’essere sedotti. Ed essere sedotti è un modo indiretto di sedurre.

 

La maggior parte delle persone che effettuano il test presentano una maggioranza di B vale a dire buona presenza dell’arte della seduzione. Se rientrate in questa “maggioranza”, utile è calcolare quale tipo di risposte risulta al secondo posto nel conteggio totale. Tale seconda posizione potrebbe rivelare una vostra maggiore o minore abilità nell’arte della seduzione.

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it